A cura di Franca Dell’Arciprete Scotti
Umbria, cuore verde d’Italia, regione di santi e di spiritualità. Ma anche di grandi vini. Non tutti sanno che l’Umbria ha un ricco patrimonio enogastronomico. Da scoprire in un territorio splendido, punteggiato da piccoli borghi, torri merlate, chiese romaniche, colline ondulate e ricche campagne. Dove ovviamente spiccano vigneti e oliveti. Tutto l’autunno è il periodo ideale per un viaggio in Umbria. La vendemmia si è appena conclusa, le cantine sono aperte e disponibili ad accogliere gli enoturisti, le foglie cominciano ad assumere gli splendidi colori caldi del rosso e del giallo, nelle strade si sentono i profumi di carne e verdure alla brace. Meglio andare in macchina ovviamente, per potersi spostare con facilità da un borgo all’altro, una cantina all’altra.
Ad oggi 61 cantine appartengono al Movimento Turismo del Vino dell’Umbria, l’associazione no profit, derivazione regionale del Movimento Turismo del Vino, che rappresenta una formula unica al mondo capace di racchiudere in sé oltre mille tra le migliori aziende vitivinicole e distillerie italiane in tutte le 20 regioni. Tutte condividono il Decalogo dell’Accoglienza, che costituisce un vero e proprio sigillo di garanzia, sinonimo di professionalità per una vera “Accoglienza coi Fiocchi”.

Prima tappa Torgiano, con le famose cantine Lungarotti: tre secoli di storia familiare, anche molto al femminile, pionierismo nella moderna enologia italiana, lancio dell’Umbria oltre i confini nazionali, lungimiranza e sperimentazione, creazione del Rubesco ormai affermato sui mercati mondiali, attenzione alla sostenibilità e alla bio certificazione. Dagli anni ’60 Lungarotti diviene il simbolo dell’eccellenza umbra in Italia e nel mondo, con le sue produzioni di Torgiano e Montefalco. Tra le 28 etichette dell’azienda anche quella storica del Torre di Giano (bianco di Torgiano Doc) e il Torre di Giano Vigna il Pino considerato l’antesignano dei vini bianchi italiani affinati in legno. Merito dell’azienda, attraverso la Fondazione Lungarotti Onlus, la diffusione dei saperi, delle arti e della cultura della civiltà millenaria del vino e dell’olio. Il Museo del Vino (MUVIT) e il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) ne sono un’eccellente imperdibile testimonianza: 3500 reperti, diversi percorsi tematici che raccontano circa 5000 anni di storia, attraendo oltre 10mila visitatori all’anno. Lungarotti è stata anche antesignana nell’Enoturismo, questa nuova forma di turismo, sempre più diffusa. Visite e degustazioni guidate, esperienze in vigna e nei musei, ospitalità nell’Agriturismo Poggio alle Vigne, tra i vigneti del Rubesco, proposte enogastronomiche targate Lungarotti all’‘Enoteca della Cantina’, e all’Osteria del Museo’, in cui sperimentare il connubio vino e cucina tipica.
www.lungarotti.it
Vicino a Perugia un’altra tappa sarà la cantina Goretti sulla Via del Cantico, eccellente non solo per i suoi vini, Arringatore, Sagrantino, Grechetto, ma soprattutto per la varietà e ricchezza di proposte di enoturismo: dai massaggi con i prodotti di winetherapy, alle passeggiate a cavallo per le vigne, ai giri in elicottero con partenza dalla tenuta, alle famose lezioni di cucina umbra con nonna Marcella. Il vino più rappresentativo è forse proprio “L’Arringatore”, dal nome della statua ritrovata nella proprietà dell’azienda e che, stilisticamente, incarna la fine dell’arte etrusca e il suo trapasso in quella romana: come molti altri vini aziendali appartiene alla Doc Colli Perugini, una denominazione cui la famiglia Goretti tiene molto, essendo tra le maggiori artefici del suo decollo sia nel panorama nazionale che internazionale. La grande attenzione per le origini e per la propria storia, ha portato al restauro della trecentesca torre di proprietà, emblema delle etichette dei vini Goretti, baluardo della tenuta di Pila e oggi complesso multifunzionale con sale degustazione e camere, per accogliere tutti coloro che visitano questa parte dell’Italia del vino. www.vinigoretti.it
E sempre a pochi chilometri da Perugia, ci attende a Umbertide la Cantina Blasi, che organizza visite e cene/degustazione a buffet anche per piccoli gruppi, solo su prenotazione. blasicantine@libero.it
Da Perugia, grande città d’arte, il nostro itinerario ci porta verso piccoli borghi, veri gioielli da godere con un turismo slow. Montefalco, definito la “Ringhiera dell’Umbria” per i suoi belvedere sui rilievi dell’Appennino, del Subasio e dei Monti Martani, invita a un tour delle sue splendide mura medievali, intramezzate dalle porte, tra cui quella di Federico II, che sostò a Montefalco nel viaggio verso il sud, dando proprio alla cittadina il simbolo del falcone. Imperdibile la chiesa-museo di San Francesco che rappresenta una sintesi della storia, della cultura e della tradizione di Montefalco, famosa per gli affreschi di Benozzo Gozzoli denominati “Storie della vita di San Francesco”. Una breve passeggiata porta a vedere piazze, chiese, belle residenze signorili del XVI secolo, tutte entro le mura. Nel convento di Santa Chiara, dove vivono le suore di clausura, c’è la vite di Sagrantino più vecchia di Montefalco e dell’Umbria, che ha 150 anni. Un vitigno diventato celebre, da anni un vero fenomeno di moda. La Strada del Sagrantino conduce appunto attraverso le colline coltivate con questo vitigno dalle cantine più celebri. La Cantina Scacciadiavoli, costruita nel 1884 dal Principe Ugo Boncompagni Ludovisi, oggi di proprietà della famiglia Pambuffetti, è una delle più antiche del territorio. I vini prodotti sono quelli tipici della zona: Montefalco Sagrantino secco e passito DOCG, Montefalco Bianco e Rosso DOC, Grechetto dell’Umbria IGT. E l’azienda negli ultimi anni ha presentato anche lo Spumante Brut Metodo Classico da uva Sagrantino. Interessantissima la visita alla cantina storica, dove l’azienda propone degustazioni in parte gratuite, in parte a pagamento. Una curiosità: il nome Scacciadiavoli deriva dal soprannome dato ad un esorcista che viveva in un borgo al confine con la proprietà.
info@scacciadiavoli.it
Un altro splendido borgo è Todi, anche questo tipicamente medievale, che dall’alto di una collina domina l’incantevole valle del Tevere. Le sue tre cerchia di mura, etrusche, romane e medievali, racchiudono innumerevoli tesori. A cominciare dalla centralissima Piazza del Popolo, su cui si affacciano alcuni degli edifici più importanti del centro storico: il Palazzo Comunale, il duecentesco Palazzo del Capitano e il Palazzo dei Priori. Il Duomo, un po’ defilato, si alza sopra una lunga scalinata con la sua bella facciata romanica, mentre a breve distanza non si può dimenticare una sosta nella Chiesa di san Fortunato, che conserva nella cripta la tomba del grande Jacopone da Todi. C’è anche una Todi sommersa che rivela le Cisterne costruite dai Romani, e utilizzate per raccogliere l’acqua piovana. Di fronte a Todi, in posizione panoramica, la chicchissima Residenza Roccafiore, immersa tra vigne e oliveti, offre agli enoturisti più sofisticati un Centro Benessere, il Ristorante Fiorfiore dove degustare i vini in abbinamento al menù degustazione della cucina umbra, visite guidate alla cantina di produzione e d’invecchiamento. www.roccafiore.it
Infine Orvieto. Dopo il tramonto davanti al famoso Duomo, sarà perfetta la cena presso la tenuta Il Palazzone. Già inserito nel 1591 nel “Catasto dei beni della Fabbrica” tra i possedimenti dell’Opera del Duomo di Orvieto, l’edificio detto da secoli il Palazzone sembra coincidere con quello fatto costruire come hospitalis dal Cardinale Teodorico, ovvero un ostello per viandanti e pellegrini diretti a Roma, durante il primo Giubileo del 1300 voluto dal Papa Bonifacio VIII. Una nobile storia, dunque, che continua oggi con l’opera di ristrutturazione delle case coloniche, e valorizzazione dei terreni collinari con una vista emozionante sulla rupe di Orvieto, da parte della famiglia Dubini. 25 ettari di vigneto producono oggi vini di grande complessità e carattere: Orvieto, leggiadro ma incisivo, mediterraneo e al tempo stesso dotato di una fibra serrata e un rosso “importante”, l’Armaleo.
www.palazzone.com
www.locandapalazzone.com
Altre info:
www.mtvumbria.it
www.stradevinoeolio.umbria.it/
Il presente articolo è tratto dalla nostra rivista GRATUITA Turismo all’Aria Aperta del Novembre 2019.