A cura di Rosanna Ojetti
Il Portogallo è affacciato sull’Atlantico all’estremità occidentale della penisola iberica. E’ un Paese accidentato che presenta una serie di altopiani degradanti verso il mare, oltre che una serie di contrafforti montani separati da valli profonde: tutto ciò costituisce la prosecuzione morfologica delle cordigliere centrali spagnole. Un Paese che risulta affascinante anche per le sue diversità! Le vallate e le montagne sono caratterizzate, infatti, dalla mescolanza dell’elemento mediterraneo con quello atlantico, dove le querce di sughero, le conifere e gli olivi occupano una gran parte del territorio, conferendogli spesso un fascino davvero particolare. Corrispondente all’antica provincia romana di Lusitania, il Portogallo comprende una fascia di territorio che dai rilievi della Meseta Iberica scende fino alla costa atlantica con circa 830 Km. di coste, che si presentano a tratti rettilinei e sabbiosi e a tratti alti e rocciosi. Favorito da questa particolare posizione, nel corso dei secoli il piccolo regno del Portogallo è riuscito ad acquisire una notevole esperienza marinara che gli ha consentito di costruire un vasto dominio coloniale con possedimenti in tutti i continenti, dissoltosi solo negli anni settanta. Di essi rimangono i due arcipelaghi delle Azzorre e di Madeira che fanno parte del Paese come regioni autonome. Le Azzorre sono composte da isole idonee agli amanti del silenzio e a coloro che desiderano il contatto diretto con una natura ancora incontaminata, tra paesaggi caratterizzati dai colori delle ortensie e delle azalee. Terceira è, con la sua capitale Angra do Heroismo, un’isola interessante sotto il profilo archeologico, che conserva ancora le antiche mura e un castello un tempo utilizzato quale prigione. Sao Jorge, di origine vulcanica, è la più estesa ed è nota per le “caldeiros” crateri ormai spenti i cui fondali sono occupati da laghetti.
Il turismo è la voce più importante dell’economia di Madeira. Per quel profumo di fiori e di mare, tiepido e rigeneratore, la località è diventata il rifugio esotico del vecchio continente. Era il 1860 quando la principessa Elisabetta d’Austria, Sissi, sofferente di tubercolosi, trascorse sulle coste dell’isola il suo primo soggiorno marino. Così come accadde anche per il drammaturgo Bernard Shaw. Ma l’isola non diventò mai un luogo mondano e Funchal, la capitale, conserva tuttora i segni della lunga colonizzazione multiculturale, qui espressa dalla presenza delle “azulejos” (le tipiche mattonelle decorative bianco-azzurre, che un tempo coprivano quasi tutte le case portoghesi), i campanili spagnoleggianti, i giardini curati con grande cura e perfezione tipicamente anglosassone… Dalla sommità dei 1860 metri del Pico Ruivo si aprono gole e vallate verdi mentre i vigneti ( che sono numerosi) crescono sui “pojos” classiche colture a terrazze. L’uva di quei vigneti diventerà Madeira, l’aromatico vino isolano conosciuto ovunque come l’altrettanto famoso Porto. L’ingresso del Portogallo nell’Unione Europea è avvenuto il 1° gennaio 1986. Nel 1994 Lisbona è stata dichiarata capitale europea della cultura.
Le città principali del Portogallo sono affascinanti e diverse tra loro. Dalle sierre cupe del piovoso nord ecco Braga, di origine romana e capitale del Minho, Oporto, capitale del Douro Litoral, seconda città e secondo porto nazionale. E’ detta la “città del granito” per l’abbondante uso di questa pietra che le dà un aspetto severo contrastante col verdeggiante paesaggio circostante. Ecco poi la ridente Beira Litoral intersecata da pittoreschi canali e infine Coimbra città universitaria e d’arte. All’interno della Costa di Prata è situata Fatima, luogo di pellegrinaggio e d’incontro con lo spirito e la fede. Da Lisbona in giù, attraverso il Tago, ecco poi Evora, certamente una delle città più pittoresche del Portogallo, di aspetto orientale per le sue bianche case abbarbicate intorno a un colle e le trecentesche mura che ancora la cingono. La città è patrimonio mondiale delll’UNESCO. La Costa de Lisboa, invece, parte da Sintra, cittadina dell’Estremadura già residenza estiva dei sovrani portoghesi, passa da Cascais, nota per essere stata la residenza dei Savoia in esilio, fino a raggiungere Setubal, capoluogo del distretto sull’estuario del fiume Sado. Infine, dopo una galleria di mandorli perennemente in fiore, si giunge nell’Algarve, la regione più rinomata del Paese, apprezzata dal turismo internazionale anche per i suoi 150 Km. di coste di finissima sabbia bianca, e che conta numerosi alberghi e centri di divertimento. Il Portogallo ebbe un impero superiore a quello dei Cesari romani, diffuse a lungo la sua lingua latina con influenze arabe: la lingua è tuttora parlata da milioni di persone.
LISBONA CAPITALE MODERNA PROIETTATA AL FUTURO
La città si sviluppa, con il suo classico sviluppo architettonico, sui suoi sette colli e si affaccia sull’estuario maestoso e immenso del Tago, il “mare di paglia” così chiamato per il colore biondo delle sue acque. Un ponte maestoso, il Ponte XXV Aprile, lo scavalca mettendo in collegamento diretto Lisbona con Setubàl, dall’altra parte del fiume, dove un Cristo gigantesco richiama alla mente quello di Rio. Il Ponte Vasco de Gama, è stato invece inaugurato nel 1998 in occasione dell’Expo per decongestionare il traffico veicolare che intasava il ponte XXV Aprile. Dal castello di San Giorgio, che domina l’Alfana, si sale fino ad arrivare nella Praça do Commercio, monumento all’opulenza di tempi andati. La capitale portoghese negli ultimi anni è cambiata molto. Oggi è, infatti, considerata una destinazione privilegiata per il turismo e per il segmento business dotata, com’è, di nuovissime strutture d’eccellenza, di centri congressi, di vecchie fabbriche trasformate in sale concerti e anche dalla presenza di un interessante golf d’autore che prospetta sull’Oceano… E anche grazie ad ottimi collegamenti aerei con le principali città europee e alla vicinanza dell’aeroporto al centro della città. Con i suoi mille anni di storia Lisbona ospita strutture di grande rilievo che riflettono momenti fondamentali della storia della nazione. Capitale imperiale raggiunse l’apice della sua ricchezza nell’epoca delle scoperte geografiche garantendosi un patrimonio inestimabile di rara bellezza. Oggi può essere ritenuta una delle città più belle d’Europa pur nella sua ancora palpabile, ma assolutamente dignitosa, povertà. Bairro Alto è uno dei quartieri simbolo del modo di essere di questa città, tipico e popolare, offre diversi spazi alternativi della Capitale capaci di unire cultura, arte e shopping, in un mix di grande vitalità e dinamismo.
Nella città bassa da visitare il Monastero dei Jerònimos di Belém, capolavoro dell’arte manuelina, l’Oceanarium il più grande acquario d’Europa, la cattedrale romanica eretta nel XII secolo e ricostruita dopo il terremoto del 1755.
FOLKLORE LUSITANO
Malgrado i non pochi tratti in comune con la contigua area ispanica, il folklore portoghese presenta una propria fisionomia e una sostanziale unitarietà, pur nel variegato panorama delle manifestazioni regionali e provinciali. Lo spettacolo della corrida ad esempio, nella versione locale, ha un epilogo incruento: i banderillos punzecchiano il toro senza ferirlo seriamente, volteggiandogli intorno a cavallo, e il torero, dopo aver giostrato come nelle plazas, rinuncerà all’uccisione dell’animale. Il folklore musicale si impernia su due tradizioni, una contadina e l’altra cittadina. Nella prima spiccano i canti sviluppati su influenze arabizzanti o che risentono d’influssi ebraici, mentre la tradizione cittadina ha per fulcro il celebre fado sorto nei bassifondi della capitale intorno alla metà dell’ ottocento e sotto la spinta di ascendenze afro-brasiliane. L’intonazione del fado è essenzialmente malinconica, per tanti versi indefinibile, uno struggimento per un’armonia interiore che sfugge, che rievoca un senso di rassegnazione verso un destino che per secoli ha visto partire gli uomini per il mare lasciando le donne a casa ad aspettare… Ma il Portogallo è anche folklore gioioso specialmente quando, in occasione del Carnevale, sfilano numerose maschere rappresentate da giganti di cartapesta con fattezze che sfiorano il grottesco. Folkloristiche sono anche le barche con le caratteristiche prore appuntite per affrontare le ondate dell’oceano. Per i ricercati momenti di svago, infine, si può scegliere di assaporare un fresco cocktail nei numerosi locali che animano la nota movida lusitana.
Il presente articolo è tratto dalla nostra rivista GRATUITA Turismo all’Aria Aperta del Marzo 2017.