Anno 2012. Sono passati ben sette secoli e mezzo dal viaggio di Marco Polo, le cui cronache sono arrivate fino a noi grazie al Milione, e ancora oggi il fascino delle sue avventure porta persone di tutto il mondo a voler sperimentare le sue imprese.
Così i nostri cari amici Dario e Luciana Brignole si immedesimeranno nel celeberrimo mercante veneziano e percorreranno le vie in cui si snodavano nell’antichità i commerci tra gli imperi cinesi e l’Occidente.
Le vie carovaniere esplorate un tempo su convogli, vengono oggi percorse su moderni camper, attraversando l’Asia centrale e parte dell’Europa dell’Est.
Viaggio in solitaria attraverso Europa ed Asia per ripercorrere una parte importante della Via della Seta percorsa a suo tempo dal grande Marco Polo.
Io e mia moglie Luciana lasciamo Genova alla metà di Agosto 2012 con il nostro camper 4×4 Iveco Daily con destinazione Uzbekistan onde ripercorrere la Via della Seta sino a Samarcanda e Tashkent facendo ritorno attraverso il grande deserto del Kazakistan.
Durante il nostro percorso di andata attraversiamo l’Austria ed entriamo nella Repubblica Ceca fermandoci nella bellissima città di Praga per una breve visita procedendo subito dopo attraverso la Polonia, Lituania , Lettonia per arrivare a San Pietroburgo e Mosca.
Ampie soste nelle due città russe con visite alle maggiori attrattive, l’Hermitage, il Palazzo d’Inverno con il suo interessantissimo museo, percorriamo a piedi la Nevskij Prospect per visitarne tutta la parte centrale della città con i suoi canali navigabili che caratterizzano San Pietroburgo chiamandola anche la Venezia del Nord, negozi e boutique con la possibilità di fare ottimi acquisti di souvenirs .
Dopo circa settecento chilometri di una buona strada arriviamo a Mosca in serata, trovando un buon parcheggio a pagamento dietro la Piazza Rossa in pieno centro città.
Ampia visita alle maggiori attrattive, Piazza Rossa, il Cremlino con la Basilica di San Basilio, i giardini che si trovano attorno alla residenza del Capo dello stato, appunto il Cremlino ed abbiamo l’occasione di assistere pure al cambio della guardia a cavallo esattamente nell’ora di mezzogiorno.
Lasciamo Mosca e ci avventuriamo nella famosa strada Transiberiana tanto decantata, per raggiungere Samara e quindi dopo Togliattigrad la bella città di Astrakan.
In questa località abbiamo modo di sostare qualche giorno per visitarne i suoi luoghi più suggestivi, con case vecchissime ancora in legno dell’epoca degli Zar e palazzi del primo ottocento molto curati e restaurati con ampie terrazze. Bellissimo il lungo Volga con tutti i barconi ristorante ormeggiati lungo la passeggiata. Che tra l’altro ci ospita per le due nottate passate in questa città.
Lasciamo Astrakan ed entriamo in Kazakistan – operazioni di frontiera abbastanza veloci e subito dopo una giornata precorsa su strada buona purtroppo percorriamo un centinaio di chilometri su strada in parte asfaltata ma con buche a dismisura e parte in sterrato che ci obbliga ad una andatura lentissima per poter raggiungere la frontiera con l’Uzbekistan.
Le operazioni di frontiera sono molto lunghe a causa del notevole traffico di pendolari provenienti dalla Russia e diretti a casa con auto stracariche di ogni mercanzia, passiamo la nottata prima di poter entrare in questo Paese che è anche peraltro l’inizio del nostro viaggio per Samarcanda.
L’Uzbekistan è un ex stato della vecchia Unione Sovietica che ha avuto la sua indipendenza nel lontano 1991. La povertà regna da padrona, una risorsa notevole deriva dalla coltivazione del cotone in mano a pochi privilegiati cosicché il popolo è sfruttato al massimo e nei campi lavorano anche moltissimi bambini.
Cominciano a costruire strade asfaltate ora per cui noi siamo costretti a percorrere in totale circa tremila chilometri a velocità molto ridotte zigzagando fra buche, sterrato sconnesso e gran polvere, con una notevole perdita di giornate da dedicare alle visite delle località che ci interessano, per stare nei termini concessi dal nostro visto turistico di 15 giorni.
La voglia di veder e percorrere la famosa “Old Silk Road” ci allevia il disagio e la fatica, per cui proseguiamo in direzione di Nukus, dopo avere visitato la “ Città morta di Mizdakhan” con il suo antico e moderno cimitero.
A Nukus siamo ospiti di un bellissimo ristorante, casualmente mi ero fermato per chiedere se potevano cambiarmi dollari in valuta locale e, saputo che eravamo turisti italiani in viaggio con il camper, oltre a cambiarci i soldi ci hanno gentilmente offerto il pranzo ed anche il posteggio per la nottata.
Il giorno seguente siamo a Khiva, ne visitiamo la sua cittadella fortificata,”Ichan-Kala”, le sue viuzze interne ancora oggi abitate, inframezzate da negozietti di antiquariato e bancarelle con souvenirs di ogni sorta legati alla Via della Seta.
Visitiamo la moschea Ak, la moschea Djuma con il suo minareto , il mausoleo di Shed ala ad-din e la madrasa , purtroppo solo dall’esterno perché ne è vietata la visita ai non mussulmani. Il nostro viaggio “ Avventura” prosegue alla volta della seconda città famosa della “ Silk Road” Bukhara.
Percorriamo tratti di strada appena asfaltata e lunghi tratti di pista sterrata, incontriamo traffico di tir che ci inondano di polvere imponendoci di fermarci per qualche minuto nel tardo pomeriggio arriviamo in città, il centro storico è ben individuato e fortunatamente troviamo anche un bel posto onde parcheggiare per passarvi la notte.
Il mattino seguente visitiamo, all’esterno delle mura della cittadella storica, il complesso architettonico commemorativo di Bakha Ad-Din Nakshbandi con il suo bel colonnato in legno intarsiato ed il cielo affrescato.
Di fronte imponenti le mura antiche e ben restaurate “ Ark” con nel loro interno molte moschee e madrase, il Mausoleo dei Samanidi, la dinastia che fondò la città, non è certo, ma sembra che nello stesso mausoleo sia stato sepolto Ismail Samani.
Il complesso architettonico commemorativo di Gijduvaniy morto nel 1180. L’interessante madrasa di Ulugbek, la moschea Kalan e tanti altri monumenti molto interessanti, di cui una parte non visitabili al loro interno.
In questa città sostiamo tre giorni onde poter vedere il più possibile e nella nostre menti ricorre sempre il ricordo del passato di Marco Polo e di tutto quello che poté vivere in quel tempo.
Il tempo è tiranno, per cui dobbiamo correre verso Samarcanda e Tashkent perché i termini del nostro visto ci impongono l’uscita dal Paese.
Samarcanda ci accoglie nel tardo pomeriggio, il traffico molto intenso ma abbastanza ordinato ci consente di procedere lentamente potendo così orientarci con l’ausilio di una carta della città, arriviamo in una zona con edifici universitari importanti e subito dopo scorgiamo il monumento a Tamerlano.
Chiedo informazioni e finalmente trovo un giovane che parlicchia un poco d’inglese e mi indica un posto dove poter parcheggiare, siamo fortunati incappando in una pattuglia di poliziotti che ci accompagnano in una piazzetta dove sostano anche pullman turistici, praticamente siamo a circa mezzo chilometro dalla grande Piazza Registan.
Il mattino seguente iniziamo le nostre visite in parte a piedi ed in parte con l’ausilio di un taxi contrattato per l’intera giornata ad un modico prezzo che ci porta a vedere tutte le più importanti località storiche.
Samarcanda, famosa e piena di storia mitica da mille e una notte, è situata fra due fiumi, ed ha più di 2500 anni di storia, più o meno coetanea di Roma. Resa bella e famosa da statisti come Carlo Magno, Samani, Ulugbek e sotto Tamerlano assurse a capitale mondiale architettonica, attualmente patrimonio universale dell’Unesco, è tutta per noi !!!!
Piazza Registan – Tamerlano la elesse a centro culturale e commerciale della città, nelle immediate vicinanze il Bazar con ogni sorta di ben di Dio frequentatissimo dal popolo, vi si trova ogni cosa.
La moschea Bibi Khanym , che fu la principale moschea della città, la madrasa Sher-Dor (scuola coranica) costruita nel 1619 con ai lati due cupole azzurre e due minareti. Il mausoleo Gur Emir e verso sud il mausoleo Ak-Sarai dove si dice siano sepolti gli esponenti della dinastia dei Timuridi.
Di fronte al Bazar troviamo al moschea Khazret-Khizr con una magnifica cupola e minareto con intarsi in maiolica bellissimi.
Sulle sponde del dirupo del colle Afrasiab troviamo il complesso architettonico di Shakhi-Zinda nel cui territorio vi si trovano i mausolei Timuridi dove pare siano state sepolte le donne della sua famiglia.
Poco più a nord troviamo l’Osservatorio Astronomico di Ulugbek che sovrasta la città.
Intorno alla città si possono vedere le antiche mura, ora ridotte a montagnole di terra, prive di qualsiasi insediamento costruttivo moderno, sono patrimonio universale dell’umanità sotto la protezione dell’Unesco.
A malincuore siamo costretti a lasciare la “ mitica Samarcanda” per dirigerci su Tashkent, città modernissima con grandi palazzi, viali alberati e larghissimi con parchi di verde, una capitale molto caotica ma ordinata, anche qui da visitare il Complesso Khazreti Imam una costruzione moderna costruita nel 19° secolo. Da qui, dopo una sessantina di chilometri varchiamo la frontiera con il Kazakistan.
L’Uzbekistan, con Samarcanda ci ha fatto dimenticare in gran parte le sofferenze del viaggio, dovute alla mancanza di strade, magari a coloro che vi vorranno andare in camper fra un paio di anni troveranno sicuramente strade fatte e meno disagi.
Ora ci attendono circa duemila chilometri di nulla !!! Deserto completo inframezzato da diverse cittadine sebbene anche importanti. Anche questo percorso però ha il suo fascino, cammelli allo stato brado che pascolano qua e là e qualche fattoria spersa.
Nella prossimità di Aral sulla destra lontano è visibile il complesso di Baikonur, il famoso poligono astronautico dell’Unione Sovietica, ancora oggi in funzione e visitabile previo accordi con le autorità kazake.
Il nostro programma di rientro in Italia è programmato fra Russia, Ucraina, Polonia, Slovacchia, Austria.
Finestre d’informazione per chi volesse fare viaggio in camper.
Noi abbiamo percorso circa 17200 chilometri in due mesi esatti. Prezzo del gasolio mediamente fra tutti i paesi attraversati € 0.70 cent al litro uguale prezzi della benzina. Molti i distributori che accettano carte di credito Visa Electron, MasterCard, Maestro. In Uzbekistan difficile l’approvvigionamento del gasolio specie da agosto a novembre periodo della raccolta del cotone.
E comunque di pessima qualità, per cui si consiglia di avere un’autonomia di almeno 500 litri (noi ne abbiamo circa 520 fra tre serbatoi) per rifornirsi prima di uscire dal Kazakistan.
In Uzbekistan e Kazakistan non si possono avere soldi con l’ausilio delle carte Bancomat in quanto in quei due paesi il Pin è composto soltanto da 4 numeri ( i nostri europei ne hanno 5) quindi munirsi di Carta Visa (circa il 4% a fondo perduto) oppure partire con dollari ed € in contanti (Noi avevamo contanti in ambedue le valute. Dollari datati oltre il 1998 !!!)
Approvvigionamento viveri nelle maggiori città a prezzi inferiori a noi di circa il 30-40% anche in Russia ma con meno problemi in quanto vi si trovano modernissimi supermercati ben forniti.
Noi dormivamo ovunque, distributori carburante, stradine in città o piccole piazze, non si trovano camping, quelli contrassegnati “ Camping” specie in Russia sono semplicemente piazzali adibiti a sosta notturna per i tir muniti anche di piccoli ristorantini e letti da riposare qualche ora.
Approvvigionamento acqua per i servizi camper molto difficile da trovarsi dati gli inverni rigidi in quasi tutti i distributori incontrati non hanno rubinetti esterni per cui bisogna chiedere se fosse possibile attraverso il locale wc accedervi, peraltro molto disagio !!! Noi chiedevamo a qualche casa ovvero presso qualche posteggio dei tir. Pagandogliela.
ATTENZIONE . Ucraina, Russia, Uzbekistan, Kazakistan rispettare tassativamente i limiti di velocità segnalati vi sono poliziotti con l’autovelox nascosti, è anche capitato che ti fotografano prima che tu arrivi sul segnale e che nonostante dopo tu sia in regola ti dimostrano che tu andavi a velocità superiore quindi devi per forza di cose cavartela con qualche dollaro brevi manu (a noi è capitato tre volte, abbiamo dato solo ad una pattuglia 10 $, le altre volte pretendevo che mi facessero il verbale in quanto avevo soltanto carte di credito e non contante, a questo punto dicevano qualcosa ovviamente in russo io rispondevo in genovese e per due volte mi hanno mandato a quel paese, cosa che accettavo volentieri.
Spesso ci hanno fermato nelle città per curiosità volendo vedere “ DOMU” la casa viaggiante.