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Home Diari e racconti di viaggio

Viaggio in Valle D’Aosta e Sabaudia

admin by admin
22 Giugno 2011
in Diari e racconti di viaggio
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Il Cervino dall’AA

Il Cervino dall’AA

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Viaggio effettuato dal 16/08/2010 al 26/08/2010, Km percorsi 2177 su veicolo semintegrale Adriatic Coral 650 SP del 2004; persone a bordo: 2, spese sostenute per gasolio, AA, camping e varie  € 700 circa, pedaggi autostradali € 106.

Quest’anno volevamo andare  a Santiago de Compostela, ma per motivi familiari, il periodo a disposizione si è accorciato notevolmente, tanto da non permetterci più di fare il viaggio.

Agli inizi di agosto, quando abbiamo capito che il viaggio per la Spagna era inesorabilmente saltato, ci siamo posti la domanda: in dieci giorni dove possiamo andare? Dopo breve consultazione di cartine stradali e viaggi di altri camperisti, la decisione è presa: castelli della Valle d’Aosta e visita della valle del Monte Bianco. Siamo partiti, peraltro, senza un itinerario preciso, ma solo con l’elenco delle AS e dei campeggi e come quasi sempre accade il viaggio è stato modificato sul terreno.

16/08 partenza ore 8,30 da Telese Terme (BN), ci sono già 29° e la giornata promette fuoco. Per tutto il viaggio il tempo è stato clemente ed il traffico quasi inesistente. Sosta di un’ora per il pranzo e tre soste di 20 minuti ciascuna per rimetterci brevemente in posizione verticale, sgranchirci le gambe, mangiare un gelato, bere un caffè e fare gasolio. Alle 20,20 ci fermiamo al parcheggio sulla Dora Baltea ai piedi del Forte di Bard, all’uscita dal paese sulla statale 26 verso Verrès (N. 45°36.858 E. 7°44.587). Scendiamo dal camper in canotta, pantaloni corti e sandali e come primo impatto con la Valle d’Aosta avvertiamo un delizioso brivido di freddo, il termometro segna 18°. Dopo cena, giro per il piccolo paese di Bard, controllo degli orari di apertura del Forte, ritorno al camper e a nanna. Siamo quasi stanchi, oggi abbiamo percorso 896 Km.

Forte di Bard e  ponte romano
Forte di Bard e ponte romano

17/08 che delizia! Nelle prime ore della mattina abbiamo avuto quasi freddo tanto da coprirci con un plaid. Insistiamo con i pantaloni corti, ma mettiamo le scarpe da ginnastica, abbiamo ancora molto caldo da smaltire. La visita del forte è prevista per le 10; lasciamo il camper verso le 09,00 per visitare il paese, piccolo ma bello, facciamo un breve tratto con una coppia di Brescia  conosciuta al parcheggio scambiando qualche opinione ed alle 10 in punto prendiamo l’ascensore che ci porta nella parte alta del Forte. Chi ha buone gambe può salire a piedi per un percorso ripido, ma molto panoramico, di circa 900 metri; noi l’abbiamo fatto in discesa.

Il Forte è molto grande , costruito su tre livelli, ma sono visitabili solo i settori adibiti a musei, i cortili e le piazzette interne.  L’ascensore e l’ingresso sono gratuiti, i musei si pagano. Verso mezzogiorno scendiamo, come già detto a piedi, ritorno al camper e partenza per Verrès lungo la statale 26.

Per tutto il tempo che siamo stati in Valle d’Aosta ci siamo sempre spostati usando la SS 26, molto panoramica, sempre ben agibile, in alcuni punti magari con qualche curva,ma ci ha permesso di vedere la vera anima della Regione.

A Verrès c’è un’AA appena si entra nel paese, dopo l’incrocio per Issogne sulla destra andando verso il centro, costa 5 € per 24 ore non frazionabili, c’è l’acqua e il camper service .Il castello di Verrès è situato su una collina ed ha una strada di accesso pedonale un poco disagevole perché in forte salita e con fondo sconnesso; c’è un parcheggio, solo per macchine, a circa 400 metri dal castello, ma chi ha il camper deve fare circa 2 km a piedi dall’AA.

La vista da lassù è straordinaria e anche il fiatone… Il castello si visita con la guida e  in gruppo, non si possono fare foto né all’interno né all’esterno; è un tipico castello valdostano  con un doppio ingresso, cortile interno di forma quadrata, scalone esterno di accesso ai piani superiori, ballatoi e corridoi esterni .

La guida è stata molto brava descrivendo e spiegando in modo esauriente sia la storia della famiglia Challant, maggiori e più potenti feudatari della zona, sia il contesto socio-politico che portò alla costruzione dei tanti castelli sparsi sul territorio valdostano. Verso le 15 lasciamo il castello, la discesa è molto meno faticosa e più veloce della salita.

Dopo pranzo andiamo ad Issogne, che dista circa 3 km dall’AA, con il camper, ma si può usare anche la bicicletta perché c’è solo una lieve salita .Abbiamo lasciato il mezzo nel parcheggio dei bus, a circa 300 metri dal castello,  dove peraltro c’èra solo un bus e un camper; al ritorno abbiamo trovato  un altro camper .

Il castello di Issogne, a differenza degli altri costruiti su alture perché servivano sia da residenza, sia da difesa del territorio, si trova in zona pianeggiante essendo solo  la residenza di uno dei tanti conti  Challant. Essendo come detto una residenza è molto bello con un ingresso ad arcate molto decorate,un cortile interno con al centro una fontana con l’albero di melograno in ferro battuto, simbolo dell’abbondanza, un parco di piante secolari e i caratteristici loggiati esterni decorati. Anche qui visite in gruppo con la guida e divieto di fotografare.

Lasciamo Issogne per Aosta dove arriviamo dopo circa un’ora e  ci sistemiamo nell’AS di via Caduti sul Lavoro fornita di acqua e camper service a gettone e vicina al centro città.. Si paga € 0,80 all’ora dalle  8 alle 20 e € 0,20 dalle 20 alle 8. L’AS è strapiena ma siamo stati fortunati perché si è liberato un posto appena siamo arrivati; la sera sul tardi si è riempito anche un parcheggio adiacente riservato alle macchine, ma nessun vigile si è fatto vivo.

Dopo cena facciamo un primo giro esplorativo di Aosta, poca gente in giro non sembra mai il 17 agosto; la città sembra molto bella, ma rimandiamo tutto al giorno dopo perché siamo stanchi ed infreddoliti anche se abbiamo infilato pantaloni lunghi, scarpe e felpe. Oggi abbiamo fatto molti giri a piedi e solo 50 km.

Castello di Verrès
Castello di Verrès
Castello di Issogne (Cortile interno con l’albero di melograno)
Castello di Issogne (Cortile interno con l’albero di melograno)

18/08 Questa notte abbiamo avuto freddo tanto da prendere , nelle prime ore del mattino, una seconda coperta. Sveglia alle otto con un sole abbagliante ed alle nove  siamo pronti per iniziare la visita di Aosta. Questa mattina le strade di Aosta sono piene di turisti. La città è bella, tranquilla, pulita,ben tenuta, con monumenti ben conservati  come l’arco di Augusto,il teatro romano, le mura, la collegiata di sant’Orso, la cattedrale di santa Maria Assunta e tanti altri. Gira e rigira tra i tanti monumenti ne abbiamo scoperto uno di quelli che non si scorderà mai: la cucina valdostana, veramente ottima.

Aosta  Collegiata di Sant’Orso
Aosta Collegiata di Sant’Orso

Dopo pranzo ritorno al camper, breve riposino,poi andiamo a visitare il castello di Sarre a 4 km da Aosta .Non ci sono problemi per la sosta, c’è un  grosso parcheggio sotto il castello e vi si accede dalla SS 26 non al primo incrocio con indicazione per il castello, ma al secondo, sulla destra,  si prende una strada non proprio larga e dopo meno di 1 km all’incrocio a y andare a sinistra .Dal parcheggio c’è da fare una piccola passeggiata in mezzo alla campagna.

Il castello di Sarre a differenza degli altri non è medievale, ma era la residenza  di caccia dei Savoia e precisamente di Vittorio Emanuele II e Umberto I .Gli interni sono molto sobri a parte due saloni completamente addobbati con le corna degli stambecchi e dei camosci uccisi dai due Re.  E’ uno spettacolo inconcepibile per non dire macabro. Dopo la visita del castello ritorniamo ad Aosta.

Castello di Sarre  dal parcheggio
Castello di Sarre dal parcheggio

19/08 Oggi visita degli ultimi due castelli: Saint – Pierre e Sarriod de la Tour. Il primo, visibile dalla strada è situato nel paesino di St. Pierre sul cocuzzolo di una collina,  è molto scenografico per la presenza di quattro guglie svettanti verso il cielo, ma è momentaneamente chiuso per restauro.

Il secondo, anche questo medievale, è situato in aperta campagna, mal conservato, anche qui visita con una guida che però non è in vena di conversazione. Nessun problema per la sosta, seguire le indicazioni per il parcheggio del castello che è pure il parcheggio della stazione ferroviaria. Il castello di Fenis, di sicuro il più bello, lo abbiamo visitato due anni fa all’andata del viaggio in Normandia. Chiudiamo qua con i castelli e ci dedichiamo al paesaggio alpino.

Ritorniamo ad Aosta, lasciamo il camper nell’immenso parcheggio della funivia e saliamo a Pila. Quello che ci aspetta su è semplicemente straordinario. Passiamo mezza giornata ad ammirare il panorama, fa molto caldo e c’è gente che prende il sole in costume. A Pila si può salire anche con il camper, infatti ce ne stanno una ventina. Scendiamo da Pila alle 17,00 ed invece di ritornare ad Aosta come programmato per dedicarci il giorno dopo al Monte Bianco decidiamo di andare a Cogne. Bellezza del camper!

In salita verso Pila
In salita verso Pila

Partiamo alle 17,30, passiamo per Aymavilles dove c’è una bella AA, visibile dalla strada, e prendiamo la strada che costeggiando per tutto il percorso un torrente arriva a Cogne.

Questa vallata è semplicemente una meraviglia della natura. Arriviamo a Cogne e ci sistemiamo nell’AA  piena zeppa di mezzi. E’ un’area comunale e si pagano 10 € dalle 20,00 alle 8,00, più, a richiesta,  € 2,00 per l’energia elettrica ed è gratuita dalle ore 8,00 alle 20,00; si trova in ottima posizione ai piedi del paese ed è di facile accesso. Il paese è in bella posizione, quasi tutto ristrutturato, con tanta gente, parecchi alberghi e qualche vecchia casa a ricordarci come doveva essere una volta quando il turismo di massa era un grande sconosciuto.

Torniamo al camper ed invece di riposarci andiamo a vedere le cascate di Lillaz che distano tre Km. Il tragitto si può fare in bici, noi l’abbiamo fatto il giorno dopo, ma oggi, causa stanchezza andiamo con il camper. Anche a Lillaz c’è una bella AA sul fiume a circa un Km dalle cascate. Ci avviamo a visitare le cascate mentre tutti gli altri tornano e ce le godiamo in tutta tranquillità. Sono stupende.

Dopo una bella arrampicata per un sentiero da capre arriviamo alla sommità della collinetta da dove il torrente scende a formare la prima delle tre cascate, facciamo tante foto, ridiscendiamo e torniamo a Cogne. A questo punto io sono fusa, mio marito, dopo cena ha ancora le forze per ritornare al paese.

Casa di Cogne del 1902
Casa di Cogne del 1902
Cascate di Lillaz
Cascate di Lillaz

20/08 Notte tranquilla ma fredda, sveglia alle otto, caffè, colazione e giro in bicicletta su un sentiero bici-pedonale che parte dal parcheggio e arriva alla frazione di Lillaz.Il sentiero è classificato T, cioè facile e adatto a principianti e famiglie, costeggia il torrente e attraversa un bel bosco. Al  ritorno andiamo in paese, prendiamo la cabinovia e saliamo su al pianoro che noi pensavamo il panoramico, ma una volta arrivati abbiamo scoperto che bisognava fare una buona passeggiata o arrampicata per arrivare al punto panoramico.

Siccome noi non siamo né camminatori, né scalatori anzi siamo dei gran poltroni, decidiamo seduta stante di non provarci. Ah! Benedetta mancanza di informazioni, siamo saliti inutilmente. Su non c’è niente, solo un bar, completamente vuoto, uno spiazzo e l’inizio di vari sentieri. Ci guardiamo un po’ intorno e ridiscendiamo. Forse non abbiamo perso niente, forse abbiamo perso tanto, ma la prossima volta ci informeremo meglio.

Torniamo al camper, pranziamo e partiamo per vedere la valle del Monte Bianco; questa è molto più ampia di quella di Cogne ed è senz’altro molto più conosciuta in quanto porta al traforo. Non è spettacolare come la prima, ma andando per la SS 26, invece che per l’autostrada,  si incontrano dei punti molto belli come i due piccoli paesi di Arvier e Avise. Siamo passati per Pré- Saint- Didier, ma non ci siamo fermati, troppa confusione, però un francese incontrato al parcheggio della cabinovia prima di Courmayeur ci ha detto che si può pernottare al parcheggio delle terme, loro lo hanno fatto e nessuno ha detto niente.

Visitiamo Courmayeur e non c’è piaciuta, troppo in, troppo griffata, troppo rifatta, non c’è assolutamente niente di genuino; un bel giro e via! L’unico posto dove ci si può fermare con il camper è il parcheggio della cabinovia a circa un Km prima del paese. Volevamo fare l’esperienza della salita con la cabinovia sul ghiacciaio e scendere poi sul versante francese a Chamonix, ma ci voleva un’intera giornata e i prezzi sono molto elevati: 98,00 € a persona. Abbiamo desistito, forse lo faremo al prossimo viaggio o forse no, la voglia comunque è rimasta.

Ritorniamo indietro e ci fermiamo a Morgex, parcheggiamo senza problemi vicino al centro sportivo a 200 metri dal centro storico e ci avviamo a visitare il paese. Morgex è un piccolo paese ben tenuto, pulito, pieno di fiori, ben ristrutturato, con case vecchie che ricordano il tempo che fu e la gente, specialmente gli anziani, che saluta; si avete capito bene, la gente saluta i turisti. Si è fatta sera, siamo stanchi e decidiamo di tornare ad Aosta al solito parcheggio. In questi tre giorni abbiamo percorso 212 km.

21/08 La giornata si presenta bella e  più calda di ieri. Al parcheggio incontriamo due equipaggi di Napoli e due di Salerno di ritorno dalla Francia , scambio di informazioni, saluti, auguri di buon  rientro e partiamo per visitare Cervinia. La strada per Cervinia ce l‘aspettavamo migliore, invece non abbiamo fatto altro che salire e fare curve. A Antey-St André abbiamo trovato il mercato e una confusione spettacolare, ci fermeremo al ritorno come pure a Buisson dove non siamo riusciti a parcheggiare.

Volevamo fermarci a Valtournenche ma niente da fare, non c’è possibilità di sosta nemmeno per una bicicletta, figuriamoci un camper. C’è dispiaciuto non poterla visitare perché attraversandola è sembrata una bella cittadina. Continuiamo a salire ed improvvisamente la vallata si apre e troviamo anche il posto per parcheggiare nell’area pic-nic Perreres da dove partono diversi sentieri di varie difficoltà.

Foto di rito e ripartiamo per arrivare dopo pochi km a Cervinia.Appena si arriva, dopo l’ultima curva prima della galleria, c’è l’AA, molto grande, completamente assolata, ma tanto quassù il sole è ricercato, con fontana di acqua e camper service, a pagamento, passa un addetto entro le 10 del mattino per la riscossione. A 300 metri prima dell’AS c’è il bellissimo lago blu, nelle cui acque si può vedere rispecchiato il Cervino. Cosa dire di Cervinia? Ci aspettavamo un paese come Courmayeur e ci siamo ritrovati un paese che non c’è. Ci spieghiamo: Cervinia non è un paese con abitanti  dediti a varie attività connesse o no al turismo; è un agglomerato di alberghi di varie stelle e grandezze, residence, banche, qualche supermercato, guardia medica e posto di polizia. Ah, c’è pure il campo da golf più alto d’Europa, oggi con ospiti eccezionali: una famiglia di marmotte. Comunque il posto è molto bello e il Cervino è straordinario.

Il Cervino dall’AA
Il Cervino dall’AA
Il Cervino nel lago blu
Il Cervino nel lago blu

Ritorniamo indietro e giunti a Buisson cerchiamo invano un posto nel parcheggio della cabinovia per Chamois. Sconsolati e un poco arrabbiati ci riavviamo, ma dopo 3 km a Lillaz, frazione di Antey-St Andrè, troviamo un parcheggio per camper con qualche stallo libero.

Ci infiliamo tra due camper, ma gli spazi sono così stretti che  per aprire la porta dell’abitacolo dobbiamo chiedere al proprietario dell’altro camper di chiudere la finestra. Il parcheggio ha la fontana dell’acqua e il camper sevice anche se, dato lo spazio esiguo, l’uso è un poco complicato.   Sono stanca e fare 3 km non  mi alletta, ma mio marito parte a chiedere informazioni e torna dicendo che i 3 km si possono fare per un sentiero difficoltà T che ci porterà diritti alla cabinovia.

Partiamo. Il primo tratto è su strada asfaltata poi su terra battuta,si attraversa un boschetto, per un tratto si costeggia la statale, si attraversa un ruscello e nell’ultimo tratto la frazione di Buisson che è molto caratteristica

Arrivati alla cabinovia partiamo subito, le partenze sono ogni mezz’ora, si pagano € 2 andata e ritorno  e la salita dura 10 minuti. A Chamois si arriva solo con la cabinovia, si trova a 1800 metri e quando si è su lo spettacolo è semplicemente straordinario. Anche quassù ci sono alberghi, ristoranti, residence, la chiesa con la casa canonica abbastanza grande, il cimitero e qualche vecchia casa a ricordarci la dura vita del tempo passato. Mentre mio marito va in giro a fare foto io mi addormento sul prato della canonica.

Mentre aspettiamo di ridiscendere leggiamo che esiste un servizio di bus navetta, a prenotazione, che collega le varie frazioni di Antey-St Andrè con la stazione della cabinovia e viceversa. Noi il ritorno lo rifacciamo a piedi per lo stesso sentiero.

Arrivati al camper ci poniamo la domanda: adesso che facciamo? Le opzioni sono: restiamo qui o partiamo, dormiamo a Verrès e domani andiamo a visitare la valle di Gressoney oppure ce ne andiamo al mare? Andiamo al mare, dice mio marito e io sono d’accordo, perché abbiamo voglia di vedere il nostro nipotino di tre mesi che sta in vacanza al mare con mamma e papà a Sabaudia, perché abbiamo voglia di fare qualche bagno e anche perché così nel futuro faremo qualche altro viaggio in questa magnifica regione.

Partiamo alle 17,30 e alle 20,30 ci fermiamo al camping Miraflores di Rapallo. Il camping è pieno zeppo e ci sistemano nel viale di accesso, ma siamo stanchi e non abbiamo voglia di cercare altro per cui ci accontentiamo. Oggi abbiamo percorso 254 km

22/8 paghiamo il campeggio € 23,00 come se avessimo pernottato in una piazzola e alle ore 8,55 partiamo per arrivare a Sabaudia nel primo pomeriggio. Ci sistemiamo nel parcheggio vicino al ponte che attraversa il lago e porta al mare e andiamo a fare un bel bagno. Il parcheggio è assolato, polveroso, a pagamento in alta stagione, senza servizi, c’è solo una fontana di acqua,ed è da dividere con le macchine .Comunque grazie al Comune di Sabaudia  che ci permette di sostare. Restiamo quattro giorni a goderci il piccolo Lorenzo ed il mare. Km percorsi 582.

26/8 ritorno a casa (sigh) primo pomeriggio Km 170.

Considerazioni

La Valle d’Aosta ci è piaciuta molto e qualche giorno in più a disposizione ci avrebbe consentito   anche di trascorrere qualche ora in completo relax e di apprezzare ancora di più le bellezze del territorio. Ci siamo ripromessi di tornare per vedere la valle di Gressoney, salire sul Monte Bianco e fare la strada per il Gran San Bernardo. Vi faremo sapere! Buon viaggio e buone vacanze a tutti coloro che stanno per partire.       Enzo e Carolina

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