Giuseppe Rivalta ci racconta il suo viaggio Canada- Alaska in camper, un’esperienza unica, molto impegnativa ma, come per le altre spedizioni di Giuseppe, piena di emozioni.
Primo report dal Canada sulla spedizione di Giuseppe Rivalta
Dopo un anno di programmazione e preparazione dei mezzi, il 25 giugno 2014 è iniziato il nostro lungo viaggio attraverso il Mondo Boreale.
Mentre alcuni veicoli sono sbarcati ad Halifax ( Nova Scotia –Canada Orientale), gli altri due camper fuoristrada li abbiamo ritirati al porto di Baltimora ( Maryland – USA). Pratiche veloci e poi via verso Buffalo e poi sosta alle Cascate del Niagara.
Avevamo un appuntamento per il 4 Luglio a Calgary (British Columbia) dove dovevamo imbarcare sul mio camper l’amico Stefano.
Dodici giorni per percorrere 5000 km con medie di 600, 700 ed 850 km al giorno; non poco calcolando che il vecchio “Grinta 35 AR 8” (quando tiene gli 80 km/ora) lavora al limite, considerando il notevole carico da portarsi dietro.
Splendido è stato costeggiare il grande Lago Huron e poi l’enorme Lago Superiore. A Thunder Bay, incontriamo, all’ingresso del Forte William, una coppia di coniugi friulani che vivono da oltre quarant’anni qui.
Sono entusiasti del Canada e del modo in cui si vive in questi luoghi. La loro villetta è a ridosso, insieme ad altre, della foresta, non ostante che si sia ancora in città.
Raccontano che un giorno si sono trovati una coppia di orsi (mamma e figlio) tranquillamente seduti davanti alla loro porta. Il 6 Luglio siamo tutti riuniti al Parco Banff. Con noi c’è nostro figlio Flavio insieme alla moglie Emanuela e i due piccoli figli (di 10 mesi e 5 anni).
Finalmente la temperatura scende e diventa più gradevole.
Iniziamo a risalire la valle del Parco Banff che non ha parole per la sua bellezza e per le sue montagne che mostrano gli evidenti segni dell’azione straordinaria della Placca Americana che le ha piegate e sollevate. Entriamo, poi, nel parco Jasper. Alla sera, proprio sotto alla morena frontale del ghiacciaio Athabasca, parcheggiamo i nostri mezzi accarezzati dal gelido alito del ghiacciaio che ormai dagli anni’40, sta riducendosi.
Rimaniamo attoniti nel vedere che a distanza di cinque anni, oggi c’è un grosso torrente che gli scorre davanti. Ancora una volta riemerge il concetto di “riscaldamento globale del nostro pianeta”, ma che dipende solo in minima parte dall’azione dell’Uomo, checché cerchino di convincerci di ciò!
Da qui in poi bisogna fare attenzione ai cervi ed agli orsi che si affacciano sulla strada.
Cominciamo a salire sempre più verso Nord Ovest.
Passiamo da Grande Cache che evoca col suo nome l’epoca dei trappers che s’insinuavano con coraggio in queste immense foreste.
A Dawson Creek sosta d’obbligo al Km 0 della strategica ALASKA HWY che in meno di un anno arrivò in Alaska con truppe ed aerei, per bloccare l’avanzata giapponese nelle Aleutine e non solo. Fu un opera faraonica calcolando il clima, il permafrost, l’attraversamento di molti fiumi ecc. Ora punteremo su Fort Nelson e da lì cominceremo la strada che ad ovest ci farà arrivare a Fairbanks!!
Testo e foto di Giuseppe Rivalta
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