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Home Diari e racconti di viaggio

In Polonia tra parchi nazionali e città di Liliana e Enrico

admin by admin
25 Giugno 2012
in Diari e racconti di viaggio
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Il viaggio si svolge dal 14 agosto al 5 settembre del 2008 su di un camper Arca 407 del 1999 di 7mt. L’equipaggio è composto da Enrico autista (51), Liliana navigatore (46), Simone fotografo (18), Alice la principessa (11).Diario di Liliana Ferrè e Enrico AlbertiniKm percorsi: 5.166Gasolio: 590 €Campeggi e parcheggi: 500 €Ristorante 430 € : per pasto media 10 € a testaMusei ingressi trenini battelli: 392 €

Mappe e guide:1:250.000 Atlante stradale con piante di città e indice dei nomi + carta piegata generale a € 29,90 acquistate via internet presso www.vel.it VEL La Libreria del Viaggiatore-Via Angelo Custode 3 – 23100 –  Sondrio tel./fax 0342 218952La Guida Verde Michelin POLONIA Edizione 2007 a colori, pratica, esauriente, affidabile su orari, prezzi e commenti per scelta ristoranti.Il TomTom con la voce “del Ranzani”. Un aiuto, a volte provvidenziale, vista la difficoltà della lingua e le deviazioni per lavori in corso, per concedere un po’ di relax al navigatore capo, che però deve sempre vigilare.

Consigli utili:

• Attenzione alla guida “disinvolta” dei polacchi. Quando si viene sorpassati o quando qualcuno sta sorpassando in direzione opposta è uso spostarsi “drasticamente” sulla destra per dare strada. I fari devono essere sempre accesi; se vi fanno le segnalazioni con i fari, o c’è una pattuglia in agguato o non avete acceso le luci.

• Spesso scegliere strade secondarie (gialle) ci ha premiato con paesaggi e scorci notevoli, senza incrociare file di camion e TIR, evitando i famosi koleini , trovando invece fondi stradali perfetti ma inevitabilmente anche altri molto rattoppati. Calcolare comunque dei tempi di percorrenza maggiori rispetto al normale, oltre allo stato incerto dell’asfalto non è inusuale incontrare trattori, carri trainati da cavalli e dei lavori in corso .

• Lingue: quasi tutti parlano il russo ma, non so Voi, noi no. Con i giovani sotto i 25 anni provare con l’inglese, qualcuno un po’ più anziano capisce il tedesco. A parte qualche figuraccia, ci siamo sempre fatti intendere, magari a gesti.

• Spesa: i negozi sono aperti spesso fino a sera tardi nei luoghi turistici e gli ipermercati la domenica; vicino alle fermate degli autobus in città in piccoli chioschi vendono dolci, pane (si trovano panini, pagnotte da affettare, bianche o con cereali) e frutta. Nei villaggi c’è un negozio tipo bazar che vende di tutto, spesso un po’ anonimo. Nei paesi a maggior vocazione orticola, per strada davanti a casa le massaie vendono miele, finferli e porcini, patate, cipolle, peperoni, frutti di bosco a prezzi ridicoli, conviene contrattare un poco.

• Anche in Polonia conviene fare gasolio nei distributori (Stacja paliw) associati ai supermercati mentre vicino al confine i prezzi del carburante e anche il cambio sono sfavorevoli .

• Cucina: in Polonia si trova da mangiare dappertutto a tutte le ore. I piatti sono compresi di contorno di riso o patate con verdure in insalata o cavoli o crauti o barbabietole rosse e i cetrioli sotto aceto/agrodolce. Le patatine fritte sono sempre in menù così come le patate bollite o al forno. La carne impanata c’è frequentemente. Le specialità sono le carni grigliate, i wurstel, gli spiedini, gli stinchi.A Leba nel girarrosto di un modesto ristorante abbiamo visto arrostire un maiale intero che veniva affettato dallo spiedo direttamente sul piatto del cliente. Abbiamo sempre mangiato bene e abbondantemente con un rapporto qualità-prezzo eccellente. Le zuppe polacche sono ottime, calde e corroboranti: abbiamo apprezzato quella di cipolle, la Zurek e la zuppa di funghi servita nel pane. La birra è ottima, i gelati enormi, le gauffres stracariche di panna e frutta, e le brioches onnipresenti nei chioschi “cukierna”.

• Campeggi: piccoli, in ordine, con acqua sempre caldissima e abbondante per docce interminabili. Dappertutto c’è la lavatrice, da 5 kg come quelle di casa nostra ma, neanche un’asciugatrice quindi calcolare una sosta più lunga per l’asciugatura naturale, meteo e spazio permettendo. Nei campeggi abbiamo trovato le prese a due (senza la terra) simili alle francesi.

• Biciclette: tanti percorsi ciclabili nei Parchi, le città sono percorribili in bicicletta anche per qualche km fuori dal centro. Consigliate.

• Le indicazioni sono prevalentemente ad un uso turistico interno, salvo nelle grandi cittù e molto in centro non ci sono indicazioni in inglese. La guida Michelin è stata preziosa così come i diari di viaggio di altri camperisti.

1° Tappa 14 Agosto giovedì

km 494 – Partenza ore 17,00 puntando verso nord passando dal Passo San Bernardino. Alle 18,00 vengono segnalati 8 km di coda al Gottardo. Vignetta svizzera 40 Ch = 24,94 €. Strada bella e panoramica, tipico paesaggio svizzero-alpino con case di legno e pietra, grandi prati verdi, ruscelli e laghi. Entriamo in Austria senza autostrada non avendo acquistato la vignetta. Sulla A9 direzione Nurnberg in area autostradale tra l’uscita 66 e la 65 sosta notturna. Dalle h 22,00 pioggia.

2° Tappa 15 Agosto venerdì

km 561 -Prosegue l’avvicinamento. Dopo l’uscita 65 scorgiamo i filari delle piantagioni di luppolo: tra pali incrociati alti 5/6 metri vengono tirati dei fili sui quali vengono fatti arrampicare e fatti ricadere dalla parte opposta i lunghi steli della pianta di cui si utilizzano i boccioli ancora verdi. Piove e rimpiangiamo l’asfalto drenante delle ns. autostrade.Verso le 16,00 arrivo a Berlino e sistemazione dell’area sosta in Chausseestrasse n. 82, anzi no, 50 mt più in là nel parcheggio del Palazzo del ghiaccio su indicazione del proprietario perché non c’è più posto www.reisemobilstationberlin-mitte.de . Dopo esserci messi a lisca di pesce ben in piano, raggiungiamo, per una prima visita alla città, a circa 200 mt. la stazione della metro, la U-Bahnhof linea U6, la fermata si chiama Reinickendorfer Strasse ( posta nella parte centrale della omonima strada, simbolo U).Una corsa costa € 2.10, la carta giornaliera € 6.10, si acquista sul binario al distributore automatico con istruzioni in lingua inglese, francese, tedesco, e si può pagare con carta Bancomat circuito internazionale Maestro. Malgrado la pioggia partiamo per il centro scendendo a Friedrichstrasse , percorriamo Unter den Linden fino alla Porta di Brandeburgo, poi raggiungiamo il Bundestag, il Reichstag e sempre a piedi arriviamo fino al Checkpoint Charlie da dove prendiamo la metro, pardon, la U-Bahn fino all’area sosta.Siamo colpiti dal respiro della storia del muro che avvolge i vari punti della città dove l’immaginazione è aiutata da foto in bianco e nero della Berlino bellica, post-bellica e ante 9 novembre 1989. Dalla modernità di alcuni edifici intuiamo lo sforzo di coprire le ferite della guerra. Cena in camper. Trasporti di Berlino www.visitberlin.de purtroppo solo in inglese.

3° Tappa 16 Agosto sabato

km 0 – Notte abbastanza tranquilla disturbata dal traffico e dalle ambulanze. Tempo soleggiato ma incerto. Visita della città toccando le principali tappe, seguendo i resti del Muro, leggendo le testimonianze, cercando i ricordi, ripercorrendo la Storia.

Berlino, resti del muro
Berlino, resti del muro

Poi per un salto nella modernità visitiamo la Berlin Hauptbahnhof, la stazione centrale inaugurata il 26 maggio 2006, e ancora la Postdamer Platz; pranzo sulle panchine delle chiese gemelle poi con la linea del treno esterna e sopraelevata raggiungiamo Alexander Platz. Decidiamo di raggiungere la Museumsinsel per visitare il Pergamon Museum. (€ 12,00 a testa esclusa Alice minorenne dopo mezz’ora di coda) www.visitberlin.de .Finita la visita ci meritiamo un bratwurst con birra al bar all’aperto del museo. Torniamo a piedi verso Friedrichstrasse camminando lungo la Georgianstrasse che segue il percorso della ferrovia sopraelevata, qui notiamo alcuni Pub/Birrerie molto caratteristici e ben frequentati. Verso le 17.00 siamo al camper abbastanza provati.

4° Tappa 17 Agosto domenica

487 km – Paghiamo l’area sosta € 24 (17€ x 2 gg) – Questa notte ha piovigginato, la temperatura è intorno ai  20 ° nuvoloso. Percorriamo l’autostrada tedesca direzione Stettino tra foreste di grandi abeti che, più avanti diventano boschi di piante ad alto fusto a foglie caduche con qualche laghetto. Dalla deviazione per Stettino la strada è pessima per 60 km fino al confine.Attraversiamo la frontiera ormai aperta, piove fine fine. Ci fermiamo ad un’area autostradale per fare gasolio (ON) e cambiare qualche zloty (al KANTOR, cioè cambio) all’interno della stazione. Qui è in vendita l’atlante stradale che noi ci eravamo procurati per corrispondenza da VEL.Prendiamo la E28 direzione Danzica, lungo la strada in prossimità dei nidi scorgiamo vuoti coppie di cicogne che “brucano” nei campi, molte indicazioni per la vendita di miele (miod) e finferli fuori dai cancelli di privati, la strada è molto segnata da profondi koleini.Raggiungiamo Leba e il camping Ambre dove ci sistemiamo in una bella piazzola erbosa.Approfittiamo delle docce e dopo cena facciamo una lunga passeggiata nella vivace e affollata cittadina turistica, cercando di trovare i punti di riferimento per la gita di domani al Parco Nazionale.

5° Tappa 18Agosto lunedì

km 0 – Słowiński Park Narodowywww.slowinskipn.pl . Partenza h. 9.00 dalla piazza di Leba con uno dei pulmini che in fila attendono i turisti per il trasferimento a Rabka per 5 zl a persona,. Raggiungiamo un grande parcheggio oltre il quale non si può andare con mezzi a motore. Da qui si prendono le bici a nolo o il trenino elettrico, partenza h. 9,30 circa ( 10 zl a persona) dopo aver pagato il biglietto d’ingresso al parco (2,1 zl a persona i ragazzi sconto studenti).Il trenino percorre 8 km nel folto di una pineta che viene aggredita dalle dune di sabbia.A quest’ora siamo in pochissimi e arriviamo per primi alle dune sulle quali camminiamo fino a raggiungere la grande spiaggia deserta. Restiamo un’ora abbondante sulla battigia, passeggiando sulla sabbia fine, ammirando le onde che oggi sono disciplinate e lunghe, dopo il nubifragio di pioggia e vento di ieri.Verso le 11,00 ci incamminiamo con l’intenzione di percorrere la via del ritorno a piedi. In senso opposto arriva molta gente a piedi, in bicicletta e i trenini elettrici fanno avanti indietro instancabilmente.A Rabka per accelerare prendiamo il pulmino che ci riporta in centro a Leba dove cerchiamo un ristorante che avevamo visto affollatissimo ieri sera.E’ riconoscibile grazie alla grande dentatura di squalo appesa all’altezza del secondo piano e si trova all’angolo tra la strada principale e il ponte sul fiume. Qui, come in si usa in Polonia, ci si accomoda ai tavoli esterni, si entra, si visiona l’elenco delle pietanze, in questo locale scritte in stile provenzale sul muro, carne (mieso) a sinistra, pesce (ryby) a destra, si ordina tutto alla gentile signorina che parla un po’ di inglese e che dopo aver memorizzato su un computer l’ordinazione mostra un numero, nel nostro caso il 54.A questo punto prendete il portafoglio pensando che 54 sia l’incredibile prezzo da pagare (18 €) ma la signorina è perentoria later! e fa segno di accomodarsi. Ora avendo ordinato 2 bier e 2 coca che porto al tavolo, 4 Halibut (l’unico pesce di cui riconosciamo il nome) con french fries e salat a 18 € è un gran prezzo! Ma la figura da bamba è presto servita!Dopo un po’ di attesa, un po’ di trambusto, la signorina viene a farci dei cenni divertita perché ha già chiamato due volte il nostro numero 54 con l’altoparlante…e noi non siamo ancora andati a ritirare l’ordinazione! Ma “cinquantaquattro” in polacco gridato al megafono come abbiamo fatto a non capirlo? Per fortuna siamo gli unici avventori, fossimo venuti la sera precedente non avremmo mangiato.La cameriera pesa il piatto prima di consegnarlo in quanto il prezzo della portata è all’etto, comprese le patate fritte e l’insalata, in totale pago 122 zl circa 37 €! Non male comunque. Dopo il lauto pasto, si passa al dolce nel chiosco a fianco che offre crèpes, gauffres e coni gelato, quelli dalla macchinetta. Lì è più facile ordinare, nutella si dice nutella, crèpes sono crèpes, le dita come pallottoliere per la quantità e con un bel movimento rotatorio del polso per indicare il cono gelato, dicendo “small” la spirale sopra il cono è alta “appena” 15 cm!Dietro di me due signore ridacchiano, vorrei vedere loro ordinare in polacco in Italia, magari a Roma! Biascico un Danke, a dimostrazione che non sono muta, ma uso la lingua dei gesti con maestrìa, oltre al tedesco.Cerchiamo lungo il fiume una barca che ci porti a Kluki, un borgo marinaro con le tipiche case, ma non troviamo niente.Intanto il cielo velocemente si annuvola e ci dirigiamo verso il campeggio, con sosta ad una specie di bazar coperto dove compriamo delle scarpe simil-Superga per Alice a ben 2,5 € e un paio di ombrelli da un ambulante che ci fa’ dei grandi sorrisi e saluti quando capisce che siamo italiani.Serata tranquilla, piovosa, doccia fantastica e notte cullata dal fragore delle onde del mar Baltico nuovamente in burrasca.

6° Tappa 19 Agosto martedì

km 123 – Partiamo dopo aver svuotato il Wc, ma senza aver trovato dove scaricare le acque grigie… Grazie al “Ranzani” arriviamo davanti al camping Stogi www.camping-gdansk.pl a Danzica Gdansk visto che qui l’agglomerato urbano è esteso e intricato e le indicazione del camping sono inesistenti. Il campeggio è di poche pretese, le piazzole per i camper sono su una spianata di cemento, con allaccio di corrente, ben in piano.Le docce hanno acqua calda abbondante e senza limiti. Il gestore è un signore che si destreggia bene con le lingue .. e i gesti, alla reception c’è anche qualche cartina ed indicazione turistica oltre alla vendita dei biglietti del tram che ferma proprio di fronte al camping. Dopo esserci brevemente sistemati prendiamo il tram 8 e, passando per la periferia della città, scendiamo alla fermata Chmielna sull’Isola dei Granai, la si riconosce dall’insegna NOVOTEL posta sul palazzo dell’omonimo hotel, arriviamo in centro. Entriamo in città dalla Porta verde.Percorriamo la strada reale e visitiamo il municipio della città (Ratusz Gdansk 36 zl 10,92 €) con salita alla torre per vedere la città dall’alto. E’ quasi l’una quando ci dirigiamo alla Tawerna Mestiwin consigliata dalla guida Vivicamper dove per 135 zl 41 € con birre e coca prendiamo quattro portate di carne che ci vengono servite con tre tipi di verdure, i cetrioli sott’aceto, talmente abbondanti che non riusciamo a terminare tutto.Percorriamo il lungo fiume, visitiamo la Basilica e la chiesa di S. Nicola. Il tempo è sereno e caldo, poi si annuvola ma presto schiarisce. Decidiamo di prendere il galeone delle 16.00 che porta lungo il fiume verso Westerplatte il luogo dove scoppiò la seconda guerra mondiale (120 zl 36,5 €). Il tour commentato in polacco inglese e tedesco dura circa un’ora e trenta ma a causa di un blocco alla circolazione del canale all’altezza dei cantieri navali di Solidarnosc, non siamo di ritorno al molo vicino alla Porta di S.Giovanni prima delle 18.30.Rientro veloce in camper con il primo tram, doccia, cena e nanna senza nemmeno fare due passi per vedere la spiaggia a 400 mt. dal camping. Camping con elettricità 71zl 20,28 €.

7° Tappa 20 Agosto mercoledì

207km – Partiamo alle 7,45 con 17° e una pioggia fine autunnale e dopo 62 km siamo a Malbork dove parcheggiamo più vicino possibile al ponte d’ingresso, 50 zl fino alle 12,30. Girando dietro al castello ci sono parcheggi liberi e se non piove da lì è molto gradevole passeggiare intorno alle mura per raggiungere l’ingresso principale. www.malbork.pl –  www.marienburg.pl –  www.baltic-castles.orgIl castello è molto grande ma seguendo il percorso della guida in italiano che acquistiamo riusciamo a vedere tutti gli ambienti, dalla caldaia alla cucina, dai saloni ai refettori fino alla cappella, i fossati e le mura. (ingresso 27,5 €). Al castello ci sono varie possibilità di ristoro, dal ristorante alla più rustica griglieria all’aperto. Dopo il pranzo ci dirigiamo verso Torun.La strada è piacevole e attraversa rigogliose e fitte foreste, poi passa tra leggere colline e cittadine con case e chiese di mattoni rossi. Fuori Torun facciamo sosta all’Ipermercato Carrefour, enorme e rifornitissimo, la prima spesa è un po’ laboriosa sia per la curiosità che per l’esame degli ingredienti, le modalità di peso delle verdure, il gusto di osservare la gente e osservare chi osserva noi .Gli ultimi 13 km sono percorsi molto lentamente per il traffico e i numerosi semafori. Siamo in città alle 18.00 circa. Il fidato Ranzani ci porta davanti al camping che si trova in un grande campo erboso con piazzole delimitate da siepi di bosso ( 69zl con corrente) Camping Tramp n.33, ul. Kujawska 14 87. Dopo cena facciamo una visita alla città molto ben illuminata il cui profilo turrito si riflette nel fiume con la luna che fa’ capolino tra le nuvole.Un vero spettacolo peccato che la pila della Nikon è scarica! Dal campeggio per raggiungere la città si percorre un ponte lungo circa 900mt, sotto il quale, c’è un gran parcheggio custodito sul lato centro città a ridosso delle mura.

8° Tappa 21 Agosto giovedì

312 km – Lasciato il camping e sistemato il camper al parking custodito, cominciamo la visita della città, dalla casa-museo di Copernico (34zl), poi giriamo la splendida piazza del municipio Ratusz Staromiejski, e, passeggiando piacevolmente nella zona pedonale arriviamo alla piazza della città nuova Rynek Nowomiejski. Scendiamo verso il castello e lungo il fiume, poi ci dirigiamo al Ristorante Oberza segnalato da entrambe le guide.Più che ristorante è un self service ma in un ambiente talmente caratteristico e curato da averci colpito, con un rapporto qualità prezzo ottimo Altro fattore positivo è che ci veniva mostrata ogni pietanza ed è stato più facile scegliere, ordinare e fare il bis indicando solo con il dito. (78,95 zl 24 €).Verso le 14.30, pagati 22 zl di parcheggio, ci dirigiamo verso il santuario di Swiekta Lipka. Imbocchiamo la statale 15, il panorama è agreste con ampie coltivazioni a perdita d’occhio. La strada è trafficata interrotta dall’attraversamento di molti centri abitati. A Olsztyn prendiamo la statale 16 e incontriamo un camping ai bordi di un laghetto (vicino a Barczewo) e un Agroturystyka che offre spazi per camper e roulottes.Da Biskupiec prendiamo la 590, gialla. Sono ormai le 18,30 quando parcheggiamo al santuario, giusto il tempo per una visita veloce in questo luogo di devozione ricco di storia e visitato anche da Giovanni Paolo II insieme al cardinal Wyszynski, come ricorda la bella statua nel giardino. Siamo nella zona dei laghi Masuri, piuttosto collinosa.Il sole tramonta già dietro le montagne e a fatica e al buio arriviamo al camping 79 Elixir a Gizycko www.elixirhotel.com dove, con qualche problema di linguaggio con la guardia notturna polacca, ci siamo sistemati nella distesa erbosa a bordo lago ormai alle 21,30.

Gizycko camping Elixir
Gizycko camping Elixir

9° Tappa 22 Agosto venerdì

29km – La mattina il cielo è sereno e il sole caldo. Alla luce del giorno constatiamo che il posto è splendido a bordo lago. Alla reception ci invitano ad usare i pedalò gratuiti e accettiamo volentieri, poi doccia e un po’ di lavaggio biancheria approfittando della brezza. Verso mezzogiorno ci spostiamo a Mikolajki al camping Wagabunda www.wagabunda-mikolijki.pl , (87zlt = 26,44 € con elettricità) a pochi km su un altro lago.Ci pentiamo del cambio perché il camping è in collina, piccolo e non è sull’acqua, in compenso la cittadina raggiungibile per un sentiero di un paio di km è vivace, con locali, ristoranti, birrerie e il porto da diporto. L’atmosfera è piacevolmente vacanziera e tante barche a vela solcano l’acqua facendo lo slalom tra i moltissimi cigni.Qui facciamo una passeggiata pomeridiana e ritorniamo anche dopo cena e ci godiamo su una panchina un gruppo che suona e canta dal vivo musica jazz e swing di ottimo livello in un ristorante all’aperto.

10° Tappa 23 Agosto sabato

253 km – Oggi ci dirigiamo al Biebrzanski Park Narodowy. www.biebrza.org.pl e www.biebrza-explorer.pl . Da Mikolaiki prendiamo direzione Orzysz, poi Elk, poi imbocchiamo una strada secondaria direzione Rajgrod che passa in mezzo alla forestra e fatti 109 km raggiungiamo il grande parcheggio del parco (vedi foto e punti di riferimento di Vivicamper Polonia).

Picchio rosso al Bialowieza Park
Picchio rosso al Bialowieza Park

Qui facciamo il biglietto d’ingresso (12zlt) e dopo aver esaminato il cartello con i vari percorsi scegliamo l’anello di 8 km. Lungo il percorso ci sono delle riserve cintate con alci, cinghiali, cavalli, si incontrano insetti, anfibi, scoiattoli e soprattutto si sentono e intravedono uccelli di tutti i tipi, è la Natura a farla da protagonista. Una cicogna come una diva ci cammina davanti e si ferma a pochi passi da noi su una catasta di legna e ci osserva.Il tempo è piovigginoso poi arriva il sole. Verso le 14.30 ci rimettiamo in viaggio direzione Bialystock, percorriamo a ritroso la s. 61 passando per Grajewo tra boschi e pascoli, poi la 65. Notiamo un camping prima della stazione di Osowiec. A Bialystock facciamo spesa all’ipermercato Auchan. Qui comincia l’avvicinamento all’ Agroturystyka Ritowisko www.ritowisko.com ben descritto sulla guida Vivicamper Polonia.La strada nel bosco è a dir poco “avventurosa”: una pista di sabbia da percorrere con la luce del giorno e senza pioggia o fondo fangoso ci tiene impegnati per circa 30 minuti. Giunti all’agriturismo troviamo una ragazza che parla inglese che ci aiuta a sistemarci e con la quale concordiamo la cena per le 19.30. Ci presentiamo alla casa dove nel grande soggiorno completamente in legno grandi tavoloni di legno con le panche sono apparecchiati anche per noi.Ci portano un antipasto di salami e prosciutto con sottaceti e insalata mista, ottimo pane, poi uno spezzatino con verdure e peperoni ottimo, accompagnato da acqua e the caldo. L’ambiente è molto familiare tanto che il gatto di casa e uno dei cani, il più vecchio, hanno mangiato vicino a noi con occhi supplici sotto il tavolo poi direttamente in braccio a Simone, mentre l’altro nobile cane da caccia mangiava nella sua ciotola senza degnarci di uno sguardo.Durante la cena è arrivato il padrone tipo cavallerizzo con capelli lunghi e barba a punta alla D’Artagnan, con il quale poi abbiamo condiviso tramite la copia di Vivicamper l’apprezzamento del luogo.Cena e pernotto 110 zlt. Notte assolutamente silenziosa.

11° Tappa 24 Agosto domenica

km 79 – Sveglia alle 7,30 con il canto delle oche. Hai noi, diluvia! Attendiamo un paio d’ore ma il tempo non accenna a cambiare e saltano tutti i progetti di passeggiata a cavallo. Dopo aver salutato tutti compresi i vari gatti, cani, cavalli, oche e tacchini ci dirigiamo in città a Bialystock alla ricerca di una chiesa, mentre la pioggia si intensifica.Arriviamo al santuario della Divina Misericordia, moderno e nuovo, bianco e maestoso, dove “leggendo” un grande cartellone ci pare di capire che alle 11,00 c’è una messa. Accendiamo la stufa sul camper che riusciamo a parcheggiare proprio davanti alla scalinata di marmo che porta alla balconata d’ingresso. La chiesa di riempie di fedeli che con fede e devozione, ma soprattutto in grande silenzio, seguono la funzione cantando.Si odono solo i pianti di alcuni dei quattro piccoli che vengono battezzati durante la messa. Nota: a tenere in braccio i bimbi sono i papà. Altra nota: che lingua difficile e incomprensibile il polacco!Dopo il pranzo domenicale, ci dirigiamo lungo la s.19 verso Bielsk Podlaski per percorrere la 689 (gialla) detta strada imperiale fino a Bialowieza www.bialowieza_forest.republika.pl .Prima di arrivare all’ingresso del Parco, sono le 15,00, ci fermiamo alla riserva dei bisonti, una deviazione sulla sinistra della strada che attraversa la foresta.Il tempo si è portato al bello, 20 gradi. La strada è fangosa ma la passeggiata è comunque piacevole.

Branco di lupi
Branco di lupi

Fuori dalla riserva ci sono delle bancarelle con articoli unici di artigianato di legno e vendita di miele che a detta della ns. guida è speciale in quanto la zona è vergine, oltremodo ricca di pollini, senza inquinanti. Noi acquistiamo due case/rifugio per uccellini in legno di betulla e una capanna/mangiatoia da appendere alle piante del giardino di casa.Vediamo che i polacchi acquistano degli steli con foglie secche impacchettate in un involucro trasparente ma non capiamo il motivo. Raggiungiamo dopo 4 km in fondo al paese di Bialowieza il PKKT e il suo parcheggio dove si deve obbligatoriamente prenotare una guida per entrare nel Parco vero e proprio. Paghiamo 10 zl per il parcheggio e poi ci incamminiamo verso la costruzione in legno del PKKT.Passiamo a fianco del bar ristorante con i soliti tavoli all’aperto sotto gli ombrelloni e ci sentiamo chiamare in italiano. Dai tavoli una signora che ha visto passare il camper italiano ci chiede se cerchiamo una guida italiana perché il centro prenotazione è già chiuso (alle 16,00) e lei è la guida e per domani non ha prenotazioni. Non ci sembra vero poter parlare la ns. lingua.Ci accordiamo per un ritrovo alle 9,00 del giorno successivo e se troviamo altri che fanno la visita con noi possiamo dividere la spesa. Un colpo di fortuna! Andiamo quindi al campeggio U Michala dove siamo in quattro camper e poche tende di nazionalità diverse. (90 zl 27,5 € con elettricità)

12° Tappa 25 Agosto lunedì

261 km – Alle 9.00 siamo pronti per la gita. Paghiamo al PKKT € 50,50 per la guida e 18 zl di ingresso e ancora 10 zl per il parcheggio. La nostra guida ci raggiunge dopo poco scusandosi per il ritardo ma la sua abitazione è a circa 60 km dal parco! Comunque è bello poter trovare un interlocutore che parla la nostra lingua e Agata, il polacco si dice Agàta, parla davvero molto bene e ci stupirà con tutti i vari nomi delle specie botaniche e animali.Parlando sommessamente e quasi in punta di piedi entriamo nel Parco e seguiamo un sentiero a 8. Scorgiamo subito un Picchio testa rossa, uno scoiattolo che sta facendo colazione con una bella pigna, alcuni toporagni vivi e ahimè anche morti, e più avanti anche una famigliola di cervi attraversa il sentiero davanti a noi. Il tempo è variabile e a tratti il sole riesce a far capolino tra le altissime chiome degli alberi secolari.Qui le guide conoscono palmo a palmo il percorso che sono autorizzati a seguire e ci fanno notare ogni traccia, ogni specie, ogni variazione rispetto ai giorni precedenti e incontrandosi tra di loro (più tardi altri gruppi hanno fatto ingresso nel parco togliendoci in primato) si scambiano informazioni circa animali incontrati, funghi nati, piante cadute, tracce di quadrupedi, ecc.La foresta è viva e ha voce, con canti di uccelli tra le fronde mosse dal vento, scricchiolii, pigne che cadono, richiami vari, picchiettio dei picchi, insomma un silenzio chiassoso. Approfittiamo di Agata per domandare lumi circa la cucina polacca e la troviamo molto preparata, soprattutto ci consiglia di assaggiare le zuppe polacche e ci spiega la preparazione della Zurek una zuppa con un sapore leggermente acidulo ma speciale che viene servita con sopra il tuorlo sodo sminuzzato.Ci decanta anche la birra polacca, se ce ne fosse bisogno, soprattutto la Zubrow la birra del bisonte e anche la Zubrowka cioè la vodka aromatizzata dall’erba del bisonte che cresce ormai solo nei dintorni del parco…la famosa sconosciuta erba secca che vendono qui fuori alle bancarelle (Al palato la Zubrowka (40%) risulta intensa, ma morbida, con un gusto erbaceo accentuato e di segale. Il sapore persiste a lungo. n.d.r.).La passeggiata dura fino alle 12,00 e per pranzo ci fermiamo al bar-ristorante nel parcheggio dove avevamo incontrato Agata il giorno prima. Agata è così gentile da aiutarci nella prenotazione: chiede per noi un piatto di pierogi assortiti (sono specie di ravioli dai tre ripieni: con patate e funghi, carne e cavolo, patate e formaggio) assaggiamo anche il gulash… con birra e coca a 116 zl € 35,25.Alle 14.00 partiamo direzione Varsavia seguendo da Bielsk Podlaski la s. 66 (5/6 semafori per senso unico alternato per lavori di rifacimento e allargamento della sede stradale) poi a Zambrow seguiamo la s. 8- E67 che corre tra spazi aperti coltivati a mais e grandi pascoli; sul ciglio della strada numerosi venditori di finferli e splendidi porcini. A tratti incontriamo i lavori di costruzione dell’autostrada che è già percorribile a 30 km daVarsavia per qualche kilometro. Alle 18,00 siamo al camping 123 Astur, grazie al navigatore perché non incontriamo nessuna indicazione se non negli ultimi 100 mt. E’ un po’ rumoroso, vicino ad un incrocio della tangenziale, ma molto ben servito dai mezzi. (84 zl = 25,53 € al giorno con elettricita’).

13° Tappa 26 Agosto martedì

Km 0 – La notte passa abbastanza tranquilla malgrado la vicinanza con la strada a grande scorrimento. Partiamo alle 9,00 e seguiamo le istruzioni (scarne) del foglietto formato biglietto da visita consegnatoci alla reception indicante i mezzi da prendere “to the Center”. I biglietti si comprano al Kiosk nel parco di fronte all’entrata del camping. Seguiamo la gente ben vestita con la valigetta e attraverso il parco avvistiamo la fermata e il chiosco.Prendiamo un Bus a caso tra quelli indicati, il 130, ma ci accorgiamo di non sapere di preciso dove scendere.Passiamo davanti alla Stazione Centrale e proseguiamo. Errore!!! Non abbiamo visto che a 100 mt c’è la fermata della nuovissima “M” Metropolitana “Centrum”. Morale: peripezia tra sali e scendi dai bus fino a trovare una fermata della M non so dove, perdiamo almeno un’ora, e scendiamo alla fermata “Ratusz” la più vicina al centro, vicina al ghetto Swietokrzyska.La Metro consiste in una singola linea che taglia la città da nord a sud (da Kabaty a Młociny) semplice, pulita, efficiente. Cominciamo con la visita al Castello e scegliamo il Tour II con gli appartamenti reali durata 1,30 h visita libera.All’uscita sono le 12,00, ci dirigiamo al Rynek Stare Miasto passando davanti alla cattedrale di S. Giovanni non accessibile per lavori di restauro, peccato. Rimaniamo incantati dalla piazza quadrangolare del Rynek, quella con la sirenetta in centro (La leggenda narra che due sorelle sirene nuotarono dall’Atlantico verso il mar Baltico: la prima si fermò sugli scogli del porto danese di Copenaghen, mentre la seconda risalì il fiume Vistola e giunse a Varsavia, e da allora si erge a difesa della capitale polacca) e ci fermiamo qui al Bazyliszek Restauracja nel de hors sulla piazza dove veniamo accolti e serviti con cura da una cameriera carina che parla un ottimo inglese.Assaggiamo la zuppa Zurec, poi un piatto a testa: la grigliata di carne viene servita su un piatto-asse a forma di maialino con patate, crauti, riso e salse, una schnitzel cioè una cotoletta grande come un piatto da pizza con french fries, una sogliola fritta e una porzione di salmone entrambe con contorno di verdure miste bollite, patate fritte e riso sempre abbondanti, con due birre due coca e un litro di Acqua Panna per un totale di 188zl, 56 euro circa.

Castello reale
Castello reale

Prendiamo poi il trenino che parte vicino al castello che in mezz’ora fa’ il giro della città (77zlt). Passiamo lungo la Vistola dove scorgiamo un gran parcheggio custodito ottimo anche per i camper. Oggi la giornata è molto calda e ben stanchi prendiamo la metro fino a “Centrum” la fermata vicino alla stazione centrale poi con il Bus rientriamo al camping dove ci rilassiamo con una doccia calda e abbondante.

14° Tappa 27 Agosto mercoledì

km 414 -Notte calda e rumorosa. Alle 7,00 di buon mattino partiamo e attraversiamo la città già molto trafficata ma le strade a tre corsie aiutano la circolazione. Imbocchiamo la strada 2, una tangenziale, poi la S.17 e la E372 direzione Lublin. Dopo 65 km dalla partenza percorriamo per 10 km una superstrada nuovissima che “il Ranzani” non conosce.Arriviamo a Kazimierz Donly e sostiamo al parking 24ore lungo la Vistola vicino al distributore Orlen per 15 zl http://turismo.stile.it/articoli/2007/04/24/la-citta-dei-pittori.1274656.php . Passeggiamo per questo borgo caratteristico, ben conservato con bei negozi di artigianato, magnifici palazzi e chiese, e raggiungiamo il castello diroccato in cima alla collina alle spalle del paese. Consiglio scarpe comode perché le strade sono pavimentate con sassi e pietre.

Prodotti agricoli venduti per strada
Prodotti agricoli venduti per strada

Merita la sosta. Acquistiamo anche il tipico pane a forma di Galletto e degli ottimi lamponi da un ambulante sulla piazza. Proseguiamo lungo la E40 verso Annopol tra coltivazioni di ribes lamponi e luppolo. Passiamo per Opatow S. 74 verso Sandomierz che scorgiamo dal basso, tra frutteti di mele e susine, serre di pomodori, verdure di campo e fiori, dalie credo.A Sandomierz prendiamo la E79 verso Krakov dove le piante di pomodori con frutti rossi grandi come mele sono coltivati in filari in pieno campo, inframmezzati da filari di meli o peschi. Poi attraversiamo una piccola foresta con deliziosi laghetti e dopo Osiek ancora boschi, piantagioni di conifere e campi di mais.La strada fino all’incrocio con la S73 si fa’ pessima con buchi, fosse e koleini fino a Krakov. Arriviamo al camping “Cleopardia” nr. 103, Ulica E. Pachonskiego 28, www.cleopardia.pl molto verde e ben organizzato.

Rynek piazza centrale
Rynek piazza centrale

15° Tappa 28 Agosto giovedì

km 0 – Con i bus che passano poco lontano dal camping, vicino al centro commerciale, ci avviciniamo al centro città che raggiungiamo poi piacevolmente a piedi. Cracovia ci affascina subito, ha un non so che tale da ricordare Parigi, saranno le panchine e i lampioni in ferro battuto del XIX secolo, le recinzioni in ghisa poste intorno alla base degli alberi , le colonne Morris progenitrici dei moderni cartelloni pubblicitari, qui più grandi e riutilizzate come mini edicole-tabaccheria ma soprattutto lo splendore delle porte e delle mura, la ricchezza dei palazzi e l’apoteosi della grandissima piazza, il Rynek.Qui si staglia la famosa cattedrale con le torri asimmetriche ispiratrici di miti e leggende che stupisce per gli interni in gotico maestoso con affreschi colorati e gioiosi e un coro ligneo magnifico. Entriamo in città dal Barbacan e percorriamo la centrale via Florianska fino alla Basilica, poi proseguiamo nel Mercato dei tessuti, oggi mercato dell’artigianato, dietro al quale è eretto un palco dove oggi si esibiscono dei gruppi folcloristici slovacchi in costume che ballano al ritmo di un’orchestra.Tutto intorno decine di bancarelle con prodotti di artigianato in legno, ceramica, paglia, stoffa, ricamo, vetro soffiato, creta lavorata alternati da molti stand gastronomici di dolci, formaggio alla griglia della regione di Zakopane, oltre ad una grande griglieria che ci attira con il profumo di carne wurstel spiedini involtini crauti e verdure saltate in padella sulla brace, il tutto innaffiato da fiumi di birra alla spina.Fa molto caldo, il cielo è terso e approfittiamo di tale invito all’assaggio e pranziamo e ci dissetiamo con 88 zlt seduti su panche di legno lungo i grandi tavoli all’aperto. A pochi passi i falconieri in costume medievale stanno preparando lo spettacolo coi rapaci: aquile, falchi, gheppi e un grande corvo ammaestrato.Dopo aver percorso in lungo e in largo le stradine del centro e aver assistito ai voli mozzafiato a pelo sopra le nostre teste delle aquile e dei falchi, allunghiamo il passo verso la collina del Wavel.Questo castello è una piccola cittadella, molto bello il palazzo principale a tre piani raccolto intorno ad un cortile affrescato, la cattedrale, le mura, le torri, la grande spianata erbosa intorno alla quale altre costruzioni ben restaurate accolgono il Centro Turistico, il book shop, bar e ristorante. La vista sulla Vistola e sulla città è un abbraccio ampio.All’ingresso si possono scegliere vari percorsi che includono i Royal Private Apartments, la Crown Treasury and Armoury, la State Rooms, the Lost Wawel, con l’attribuzione di un orario di massima di entrata. Noi facciamo un giro completo e spendiamo 34,5 € 114 zl. Torniamo verso le 18 al camping per una doccia corroborante e una cena che concludiamo con dei biscotti assortiti al cioccolato tipici di Cracovia.

6° Tappa 29 Agosto venerdì

km 24 – Alle ore 9,00 partiamo con il bus in direzione del quartiere ex ghetto ebraico Kazimierz. Il tempo è ventoso e nuvoloso. Il quartiere è più dimesso, ci colpisce la chiesa di Santa Rita dove stanno facendo le prove per un concerto per coro e orchestra. Che vibrazioni, che acustica! E che maestoso crocifisso ligneo sospeso!Ci intrufoliamo nel centro più antico e visitiamo due sinagoghe (una a pagamento 14zl) e il cimitero ebraico dove gli uomini possono entrare solo a testa coperta e nel caso forniscono la kippah per chi ne è sprovvisto, in segno di rispetto. Ricordarsi di portare un cappellino qualsiasi. Nella libreria annessa ad una delle sinagoghe acquistiamo una pubblicazione su Auschwitz, in preparazione alla prossima meta.Per i pranzo abbiamo deciso di provare la cucina kosher. Scegliamo Once upon a time in Kazimierz: così cita la guida Verde “ E’ legittimo esitare un po’ prima di entrare in quelle che sembrano quattro vecchie bottegucce ebraiche della Cracovia anteguerra, ciascuna dotata di un’insegna col nome del proprietario. Le pseudo-botteghe riunite all’interno (un generico, un falegname, un sarto e un droghiere) formano la sala del ristorante….” .Di fatto palesemente turistica ma la cucina è gradevole, la tavola curata, la cameriera cortese parla inglese e nel menu c’è qualche piatto diverso dai soliti pierogi (si legge PIROGHI) 146zlt = 44 €. Qui notiamo come i polacchi, entrati in un ristorante si accomodano, chiedono il menù, lo esaminano e se non è di loro gradimento, si alzano e se ne vanno, molto liberamente.Rientrati al camping e pagato il conto (204 zl 62 €) ci dirigiamo verso la miniera di sale www.kopalnia.pl, molto lentamente causa lavori in corso con 5 o 6 sensi unici alternati sulla S 964. Parcheggiamo nel parking autorizzato della miniera, quello con il simbolo esposto. Ha una sbarra che viene chiusa di notte, si può pernottare a 14 zl e si paga quando si esce.Sono le 16,15 e ci avviciniamo alla biglietteria gruppi per raccogliere informazioni. I tour in italiano nel mese di agosto sono tre, ormai è tardi, si può comunque prendere una guida privata per 265 zl. Qualcuno ci avvicina e in inglese ci chiede se vogliamo fare gruppo per dividere la spesa, ma noi speriamo di trovare una visita in italiano, sorry!Dietro di noi sentiamo parlare italiano misto a polacco e cogliamo la conversazione di una guida polacca che accompagna un piccolo gruppo di italiani e sta chiedendo di fare i biglietti per scendere con l’ascensore, ne approfittiamo per chiedere se possiamo aggregarci e seguire il loro gruppo. La giovane guida è gentilissima, ci accoglie, ci dirige verso la biglietteria dei viaggiatori individuali e ci dà appuntamento all’ingresso dei gruppi dopo aver informato le varie guardie polacche. Siamo fortunati!

Figure scolpite nel sale della mniera
Figure scolpite nel sale della mniera

La visita dura un’ora e quaranta circa, ci colpisce molto, non avendo mai frequentato le miniere, e con non poche insistenze riusciamo a dare 80 zlt alla guida. Non fa freddo come letto in altri resoconti perché c’è un nuovo sistema di climatizzazione che rende omogenea la temperatura tra i 18 e 20 gradi, in certi punti c’è solo più umidità.Per scattare le foto bisogna pagare un sovrapprezzo e colui che fotografa deve portare un adesivo ben in vista e può avvicinarsi a fare foto anche in posti non accessibili da tutti. Usciamo e ci accoglie il cielo plumbeo con pioggia a scrosci e forte vento. Il parcheggio è attraversato da grosse lepri che si muovono nella penombra.

17° Tappa 30 Agosto sabato

km 189 – Questa mattina il tempo è grigio e incerto. Imbocchiamo la E40 verso Krakov e entriamo nella tangenziale direzione Oswiecim, cioè il nome polacco ribattezzato in tedesco di quella località che conosciamo per Auschwitz. La tangenziale è in via di finitura, la barriera c’è già e paghiamo 6,5 zl ma le interruzione e i cambi di carreggiata sono frequenti, passiamo l’aeroporto e l’uscita per Katowice città natale di Papa Giovanni Paolo II.Al primo campo di Auschwitz c’è un enorme parcheggio, entrando passiamo la zona di prenotazione delle guide e non trovandone in italiano decidiamo di fare la visita libera, l’ingresso è gratuito, questo è un invito all’incontro con la storia, anzi è la storia, non c’è alcun ingresso da pagare, non basterebbe nessuna cifra per pagare l’onta di ciò che stiamo per vedere.Pur essendoci documentati ed aver spiegato qualcosa ad Alice che in prima media conosce a malapena e greci e i romani (che schifo di riforma!) rimaniamo molto suggestionati e impressionati. Ogni evento e ogni testimonianza di cose o persone sono ben documentate con cartelloni, didascalie, musica, foto molte foto….Ci spostiamo al campo II di Birkenau a 3 o 4 km. Qui riaffiorano le immagini del “La vita è bella” insieme a “Schindler’s List” e a tanti altri documentari in bianco e nero.Anche la memoria di Shlomo Venezia di “Sonder Kommando” diventa palpabile ad ogni passo, ad ogni particolare… basta pensare che il forno crematorio dista 30 passi dal binario morto che entra nel campo passando attraverso la porta ad arco sotto la torretta. Dopo questa visita abbiamo bisogno di risposte alle nostre mute domande e provvidenzialmente ci dirigiamo al Santuario di Częstochowa, a Jasna Góra (Monte chiaro) dove è conservata l’icona della Madonna di Częstochowa, così cara ai polacchi ma anche meta di molti pellegrini italiani che sono il terzo popolo per numero di presenze dopo i padroni di casa e i membri della città del Vaticano .Entriamo nel piccolo campeggio 76 Olénka su un bel prato piantumato con bar e buoni servizi e tante informazioni nella bacheca fuori dalla reception. 85zl 25,80 €, proprio di fianco al parcheggio della basilica che si raggiunge a piedi. Dopo cena verso le 21,30 Chicco ed io andiamo al santuario e notiamo come il parcheggio sia ancora strapieno di auto e bus di tutte le nazioni.Nella cappelletta della Madonna nera e nella basilica ci sono funzioni fino alle 20,30, poi continua la meditazione notturna e la prima messa alle 5,30 del giorno successivo aprirà il flusso di nuovi pellegrini. La fede e la devozione si percepiscono tangibilmente.

Sentiero dei nidi d'aquila
Sentiero dei nidi d'aquila

18° Tappa 31 Agosto domenica

km 287 – Alle 9,00 siamo al santuario. E’ domenica e l’afflusso è già notevole. Il cielo è terso. Dopo la messa domenicale decidiamo di percorrere il “Sentiero dei nidi d’aquila” (pag. 230 Guida Verde Michelin) che da Częstochowa arriva a Cracovia zigzagando per un centinaio di km attraversando il Giura polacco, e che deve il suo nome alle fortezze edificate nel XIV sec. da re Casimiro il Grande.A Mirow ci fermiamo in un piazzale per la sosta pranzo con vista sul castello omonimo. Dopo Olkutsz incontriamo il Parco nazionale di Ojcow una piccola oasi di pace con foreste laghetti cascatelle radure e scorci bucolici, sentieri ben segnalati, punti di ristoro e c’è anche un camping.Prendiamo la direzione per Zakopane, la nostra prossima e ultima meta in Polonia, la s. 794, poi S.7, S.57 poi la A4.La strada è scorrevole e panoramica a tratti a doppia corsia, nuova. Raggiungiamo Zakopane con una temperatura che scende a 17° e ci sistemiamo al camping 97 Pod Krokwia in Ulica Zeromskiego 34, www.podkrokwia.pl in una pineta ad alto fusto con uno scoiattolo sfacciato che si avvicina a tutti in cerca di …croissant sdegnando il pane.Questa è la Cortina d’Ampezzo della Polonia, infatti la cena al ristorante Sabala è la più costosa del nostro tour per 265zl, quasi 80 €, e lo ricordiamo per l’ambiente di legno molto caratteristico con un ampio mulino nella sala, per l’accompagnamento dal vivo di un gruppo folk e per l’abbondanza delle porzioni (Chicco ha ricevuto ben due stinchi con contorni vari) e la bontà della zuppa di funghi servita in una pagnottina di pane fresco.Dopo cena ritorniamo al camping che dista circa un paio di km, passando in rassegna i vari negozi, pasticcerie, griglierie, gelaterie, boutique che incontriamo per strada, di buon passo per facilitare la digestione. Le collane di luci natalizie accese sugli alberi e a decorazione di alcuni alberghi fanno tanto atmosfera invernale e sembra mancare solo una improvvisa nevicata a completare la serata frizzante. Notte fresca e silenziosa.

19° Tappa 1 Settembre lunedì

km 0 – Oggi il tempo è bello e terso e con il trenino a cremagliera raggiungiamo la prima vetta sopra a Zakopane e qui passeggiamo in quota, scendiamo un paio di volte con il bob sulla pista, fino alle 14,00 ..Scendiamo il sentiero a piedi e visitiamo il grande mercato dell’artigianato, con tanti manufatti in legno, lana e pelli conciate degni di nota.Da una signora “casalinga” acquisto un vasetto di porcini sottolio delizioso e il formaggio tipico a forma di cilindro decorato che al palato ricorda la nostra scamorza declinata in tutte le gradazioni di affumicatura e stagionatura. Ci solo altre bellissime passeggiate segnalate sulla nostra guida più impegnative e montane.Pranziamo tardi, ci attardiamo chi a leggere, chi a rincorrere gli scoiattoli, chi a perlustrare il dintorni del campeggio verso i trampolini di salto (si svolgono gare internazionali) chi a redigere un diario.Ritorniamo verso il centro e per cena ci fermiamo al “Watra – restauracja i dancing” Ul. Zamoyskiego 2 dove all’ingresso su una griglia lunga qualche metro arrostisce di tutto, verdure comprese.Questo è un locale tipico e rustico e ci accomodiamo al piano di sopra su tavoli e panche ricavati da tronchi tagliati a metà per il lungo. Le pietanze sono servite in piatti o taglieri di legno, il non plus ultra è la cameriera che parla italiano perché ha lavorato due anni in Italia per pagarsi gli studi. Spendiamo 135 zl 41,3 €. Sulla strada del ritorno è d’obbligo assaggiare le gauffres fatte al momento che qui farciscono abbondantemente con panna montata e frutti di bosco. Una delizia.

La griglia del ristorante Warta
La griglia del ristorante Warta

20° Tappa 2 Settembre martedì

km 707 – Partiamo alle 7,30 dopo aver pagato 90zl 25,70 € di camping. Oggi la tappa è di avvicinamento all’Italia. Per passare il confine scegliamo di passare per Chocholow, un borgo un po’ più rustico e caratteristico della turistica Zakopane e su una bella strada secondaria passiamo alla Repubblica Slovacca dove è evidente e stridente lo stato di miseria in confronto con la Polonia: niente marciapiedi e piste ciclabili, nessun bar o ristorante all’aperto.I villaggi che incontriamo sono perlopiù tristemente simili con case tutte uguali (a due piani stile anni ‘60) costruite lungo la strada principale e una piazza anonima, con il pozzo, poche con una chiesa, con altoparlanti sui pali della luce che trasmettono musica. Nel cortile dietro alle case c’è di solito un fienile o ricovero per l’auto ma più spesso per un carro o il trattore.La strada che percorriamo e che arriva a Bratislava è molto ampia ma anche molto trafficata soprattutto da TIR con targa rumena. Alle 13 arriviamo a Bratislava dove l’ultimo tratto è di autostrada a 2 corsie e proseguiamo direzione Wien. Alla frontiera con l’Austria ci fermiamo e acquistiamo la vignetta per 10gg a 7,70 € da applicare sul cristallo del veicolo. Finalmente si torna all’Euro. Che grande conquista!Alle 18,00 arriviamo a Salzburg, al Camping Nord Sam dove un ragazzo molto gentile che parla un ottimo italiano accoglie noi ed altri equipaggi di italiani arrivati prima di noi, ci spiega e ci dà tutte le informazioni per i mezzi o i parcheggi oltre a cartine e dépliants e ci prenota pane e brioches per l’indomani mattina, € 32,40 con elettricità. Ottimi servizi e piccola piscina di cui approfittiamo subito visto che la temperatura sfiora i 30 gradi.N.B. Il treno passa proprio lì vicino e la notte insieme alla pioggia è un po’ di disturbo.

21° Tappa 3 Settembre mercoledì

km 321 – Parcheggiamo alla Mirabell Platz parcheggio a pagamento centrale dove, attenzione, è tollerata la sosta notturna tranne il mercoledì notte perché il mattino dopo molto presto è allestito il mercato. Dalle 9,00 alle 13,40 abbiamo pagato 12 €.Mattinata dedicata alla visita della città, alla casa di Mozart, la fortezza Hohensalzburg con salita in funicolare, al duomo, al castello di Hellbrunn con il suo zoo. Acquistiamo, fatti quattro conti, la Salzburg Card per 24 ore a 21 € gli adulti e a 10,5 per gli under 15 subito alla biglietteria della casa di Mozart.Dopo aver gustato gli hot dog con senape e crauti ad un chiosco vicino al duomo, raggiungiamo per ultimo il castello di Hellbrunn con il camper. Qui è d’obbligo il giro nei giardini con vari giochi d’acqua ben architettati e azionati con maestria dalla guida che accompagna il gruppo e che alterna spiegazioni in tedesco e francese.A noi quattrodà anche qualche spiegazione in italiano che parla perfettamente, facendoci godere a sorpresa una doccia gratuita e non del tutto sgradita vista la temperatura sopra i 30 gradi. Alice ci trascina forzosamente al percorso-zoo dove ci fa’ molta tenerezza un grosso orso bruno che si rotola in una vasca giocando con una palla gialla come fosse un cagnolino.Verso le 17,00 partiamo dopo una giornata calda alla quale non siamo più abituati, direzione Canazei.La notte e la stanchezza ci sorprende in Val Gardena dove a Selva presso la funivia del Plan de Gralba troviamo altri camper fermi nello spiazzo leggermente in pendenza proprio sotto al monte Sella. Pioggerellina notturna e ottima temperatura per un sonno ristoratore.

22° Tappa 4 Settembre giovedì

38 km – In mattinata raggiungiamo Pozza di Fassa dove dopo un bel giro al mercato, facciamo scorta di prelibatezze trentine alla Latteria-Formaggeria. Per pranzo saliamo al Passo San Pellegrino dove ci sono i lavori per la nuova strada sotterranea che sorpassa, per ora parzialmente, Moena.Da qui nel pomeriggio facciamo la facile passeggiata che raggiunge il rifugio Fuciade www.fuciade.it una bomboniera a 2000 mt. dove ci concediamo una merenda con i fiocchi all’aperto con torta di ricotta e yogurt con i frutti di bosco….Di ritorno comincia a piovigginare e ci rifugiamo in camper non prima di aver prenotato la cena all’Azienda agricola La Negritella tel. 462.573020 che si affaccia sul piazzale della funivia del Col Margherita. Vicino a noi un camper di italiani e uno cecoslovacco, che troviamo a cena alla baita.

5 settembre 2008

km 366 – Per le 13.00 siamo a casa. Che caldo! Una bella birra polacca è quello che ci vuole! Arrivederci.Il presente articolo è protetto conformemente alla legislazione ed ai regolamenti sul diritto di autore e sugli altri diritti di proprietà intellettuale. Ne è consentito l’uso gratuito esclusivamente per uso personale. E’ vietata la pubblicazione, la copia, la modifica anche parziale e la commercializzazione a qualunque titolo dei contenuti senza il consenso dell’autore e dell’amministratore del sito.Diario di Liliana Ferrè e Enrico Albertini

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