Simona, redattrice e fotografa di questo diario, ci racconta il suo splendido grande viaggio svolto nel 2013 attraverso Lussemburgo, Belgio, Olanda, Danimarca e un po’ di Germania, in uno straordinario itinerario che ha visto attraversare assieme alla sua famiglia posti incantevoli e paesaggi mozzafiato: un’esperienza ricca di emozioni.
La Fotogallery del viaggio
IL DIARIO DEL VIAGGIO
Giorno n°1 (lunedì 5 agosto)
Eccoci qui, di nuovo, pronti a partire. Quest’anno puntiamo lontano e più specificatamente ad arrivare in Belgio, Olanda e Danimarca. Mica male vero? L’equipaggio è composto da: mamma Maria Grazia (47), papà Luigi (46), il mio fratellino Andrea (15), due tartarughe Maior e Minor, il nostro amato Laika 2.1 Classic e alla fine me stessa, Simona(18).
Dopo aver sistemato le ultime cose e aver riempito il camper, utilizzando anche le più piccole fessure, siamo pronti a partire! Sono le ore 16.40 e tra circa due ore dobbiamo essere a Palermo perché, come da consuetudine, abbiamo deciso di prendere la nave che ci porta fino a Genova in totale relax. Quest’anno l’unica disponibile per la nostra data di partenza è la “Fantastic” della GNV. Anche se non ci siamo documentati su cosa la nave ci offra, memori delle esperienze precedenti, decidiamo di fidarci e fortunatamente non ne restiamo delusi.
Appena imbarcati troviamo la nostra cabina, un po’ piccola ma come tutte quelle interne. La nave è abbastanza grande, c’è il cinema, diversi bar, negozi, ristoranti, piscina, discoteca e intrattenimento che ci accompagna fino all’attracco al porto. La sera, dopo cena, io e la mamma restiamo nel bar a vedere la televisione e dopo ci dirigiamo in teatro per lo spettacolo preparato dall’animazione che troviamo abbastanza divertente, mentre Andrea e papà preferiscono andare al cinema a vedere “Mercenari 2”
La notte passa abbastanza tranquilla, il movimento della nave e il rumore dei motori neanche si percepiscono.
Giorno n°2 (martedì 6 agosto)
Sveglia molto comoda alle 9,00. Ormai, dopo 3 anni di seguito, non ci facciamo trascinare dall’euforia per le attività, preferiamo fare tutto con comodo. La giornata è calda e soleggiata e apprezziamo volentieri il vento sui ponti più alti. Rispetto agli altri anni ci sono meno persone. Sarà perché c’è crisi o perché è lunedì, ma sulla nave c’è molto più spazio, forse troppo. Dopo aver pranzato passiamo un po’ di tempo in camera per ricaricare al massimo le batterie prima della grande impresa.
Vogliamo immagazzinare tutta l’energia che possiamo. L’animazione ha preparato delle attività d’intrattenimento, in diversi punti di raccolta in base al garage dove si ha l’auto, e noi siamo mandati in teatro. Fino all’arrivo si sono susseguiti canti, giochi e balli. Noi quattro siamo stati solo spettatori, ma è stato bello vedere persone di una certa età mettersi in gioco. Il tempo è passato molto velocemente, anche perché eravamo rinfrescati dall’aria condizionata.. ma che caldo una volta usciti!! Si boccheggiava ed eravamo tutti umidicci.
Le differenze tra il nostro clima siciliano e quello ligure si fanno sempre più evidenti e, soprattutto, opprimenti. Immediatamente veniamo caricati da papà sul camper e cerchiamo di riprenderci dallo shock.
Come ogni anno abbiamo qualche difficoltà ad allacciare l’autostrada,e con poca sorpresa ci rendiamo conto di non essere gli unici. Fortunatamente il navigatore ci “lancia un salvagente” e dal porto ci fa raggiungere l’A7. Prima tappa: Serravalle Scrivia, o meglio il Fashion Village Outlet. Arriviamo giusto in tempo per un primo giro tra i molti negozi per farci un’idea. Tutto sommato, nonostante l’ora (19:30) ci sono ancora molte persone.
Oggi non compriamo nulla. Rientriamo quasi subito in camper per cenare e subito a letto. Fino alle 22:30 siamo rimasti svegli perché temevamo che qualcuno ci venisse a disturbare per chiederci di spostarci dal parcheggio dell’outlet, ma così non è stato e con serenità siamo andati a dormire.
Giorno n°3 (mer 7 agosto)
Mattinata abbastanza tranquilla passata in giro per negozi. Io e la mamma siamo abbastanza soddisfatte dell’atteggiamento dei nostri uomini, perché ci hanno fatto compagnia in tutti i negozi fino a quando il “pancino” di Andrea ha iniziato a brontolare più dei piedi.
Così, verso le 14:30 dopo ben quattro ore e mezza di shopping sfrenato, siamo tornati in camper a pranzare e, dopo aver comprato le ultime cose che avevamo adocchiato, verso le 17 siamo partiti direzione Strasburgo. La meta è molto, forse troppo, fiduciosa, ma cerchiamo comunque di fare il possibile. Vorremmo almeno riuscire a pernottare già in Francia per trovarci a buon punto, ma considerato che siamo in provincia di Alessandria, anche questo obiettivo ci sembra un po’ troppo ottimista.
Ci mettiamo in marcia e riusciamo ad arrivare fino ad Avigliana, in provincia di Torino. La sosta è stata ben accolta soprattutto da papà che, nelle sue ricerche, aveva già adocchiato questo posto, ma la tabella era troppo fitta e piena di tappe per poter inserire anche questa, motivo per cui aveva preferito lasciar perdere.
Ci fermiamo in una area attrezzata per la sosta camper in una zona residenziale. Il luogo è molto tranquillo e, dopo i giorni di caldo che avevamo passato, apprezziamo il freschetto che l’altitudine ci offre. Dopo un brodino e gli ultimi momenti di televisione italiana (dopo il valico, senza parabola, è praticamente impossibile guardare trasmissioni nostrane) andiamo a letto sotto coperte che gentilmente ci riscaldano.
Giorno n°4 (gio 8 agosto)
Che freschetto! Siamo ancora ad agosto oppure ho dormito troppo e siamo già al 24 Dicembre?? Il freddo, timido, attende accanto al letto per darmi il suo buongiorno in un “caloroso” abbraccio, ma preferisco rifiutare e restare un altro po’ tra le mie calde lenzuola.
Della stessa opinione sembra essere anche il resto della famiglia. Solo papà è il più mattiniero che già alle 7:30 è in piedi. Con calma ci prepariamo, sistemiamo il camper, carichiamo e scarichiamo l’acqua e alle 11:00 siamo finalmente pronti per muoverci. Approfittando delle ricerche, inizialmente inutili, fatte dal papà, ci spostiamo verso il Monastero della Sacra di San Michele.
Il panorama che dominiamo durante il tragitto è stupendo! All’arrivo in cima, troviamo un po’ di desolazione, pochissime macchine e quasi nessun turista. Dopo aver letto dell’importanza sia spirituale che architettonica del luogo, pensavamo di trovare più gente, ma una volta entrati le nostre domande hanno ricevuto risposte.
Il biglietto è stato un po’ caro (6 € per gli adulti e 5€ il ridotto) per ciò che, apparentemente, il monastero ha da offrire, ma proseguendo con la visita, l’aria di contemplazione e di preghiera, prende possesso di noi. La visita non ha un tempo prestabilito, dipende dall’interesse che ciascuno ha, e noi ne stiamo avendo veramente tanto.
L’unico che sembra non apprezzare è Andrea che preferisce restare seduto, forse è questo il suo modo di contemplare. Nei locali principali i canti gregoriani ci accompagnano in un viaggio che sembra inglobare quasi tutti i sensi dall’udito, al tatto (sfiorando lo stesso bancone su cui Giovanni Paolo II, a suo tempo, pregò), la vista (tra panorami mozzafiato a immagini che hanno visto nascere la nostra storia) e anche l’olfatto con l’odore tipico dei luoghi di culto dove vige la meditazione.
Manca solo il gusto, ma a questo ci pensa la mamma con un piccolo break. Dopo una pioggerellina timida ma dispettosa, l’arcobaleno si mostra in tutta la sua bellezza, membro indiscusso del nostro equipaggio dopo il valico. Sono le 12:00, la visita è conclusa ma è ancora troppo presto per pranzare. Decidiamo di metterci in marcia e provare a valicare.
Quest’anno non vogliamo fare il traforo, ma preferiamo osservare i magnifici paesaggi perché è ancora giorno. I tornanti sono numerosi, alcuni abbastanza ripidi, altri troppo stretti, ma ne vale veramente la pena.
Siamo ancora dell’idea di voler arrivare a Strasburgo, ma la strada non è così semplice come noi credevamo. Il navigatore, giustamente, segue le impostazioni che avevamo dato ed evita le autostrade, ma le sue alternative sono troppo rischiose per noi. Decidiamo, dunque, di affidarci alla strada “latina”. Durante la marcia il tragitto cambia continuamente e dalla Francia ci ritroviamo in Svizzera. Al valico un bel giovanotto tenta di spiegarci che abbiamo bisogno di una vignetta e che possiamo comprarla anche in quel momento.
I soldi che pensavamo di aver risparmiato senza fare il traforo, li stavamo spendendo in quel momento per un oggetto che, secondo i nostri piani, avremmo utilizzato solo per pochissimo. Passiamo attraverso Ginevra, che ci stupisce nelle sue vesti notturne e, dopo aver riallacciato l’autostrada, ci fermiamo verso le 22:00 in un aria di servizio abbastanza grande. Dopo una cena preparata velocemente e un film (il primo di una lunga serie) andiamo a dormire, primo tra tutti papà, stanco per il viaggio. Domani, forse, riusciremo finalmente a raggiungere Strasburgo!
Sacra di San Michele Veduta panoramica dalla Sacra
Giorno n°5 (ven 9 agosto)
Come sempre sono l’ultima a svegliarsi, giusto in tempo per scendere dal letto senza farmi male a causa del movimento. Oggi la giornata è particolarmente nuvolosa.. sole dove sei finito? Neanche ti fai vedere. Fortunatamente però non siamo altrettanto dispiaciuti per l’assenza della pioggia. L’intera mattinata la passiamo sulla strada, avendo preferito la statale (più paesaggistica e, soprattutto, più economica) che senza alcun dubbio allunga i tempi.
Dopo una breve sosta nel parcheggio di un supermercato, ci dirigiamo verso Strasburgo. Il pomeriggio trascorre visitando quei luoghi che per giorni ci sono sembrati impossibile da raggiungere. La visita inizia dal centro: Gutenberg Place, Notre Dame, il ponte.
Abbiamo parcheggiato il camper vicino la Gendarmerie Nationalle, nei parcheggi a pagamento con le strisce, ma l’assistente del punto d’informazione ci comunica che in un tutta la città la sosta per i camper non è vietata, che come tutti i veicoli, possono parcheggiare nelle strisce e che possono anche accedere ad alcuni punti del centro. Ci da anche una lista di tutte le aree attrezzate nelle vicinanze. Veramente molto gentile. Il tempo per vedere la parte antica ormai è scaduto (per due ore abbiamo pagato 3 €, ma nella lista che ci hanno dato, aggiungendo qualcosina, avremmo pagato la quota giornaliera).
Decidiamo di non fare un altro biglietto, ma di spostarci verso la zona del Parlamento Europeo. Parcheggiamo il camper praticamente a ridosso del Parlamento. È stato un onore veder sventolare la bandiera della propria nazione tra tutte le altre.
Allo stesso modo è stato appagante vedere posti fino ad ora osservati solo davanti il televisore. Purtroppo non è possibile visitare l’interno, ci è permesso solo entrare nel cortile. Dopo aver fatto foto da tutte le angolazioni, ci rimettiamo in marcia. Proprio per non farci mancare la nostra super-tappa quotidiana, oggi miriamo a Lussemburgo. Il costo delle autostrade ci scoraggia un po’, quindi decidiamo di prendere la statale.
Scelta assolutamente errata! Non solo abbiamo dovuto fare una rotatoria ogni chilometro e mezzo (ed erano all’incirca 200!) ma siamo anche passati in mezzo a paesini dove le strade erano anche abbastanza strette! Fortunatamente però, in mezzo a tutta queste intemperie (neanche il clima ha facilitato il viaggio, anzi una pioggia fastidiosa ha scaldato gli animi) troviamo facilmente il parcheggio (Belair).
A mezzanotte sembra abbastanza inanimato. Oltre a qualche autobus, c’è anche un camper e la cosa ci rincuora. È ben illuminato e il suolo abbastanza pianeggiante, ma, per non avere problemi durante la notte, papà decide di mettere ugualmente i cunei. Siamo molto stanchi, il viaggio è stato molto stressante. Dopo cena andiamo subito a letto.
Strasburgo: il Parlamento Europeo Strasburgo: la piazza
Giorno n°6 (sab 10 agosto)
La stanchezza di ieri si fa sentire. Nessuno si è riuscito ad alzare prima delle 08:30. Ci prepariamo con molta calma, tenendo sempre d’occhio l’orologio. Ci hanno detto che c’è una navetta che porta direttamente in centro, ma, dal momento che quest’ultimo non è molto distante (30 min a piedi e 10 in bici), decidiamo di andare in bici. Troviamo con facilità la strada e, rispettando i tempi che ci avevano detto, in 10 min eravamo già arrivati. Posiamo le bici davanti al Palazzo di Giustizia e decidiamo di proseguire a piedi.
Non appena iniziamo a camminare, un punto panoramico attira la nostra attenzione. Che meraviglia, sembra una cartolina! L’architettura dei grattacieli sullo sfondo si fonde con quella rudimentale del ponte e delle case basse in primo piano. Il giro che facciamo non è molto complicato, si snoda tutto intorno a piazza Guglielmo II. All’infopoint ci danno una cartina gratuitamente, essenziale per non perdere tempo.
La città è piena di gente, tra turisti, abitanti del luogo ed artisti di strada venuti da Francia, Inghilterra, Irlanda e Belgio per un festival dedicato interamente a loro. Gli spettacoli si susseguono, uno dietro l’altro in zone diverse della città. Mentre uno spettacolo sta per finire, accanto una troupe monta il palcoscenico di quello che seguirà oppure, se non ce n’è bisogno, il protagonista si riscalda.
Lussemburgo – Festival degli artisti di strada Lussemburgo: veduta centro storico
Alle 15:30 decidiamo di tornare in camper, la pancia inizia a brontolare. La strada da fare è la stessa dell’andata, troppo scontata per papà. Il suo spirito avventuriero consiglia di addentrarci in un parco, ma purtroppo questa sua indole non è accompagnata da una buona dose di senso dell’orientamento. Morale della favola ci siamo persi e abbiamo impiegato un’ora e mezza per ritornare alla base. Il parcheggio, intanto, si era riempito di altri camper e autobus. Poco prima di fare carico e scarico (1 € ogni 100 lt) incontriamo un autista campano con cui ci fermiamo a parlare.
Venuto a conoscenza della nostra intenzione di andare a Bruxelles, gentilmente ci consiglia di andare direttamente alla ricerca di campeggi, dal momento che la città è troppo pericolosa sia per la sosta notturna, sia in generale. Decidiamo dunque di non fare il camper service e di imboccare, memori dell’esperienza passata, l’autostrada.
Del tragitto non conosco molto perché ho dormito praticamente tutto il tempo. Al mio risveglio noto però che l’atmosfera non è molto tranquilla. Il primo campeggio che avevamo trovato era stato chiuso e al suo posto c’era un parcheggio. Saremmo potuti rimanere se avessimo avuto l’acqua. Il secondo invece era pieno ed il proprietario, abbastanza scorbutico, non ci permette di usufruire del camper service, neanche a pagamento.
Per il momento Bruxelles non è pronta ad accoglierci, ormai è tardi per entrare in città, ed è meglio non dormire per strada. Le soluzioni sono due: o dormiamo in qualche aria di servizio oppure, scelta consigliata, andiamo in un altro posto. La prossima tappa è Gent. La prima aria di sosta che cerchiamo, fortunatamente è disponibile.
Ci sono anche altri camper, ottimo segno. Purtroppo però il camper service non è completo: manca l’acqua. Vicino al parcheggio c’è una sala giochi apparentemente molto tranquilla. Il proprietario, gentilmente, ci offre di riempire un bidone. Non è molto ma per strasera ce la faremo bastare. Anche oggi abbiamo fatto tardi sono le 23:00 e ancora non abbiamo cenato. Il Belgio non ci sta dando una bella impressione. Spero che ci dia, almeno, la possibilità di rivalutarlo.
Giorno n°7 (dom 11 agosto)
La notte passa tranquilla. Con soli 20 lt. lavarci e fare colazione è un’impresa che necessita di un’attenta organizzazione. L’acqua viene utilizzata con il contagocce. Il cielo è nuvoloso, ma ci siamo accorti che cambia in modo repentino. La fermata del tram è a pochi passi dal parcheggio (il capolinea della linea 22: Gentbrugge) quindi dopo aver fatto i biglietti (1,30 € a corsa), ed esserci fatti fregare perché la macchinetta non da resto, ci dirigiamo verso il centro.
La città non sembra molto grande, anzi particolarmente tranquilla. Si visita facilmente, anche addentrandosi nelle viuzze tenendo come punto di riferimento il campanile della cattedrale che domina con l’altezza delle sue torri. A parte un piccolo spruzzo di pioggerellina, il tempo fortunatamente ha retto. Purtroppo oggi è domenica e la nostra visita è molto veloce sia perché alcuni luoghi sono chiusi, sia perché ci sono le celebrazioni.
Questa è l’unica cosa che non dispiace ad Andrea, che sembra abbastanza infastidito dai ritmi sballati. Gent ci è piaciuta. Senza alcun dubbio è caratteristica per chi apprezza il vintage e l’arte fiamminga, vale la pena visitarla, ma, personalmente, non mi ha lasciato granché. Dopo pranzo decidiamo di dirigerci verso una cittadina che non dista molto: Brugge.
Gent- I pizzi e i ricami Brugge
Qui sono ben attrezzati per la sosta camper: ci sono sia parcheggi che prevedono anche il camper service e hanno tariffe orarie, sia quelli che invece prevedono tariffe giornaliere, tutti rigorosamente controllati. La nostra visita non durerà molto e non abbiamo neanche intenzione di restare a dormire qui. Scegliamo quindi la soluzione con la tariffa oraria (13,00 € per 4 ore con carico e scarica illimitato) e dopo aver dato una bella pulita al camper e a noi stessi, iniziamo a visitare il centro. Poco fuori dal parcheggio, inizia un percorso che, attraversando un “piccolo” parco, porta direttamente nei punti principali.
Non avendo molto tempo, e consapevoli di trovare molte cose chiuse, creiamo un circuito ad anello che ci permetta, quantomeno, di vedere i posti principali: piazze, facciate, vie. In 3 ore si può dire che abbiamo visto i luoghi più belli di tutto il viaggio, fino ad ora. Oltre a essere comoda per i camperisti è anche meravigliosa. Anche se si cammina ininterrottamente, non si percepisce la stanchezza perché l’attenzione è sempre rivolta verso l’alto.
Le vie sono gremite di cioccolaterie e friggitorie, con file che vanno anche al di fuori dei negozi stessi. Decidiamo anche noi di provare una delle tante vaschette di patatine che vediamo in giro, ma restiamo un po’ delusi nello scoprire che non hanno niente di diverso rispetto a quelle che abbiamo noi. La sera il giubbino si apprezza e, se si ha, anche qualcos’altro. Dopo aver pagato, decidiamo di non rimanere e di muoverci verso Bruxelles. L’intenzione è di dormire nella prima aria di servizio che troviamo, ma ci siamo dovuti fermare alla seconda perché l’altra non ci sembrava molto sicura.
Giorno n°8 (lun 12 agosto)
Ci svegliamo di buon mattino per arrivare in fretta a Bruxelles. Siamo un po’ spaventati per tutte le voci che abbiamo sentito su questa grande città. Fosse per noi gireremmo con il camper per non avere il pensiero di parcheggiarlo. Fortunatamente la prima cosa che decidiamo di visitare è l’Atomium. Parlo di fortuna perché nel viale che precede la struttura ci sono file lunghissime di parcheggi gratuiti. L’aria è particolarmente trafficata tra residenti e turisti, e in più lì vicino c’è anche la stazione della metro.
Decidiamo di lasciare il camper sui parcheggi a strisce in cima, per averlo in vista. Ci dirigiamo verso lo stadio Heisel (la fermata della metro è li) mentre papà ci racconta la tragica storia di questo posto e della maledetta partita Liverpool – Juventus. Compriamo i biglietti da 3,70€ che ci permette di compiere una corsa per l’andata e una per il ritorno.
Per l’uso che ne dobbiamo fare noi è perfetto perché le coincidenze delle varie linee ci permettono di arrivare direttamente in centro e abbiamo voglia di visitarlo camminando per apprezzare meglio. Come al solito ci impostiamo un nostro percorso che ci mostra tutte le attrazioni consigliate dalla guida. La metro ci lascia alla stazione principale e da li la riprenderemo. La visita dura più o meno quattro ore, con ritmi abbastanza serrati.
Tutto è stato stupendo e grandioso come ci aspettavamo, tranne il…. (meglio non rovinare la sorpresa, magari non è detto che abbiamo gli stessi gusti). Verso le 17:00 torniamo in camper e, dopo un breve pranzo, decidiamo di spostarci verso il “Parlamento Europeo” che si trova in centro. Purtroppo il nostro navigatore non ha ben chiara la nostra stazza e si ostina a condurci in strade fin troppo strette. I risultati sono stati pessimi non solo papà si è innervosito, ma pure inutilmente perché non siamo riusciti a fermarci là davanti.
Proseguiamo per l’Olanda iniziando da un bellissimo paesino dove ci sono i tipici mulini a vento: Alblasserdam. Parcheggiamo in un aria di sosta, ben segnalata, circondata dal mare. Ci sono molti camperisti, la maggior parte sono italiani. Essendo ancora presto per cenare e volendo sfruttare questi ultimi raggi di sole, facciamo un giro del paese. Inizia a fare freschetto e per evitare di raffreddarci rientriamo quasi subito. Stasera minestrina! Il posto è molto tranquillo, quindi ci addormentiamo sereni.
Bruxelles- Manneken-Pis Bruxelles -Atomium
Giorno n°9 (mar 13 agosto)
Ci prepariamo velocemente, la giornata è abbastanza nuvolosa e non promette niente di buono. Inforchiamo le bici e ci prepariamo ai 4 km che ci separano da Kinderdijk e dai mulini a vento. Una pista ciclabile ci conduce direttamente al sito e, per evitare di far perdere i turisti, a terra ci sono i simboli come indicazioni.
Compiamo tutto il percorso senza scender dalle bici, per la felicità di mio fratello. Arrivati agli ultimi mulino decidiamo di non ritornare indietro, ma di attraversare il ponte che divide dall’altra parte del canale e di trovare li la strada, sfruttando il nostro orientamento, tranne quello di papà ovviamente. Fortunatamente abbiamo come punto di riferimento il campanile della chiesa vicinissima al parcheggio. Abbiamo giusto il tempo di comprare un paio di cose al Lidl prima che la pioggia inizi ad intensificare. Dopo pranzo ci dirigiamo verso Rotterdam.
La sosta con il camper in centro è vietata, vi è solo un campeggio poco fuori dalla città, ma la nostra intenzione è quella di visitare e poi andare. C’è anche un’altra possibilità, lasciare il camper dove è adesso e raggiungere Rotterdam con il Waterbus (la fermata è anche vicina al parcheggio), ma l’idea di passare un’altra notte in questo posto non ci convince perché rallenta la tabella di marcia. Optiamo per la prima chance e ci muoviamo.
Abbiamo anche la “fortuna” di assistere al sollevamento del ponte sul canale. In città, come sapevamo, cartelli che vietano la sosta con il camper sono ovunque, ma fortunatamente un residente di un quartiere non troppo in periferia, ci consente di utilizzare la sua tessera per fare il biglietto del parcheggio (unico metodo disponibile).
Paghiamo 4€ per 5 ore: giusto il tempo di un giro e di cenare. La strada per raggiungere il centro è totalmente dritta fino alla rotatoria dell’antenna, da li poi, svoltando a sinistra, già si intravede il porto. Continuiamo a pedalare fino al “Willemsbrug”, vicino il quale lasciamo le bici. Facciamo un giro lì intorno ed entriamo anche in una delle case a cubo (2,5€ a persona).
La forma della casa stupisce all’esterno, ma entrando tutto diventa più razionale. All’interno tutto è sistemato come un appartamento normale, dalla cucina alla camera da letto fino ad arrivare allo studio e alla soffitta. Ormai però è tardi per poter entrare in altri luoghi, quindi ci accontentiamo di ammirarli solo dall’esterno. Verso le 8, riscaldati dall’ultimo raggio di sole, iniziamo a tornare verso il camper.
Ritroviamo la strada senza alcun problema e dopo cena, facciamo un breve giro. La nostra intenzione era quella di vedere tutti i palazzi illuminati, ma il navigatore ha pensato bene di rovinarci i piani. Questa volta però, la colpa non è soltanto sua, anzi non lo è per niente: la mamma si era dimenticata di cambiare l’impostazione da bicicletta a camper! Per l’esasperazione agganciamo l’autostrada e alla prima aria di servizio che ci convince, decidiamo di pernottare.
Kinderdijk Rotterdam
Giorno n°10 (mer 13 agosto)
Arrivo ad Amsterdam alle 11! Il campeggio lo troviamo senza alcuna difficoltà. La segnaletica è buona e, per di più. È anche abbastanza vicino. Paghiamo 50€ per una notte, ma con tutti i servizi compresi tranne la corrente. Essendo il 14 agosto (ma forse anche solo perché si tratta di Amsterdam) c’è il pienone. Gli spazi riservati alle tende sono stracolmi e le macchine a puzzle tra i camper. Fortunatamente però con il passare del tempo questa confusione va scemando perché, scopriamo successivamente, il posto va lasciato entro le 11, quindi noi siamo arrivati proprio “all’ora x”. Ci prepariamo più in fretta possibile e usciamo subito, sempre in sella alle nostre biciclette. Seguendo le indicazioni e la mappa che ci hanno dato in reception, raggiungiamo il porto da dove parte una barca che gratuitamente porta dal nostro lato del canale fino alla stazione centrale di Amsterdam.
Per tutta la mattinata, e anche il pomeriggio, visitiamo la città. Con stupore notiamo che oltre alla parte di svago e senza regole, ce n’è anche una di cui quasi nessuno parla: una parte “storica”, di tradizione, nella quale si respira l’aria del passato. Ecco, è questo il ricordo di Amsterdam che porterò con me, non quello della puzza di fumo che si sente dappertutto, non quello delle ragazze in vetrina, no.
Amsterdam Amsterdam
La giriamo e la rivoltiamo come un calzino, dalle vie principale a quelle che quasi nessuno va a vedere. Solo verso le 19:00 iniziamo a percepire la stanchezza e decidiamo di tornare. Come al solito non riusciamo a completare una visita senza prima esserci persi almeno una volta, e ancora non era successo: abbiamo la brillante idea di sbagliare barca e di salire su una che compiva un tragitto più breve. Fortunatamente però abbiamo deciso di tornare prima, perché se avessimo dovuto cercare la strada di sera, tutto sarebbe stato più difficile.
“A causa” del nostro errore siamo anche riusciti ad assistere ad uno spettacolo di una banda locale. Non abbiamo ben capito il motivo per cui suonassero in quel momento e in punto qualsiasi del quartiere, ma ci siamo fatti allietare da quella musica travolgente. Stanchi arriviamo in camper. Il campeggio è quasi sgombro, perché di sicuro tutti i ragazzi sono in città. D’altronde domani è ferragosto.
Giorno n°11 (gio 15 agosto)
Buon ferragosto! Ma che freddo! L’unico giorno di caldo che c’è in questa città durante tutta la stagione, per nostra fortuna, è stato ieri. Oggi le nuvole sembrano voler rimanere li dove sono. Anche se penso che quelle abbiamo in testa non siano soltanto frutto del noioso ciclo dell’acqua che abbiamo studiato a scuola. I ragazzi timidamente iniziano ad uscire dalle tende. Di notte leoni, e di mattina ….. ma fortunatamente tutti sono abbastanza sani e il campeggio è sicuro. Dopo aver usufruito dei magnifici e pulitissimi servizi, ci spostiamo. Il viaggio continua. Dopo una grande città come Amsterdam, abbiamo deciso di visitare una serie di paesini che fanno da corono alla grande capitale: Monnickendam, Marken, Volendam.
Nel primo lasciamo il camper all’ingresso del paesino, in un parcheggio libero. Nel secondo decidiamo di non fermarci perché il parcheggio costa 10 € per un’ora e, secondo noi, non ne vale la pena. Nel terzo troviamo un’ottima area per i camper. Ben attrezzata. La sosta per 24 ore costa 20 € però c’è la possibilità di dividere il prezzo in fasce orarie e pagare sole quelle che interessano. Dopo aver aiutato un gruppo di italiani, che non andavano molto d’accordo con l’inglese (non c’è un controllore fisso, ma passano una o due volte al giorno a ritirare i soldi). Riteniamo comunque inutile sostare in un aria attrezzata perché essendo usciti oggi dal campeggio non abbiamo alcuna necessità. Parcheggiamo il camper nella zona libera e giriamo per il centro.
Dopo aver preso delle piccole fregature a causa dei prezzi notevolmente più bassi (si parla dei medesimi articoli) rispetto alla capitale, compriamo qualche altro souvenirs, compreso un paio di ciabatte a forma di zoccoli per me. Si gira piacevolmente, in quella che sembra la nostra Taormina. Barche lussuose ormeggiate al molo, affiancate da alcune che stanno insieme per miracolo, famiglie che cenano al ristorante sul molo, signore che passeggiano tra i negozi.. un’atmosfera familiare.
Certo pensare che questa per loro è una spiaggia d’élite, mette un po’ di tristezza, ma perlomeno non ci domandiamo più perché i nordici si innamorano delle nostre meravigliose spiagge e del nostro mare cristallino. Notiamo, con molta invidia, numerosi gruppi, con età promiscua, fare attività fisica. Ma non si parla della solita corsetta, parlo di vere e proprie lezioni di aerobica con personal trainer di tutto rispetto. Quelli tutti muscolosi, che sembrano non provare nessuno sforzo mentre compiono esercizi difficilissimi..ecco, proprio quelli. Vicino al nostro camper si erge un meraviglioso mulino, sfondo di bellissime fotografie.
Il parcheggio è consentito solo fino alle 21:00, quindi prima di cena ci spostiamo verso la nostra prossima tappa: Edam. Non trovando alcun parcheggio libero, ci fermiamo in quello che ci era stato segnalato, pur essendo solo diurno. Il posto è abbastanza tranquillo, e per di più c’è anche un campo da basket. Gli occhi di mio fratello brillavano dalla felicità. Neanche il tempo di tirare su il freno a mano, lui era già con la palla sotto il braccio pronto ad andare. Ceniamo e dormiamo in tutta tranquillità.
Il porto di Volendam Tramonto a Volendam
Giorno n°12 ( ven 16 agosto)
Oggi la giornata promette bene. Il cielo è abbastanza limpido e devo dire che al sole si sta anche bene a maniche corte. La mattinata la passiamo a girare per la città natale del famoso formaggio. Pur essendo venerdì non c’è molto movimento in giro. Entriamo nelle chiese più importanti, nelle latterie più prestigiose dove vengono mostrati i passaggi sia della preparazione del formaggio che del burro. Infine entriamo anche in un negozio sul canale interno, dove c’è una grande degustazione di formaggi. Il posto si riconosce anche a occhi chiusi, perché dalla strada si “apprezza” l’odore inconfondibile. Colpisce talmente tanto che lo si sente addosso anche a distanza di tempo.
Edam
Prima di pranzo torniamo in camper. È ancora presto per i nostri standard (12:30), quindi ci mettiamo in marcia per avvicinarci alla Danimarca. Il nostro itinerario prevede di passare dalla Germania e di uscire dall’autostrada solo per fare un’ultima spesa prima di passare il confine (ci hanno detto che le città danesi, anche a livello alimentare, sono care) a Lubecca e, infine, di traghettare. Tutto prosegue bene, a parte la fila che non ci saremmo mai aspettata di trovare. Ore e ore di fila. Beh ovviamente questo è quello che mi hanno raccontato, perché come al solito non sono riuscita a tenere gli occhi aperti.
Non appena siamo partiti ho subito chiuso gli occhi e li ho riaperti poco prima di pranzare, e poi di nuovo a continuare la mia amata terapia di sonno. Manca un ultimo paese da visitare e poi possiamo abbandonare l’Olanda: Hoon.
Parcheggiamo il camper nella piazzola delle Poste Business a poco più di un chilometro dal centro. Il pomeriggio lo trascorriamo tra le mura di questo paesino che ha la stessa grandezza della nostra città. io e mio fratello sembriamo abbastanza stanchi di visitare posti che sembrano tutti gli stessi.
Ormai non vediamo l’ora di immergerci nei paesaggi danesi. Anche i miei genitori sembrano d’accordo con noi, o meglio, non vogliono mostrarlo, ma solo il fatto che preferiscano non entrare in tutte le chiese e accontentarsi delle facciate, è un punto a favore della nostra tesi. Non restiamo però a cenare lì dove siamo, ma preferiamo avvicinarci al confine. Dormiamo infatti in una stazione della polizia (forse prima era una dogana). Il posto è tranquillo e noi ci sistemiamo anche accanto ad un altro camper. La pioggia ci da il suo benvenuto.
Giorno n°13 (sab 17 agosto)
Oggi mi sono svegliata con comodo. Eravamo già in movimento, ma non essendoci nulla da fare, mi hanno fatta dormire in pace. Instancabile papà continua a guidare. A poco a poco, dopo i confini olandesi, ci accingiamo a lasciare anche quelli tedeschi. Il nostro camper ormai macina chilometri con la velocità e l’abilità di una perfetta macchina da guerra. Come da nostro programma usciamo solo per fare rifornimento di cibo.
Ci fermiamo in un supermercato dove ci era stato segnalato un camper service. Eravamo in po’ straniti dalla scelta inusuale di porre una “Sanity Station” nel parcheggio di un centro commerciale, ma tutto sommato non dava fastidio perché ben tenuto. Dopo aver fatto una sostanziosa spesa e le operazioni di carico e scarico (quest’ultimo mediante un’ingegnosa prolunga di bottiglie creata dal mio papà perché il pozzetto è fatto solo per le acque nere con la cassetta) ci avviciniamo al porto.
Arriviamo giusto in tempo per imbarcarci sul traghetto che sta per partire. Anche se avremmo potuto fare tutto con calma perché ne salpa uno ogni mezz’ora. Paghiamo € 107,00 per 4 persone e un camper di 7 m. La tratta dura poco meno di 45 min. sulla nave, tenuta in ottimo stato, prendiamo anche delle brochure che saranno utilissime. Appena sbarcati, ci sistemiamo nel parcheggio sulla destra. Il posto è abbastanza in piano e dopo una cena veloce e un DVD andiamo a nanna.
Giorno n°14 (dom 18 agosto)
Buongiorno Danimarca, che cielo grigio che hai! In giro non c’è nessuno. Non è molto presto, sono le 9, eppure le strade sono deserte. Scendiamo in un supermercato, l’unico che troviamo aperto, per comprare qualche stupidaggine (preferibilmente economica) e scambiare così qualche euro. Anche se la moneta in circolo è la Corona, anche gli euro vengono accettati. Senza perdere tempo arriviamo alle Falesie.
Approfittando del poco tempo a disposizione senza pioggia, dopo aver caricato ugualmente i kway nello zainetto, partiamo alla scoperta della natura. Il percorso è completamente gratuito. Dopo aver sceso circa 300 scalini si arriva al mare e da li, dopo aver ripreso fiato (a scendere lo si perde solo per lo stupore) iniziamo il percorso n°4, quello che sale di più ma, secondo noi, anche quello più bello.
Facciamo tutto il giro verso sinistra fino a quando non ritroviamo i gradini. Questa volta papà impiega più fatica a contarli. A metà percorso, poco prima che perdesse il conto, era arrivato a 570. Sono un bel numerino, ma non abbiamo nessuna fretta. Il bosco protegge anche dalle gocce della pioggia, facendone scendere qualcuna sole nei punti meno fitti. Il paesaggio è senza alcun dubbio sensazionale.
Le rocce scendono a strapiombo sul mare creando un dislivello di 140 m. la vegetazione cresca a contatto con il gesso, come se fosse la cosa più normale del mondo. Il bosco è tranquillo e passeggiare è allo stesso tempo salutare e rilassante. Dopo pranzo, paghiamo il ticket in corone e usciamo. Ci dirigiamo prima a Stege e poi a Koge. Una delle opzioni che vagliamo è quella di lasciare il camper alla stazione di Koge e di spostarci in metro portandoci dietro le bici, ma il prezzo del biglietto per 4 adulti più le biciclette ci fa cambiare idea.
Preferiamo stare in un city camper a Copenhagen, tranquilli, considerando anche il fatto che non avremmo risparmiato nulla e saremmo pure stati in pensiero perché nessuno lo controllava. Torniamo quindi al porto dopo un giro veloce del paese. Ci siamo solo noi e qualche camionista, l’illuminazione non ne è neanche eccellente, ma per una notte ce lo faremo bastare. E poi il panorama ed il mare ci incanta!
Falesie di Mons Klint Koge : panorama dal camper
Giorno n°15 (lun 19 agosto)
Stamattina ci siamo alzati prima. Per seguire la nostra tabella di marcia alle 10 dovremmo già essere in moto e, se pure con qualche minuto di ritardo (solo 35!!), riusciamo comunque a partire. Anche oggi troviamo confusione, eppure è lunedì ed il turismo del weekend dovrebbe già essere stato smaltito! Verso le 11 entriamo nel city camper a Copenaghen e, dopo aver smontato le bici, usciamo subito.
Le indicazioni per arrivare in centro sono molto chiare e una volta raggiunta la meta ci si rende conto della semplicità del percorso. Posiamo le bici negli spazi adibiti davanti il Tivoli e iniziamo la passeggiata. Avendo la possibilità di restare fino a domani sera dividiamo le cose da vedere in due giorni. Il tempo ci assiste e fortunatamente non ci costringe a rifugiarci sotto qualche galleria o dentro qualche chiesa.
Quindi cerchiamo di non perdere tanto tempo nei luoghi al chiuso. Anche il pranzo è molto veloce, ma trascorriamo la necessaria pausa post-cibo in un meraviglioso parco.
Essendo lunedì il castello di Rosenborg è chiuso, ma si può comunque visitare il giardino. Assistiamo anche ad un’esercitazione e alla marcia della scuola militare che confina con il parco. Anche nel primo pomeriggio il tempo regge. Per esaudire il desiderio della mamma di fare un giro in battello per i canali, percorriamo tutta via Goethe fino ad arrivare a Nyhavn, dove si trova la gigantesca àncora. Poco prima del canale, una donna, che sostiene una bandierina dell’Italia, vende i biglietti. Per quattro persone e un giro di 75 min. con guida italiana paghiamo 60 €.
Il giro inizia alle 17:40 ed è sponsorizzato da “Linda Tour”. Per trascorrere piacevolmente il tempo prima della partenza, ci dirigiamo verso la fine del canale dove una magnifica terrazza sul mare offre un’ incantevole oasi per il meritato riposo dei numero turisti.
Lì sorge anche un bar molto elegante e ultramoderno. Il tempo, quando ci si riposa e soprattutto se si è particolarmente stanchi, passa velocemente e in meno che non si dica è già ora di rialzarsi e spostarsi verso il molo. Già tutti sono incolonnati e noi siamo tra gli ultimi, ma abbiamo comprato i biglietti con largo anticipo quindi non abbiamo nulla di cui preoccuparci.
Non appena ci siamo accomodati, abbiamo conosciuto la guida: una giovane ragazza italiana che ha saputo guadagnarsi i soldi in modo eccellente. Abbiamo fatto un giro abbastanza lungo e ben approfondito dalla residenza estiva delle regina, fino alla casa più antica del canale, passando anche davanti la casa sul mare di una grande artista danese.
La guida, oltre a illustrarci le bellezze storiche e artistiche della sua città, ha anche parlato delle tradizioni e della vita pratica dei suoi concittadini. Ha anche consigliato qualche bel locale dove trascorrere il tempo o assaggiare qualche piatto tipico, ma a noi interessa solo tornare in camper. Per il resto c’è tempo, almeno per una volta. Inevitabilmente quella che doveva essere una corsa verso il camper si è trasformata in una via crucis tra i negozietti di souvenir e le bancarelle.
È proprio vero che qui tutto è più caro. Certo, paragonata al loro tenore di vita, quello che per noi sembra un po’ troppo per un panino ed una bibita, per loro è normale. Anche oggi il tempo è stato clemente con noi e ci sta facendo ritornare asciutti in camper. Senza neanche accorgercene abbiamo fatto la bellezza di 10 km. Non male..
Giorno n°16 (mar 20 agosto)
Continua il nostro tour per Copenaghen. Iniziamo dal “Diamante nero” : imponente struttura all’interno della quale convivono sia l’antica che la nuova biblioteca. Il carattere ultramoderno dell’ingresso principale non stona con quello classicheggiante della parte storica.
Qui studenti e persone, di tutte le età, si ritrovano per studiare o, solamente, per rilassarsi con un bel libro in mano. Uno dei nostri obiettivi, soprattutto per accontentare la mamma, è quello di andare a vedere il cambio della guardia davanti il palazzo della famiglia reale.. Oggi c’è molto caldo e, non senza poca fatica, aspettiamo che lo “spettacolo” abbia inizio.
Il momento principale è a mezzogiorno, dopo si susseguono cambi nei quattro angoli della piazza, ma questi ultimi vengono seguiti con meno interesse. Ovviamente non potevamo passare inosservati e mio fratello ha pensato bene di avvicinarsi troppo ad una guardia per farsi una foto.
Questa, non sapendo le intenzioni di Andrea lo ha allontanato muovendo il fucile e facendo emettere un gridolini di paura mista a sorpresa a mio fratello. La reazione delle persone intorno è stata un’unica e sonora risata. Subito dopo il cambio della guardia, siamo andati a vedere la famosa sirenetta. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla naturalezza della statua. Un bagno di folla la circondava e dopo diverso tempo, anche noi, siamo riusciti a fotografarla.
Abbiamo pranzato in un immenso parco lì vicino e dopo siamo andati a “Cristania”. La visita ci ha lasciati un po’ perplessi. La guida ci aveva avvisati su ciò che avremmo trovato, ma quando si è lì dentro non si vede l’ora di uscire! Sembra un mondo a parte, ma inglobato in una città che sembra non accorgersi della sua presenza. Dopo quest’esperienza decidiamo di tornare in camper. Dobbiamo lasciare il parcheggio alle 20:00 e preferiamo farci le docce e riposarci un po’ prima di ripartire.
Attraversiamo tutta la città in bicicletta facendo un percorso diverso rispetto a quello della mattina, ciò ci offre la possibilità di ammirare il magnifico quartiere in cui abbiamo lasciato il camper: piscine condominiali che sfruttano l’acqua del canale, palestre gigantesche, cinema, etc. Il tempo di darci una rinfrescata e siamo subito pronti a partire. Tutto sommato non vale la pena perdere molto tempo.
La nostra prossima destinazione dista solo qualche chilometro dalla nostra posizione attuale. Ci parcheggiamo davanti la fabbrica della “Carlsberg”. Mamma e papà vanno a fare un giro di perlustrazione mentre io e mio fratello preferiamo rimanere in camper a rilassarci. Ceniamo presto e dopo la visione di due film, ci godiamo il meritato riposo.
Giorno n°17 (mer 21 agosto)
La mattinata la passiamo nella famosa fabbrica della birra. I biglietto per maggiorenni, che per sbaglio ho fatto fare anche per me, prevede non solo il tour per tutta la fabbrica e le varie fasi di produzione, ma anche due consumazioni. La visita non ha un tempo prestabilito, ognuno può soffermarsi quanto vuole nelle diverse stanze e fortunatamente oggi non è particolarmente affollata nelle prime ore della mattinata.
Dopo aver usato tutte le nostre consumazioni, torniamo in camper per mettere qualcosa nella pancia e non lasciar sola soletta la birra bevuta. Verso le 17 arriviamo a Helsingor dove, secondo la tradizione, Shakespeare ha ambientato uno dei suoi capolavori: Amleto. Alle 18:00 anche qui tutte le attività chiudono e la maggior parte dei danesi è già a cena.
Le strade sono quasi deserte, ma fortunatamente anche qui troviamo una biblioteca molto all’avanguardia e, ovviamente, libera. La passeggiata si conclude quasi subito perché il centro è molto piccolo. Oltre alla magnifica visione del castello, che praticamente sfiora la Svezia (distano solo 4 km l’uno dall’altra), il paesino non offre molto. Così torniamo in camper e ceniamo nell’attesa di vedere tutto illuminato.
Giorno n°18 (gio 22 agosto)
Che nuvole! Stamattina avremmo preferito scattare bellissime foto al sole che sorge alle spalle del castello, ma purtroppo il sacrificio della mamma di svegliarsi presto è stato vano. Ciò comunque non ci ha impedito di essere operativi prima del previsto e dopo aver lasciato Andrea in biblioteca, io, la mamma, e il papà, ricominciamo il giro iniziato ieri. Oggi Helsingor sembra aver un altro aspetto. Oltre che di turisti è piena anche di studenti che corrono verso la stazione, cercando di non perdere il treno. Qui è dove ho comprato il mio ultimo diario per la scuola. Dopo pranzo ci sposiamo nuovamente destinazione: Hillerod.
Anche qui si trova un bellissimo castello costruito sull’acqua, circondato da un meraviglioso parco. La passeggiata si snoda sia tra le zone immerse nel verde, sia tra quelle urbane. Entriamo infatti in un centro commerciale che, apparentemente, sembrava abbastanza piccolo, ma che in realtà era diviso in tre livelli due dei quali erano sotterranei. In inverno, infatti, i danesi preferiscono chiudersi in centri del genere quando vogliono svagarsi ma la temperatura non li permette di stare fuori.
Dopo aver fatto un po’ di spesa, difficile da caricare in bici senza i dovuti mezzi, torniamo in camper costeggiando il lago e ammirando un meraviglioso tramonto. Il sole stamattina non ci ha accolti come speravamo, ma con un saluto così magico si sta facendo perdonare. Parcheggiamo il camper in una delle piazzole del parco. Pernottare sarebbe vietato ma noi siamo da soli e non diamo fastidio a nessuno.
Giorno n°19 (ven 23 agosto)
La mattina si svolge come il pomeriggio precedente. Anche il giro è pressoché lo stesso, solo che anziché concentrarci sul lato destro della città, abbiamo preferito quello sinistro. Io e mio fratello giriamo in bici, mentre i miei genitori preferiscono passeggiare. Tutto sommato la bellissima impressione che ci aveva fatto Hillerod è rimasta intatta. Dopo un lunghissimo giro, affamati, torniamo in camper. I nostri genitori hanno già pranzato con un gelato tipico danese alle panna ricoperto di cioccolato.
Dicono di esserselo diviso e che, nonostante ne abbiano mangiato solo metà a testa, si sentono abbondantemente sazi. Io e mio fratello, invece, facciamo un pic-nic sul prato, all’ombra di un imponente quercia, avendo come sfondo il magnifico castello e il suo suggestivo parco. Oggi non abbiamo tempo per riposarci dopo pranzo, anche se il posto è parecchio invitante. Dopo aver caricato le bici, papà riprende il suo posto di comando per portarci a Egeskov.
Qui visitiamo un museo all’aperto dove si trovano parecchie navi vichinghe, alcune delle quali sono anche visitabili, ma purtroppo siamo arrivati troppo in tardi e tutte le attività stanno finendo. Tutti sono all’opera per allestire i bar che devono accogliere masse di danesi assetati di birra. Ci dirigiamo verso il paese, ma dopo una breve visita improduttiva, torniamo in camper. Vogliamo avvicinarci il più possibile al ponte Storebaelt che domani ci condurrà ad Odense. Dormiamo al porto di Korsor, dove troviamo anche una colonnina della corrente in funzione e soprattutto una vista mozzafiato del ponte!
Pic-nic nel parco di Hillerod
Giorno n°20 (sab 24 agosto)
Finalmente stamattina percorriamo uno dei famosi ponti di cui la Danimarca è piena.
STOREBAELT
Essendo costituita principalmente da isole e avendo fondali non troppo profondi, qui gli architetti si sono sbizzarriti in opere futuristiche. Lasciamo il camper nel parcheggio dello zoo di Odense a circa 2,5 km dal centro. Percorriamo la strada a piedi senza farci intimorire dalla distanza. La maggior parte è sotto gli alberi, quindi non costa neanche molta fatica. Arrivati al centro veniamo travolti da un festival o una manifestazione, non sappiamo bene di cosa si tratta: gruppi numerosi di ragazzi travestiti con colori diversi per ogni squadra vanno in giro cantando i loro inni e affrontando prove. Loro si divertono..noi un po’ meno.
Arrivati davanti la casa di Andersen solo io e mio fratello entriamo nel museo. Se mi fosse stato concesso di visitarlo tranquillamente forse lo avrei apprezzato di più. Dopo essere tornati a prendere il camper ci dirigiamo verso “Den Gamble By”. Lo troviamo già in chiusura, ma gratuitamente possiamo fare un giro per le vie ed entrare in alcune abitazioni dove alcuni fantocci mimano i personaggi dell’epoca. Tutto sommato questa spesa evitata ci ha permesso di riprenderci dalla batosta ricevuta nel distributore Scell dove, pagando in euro, abbiamo avuto un cambio di 7,00 kr ogni euro. Con quasi 100 € di pieno, ci spostiamo: direzione Arhus.
Ci parcheggiamo al porto, a pochissimi metri dal centro.
Giorno n°21 (dom 25 agosto)
La nottata passa tranquilla e indisturbata. Oggi è domenica è tutto è più calmo del solito. La giornata stenta a prendere ritmo e anche noi, ci prendiamo i nostri tempi. In pochissimo tempo (basta attraversare la strada) siamo in centro. La prima cosa che visitiamo è la cattedrale. Durante la visita si sta svolgendo un battesimo di rito protestante. Avremmo voluto vedere come era, ma purtroppo era già quasi finito. Iniziamo a girovagare per il centro. Percorriamo tutta la via principale, vediamo girare alcune scene di un film e compriamo dell’ottimo pesce. Come non accadeva da tempo, una volta tornati in camper, facciamo un pranzo domenicale degno di questo nome, ma diversamente dalle altre volte, in tipico stile danese con tanto di pane nero, salmone e aringa. Abbastanza sazi, ci dedichiamo qualche minuto di riposo. La nostra prossima meta è Ringkobing. La sera la passiamo in un aria di sosta insieme ad altri camper. Ma ci fermiamo in un punto intermedio che troviamo indicato.
Giorno n°22 (lun 26 agosto)
Appena svegli mamma e papà si mettono in moto per raggiungere Sondervig. Ci fermiamo vicinissimi all’aria dove si innalzano le sculture di sabbia.
Dopo averle viste e, soprattutto, ammirate, ci spostiamo verso il Mare del Nord.
Qui il mare è separato dal resto della cittadina dalle dune, alcune delle quali anche abbastanza difficili da superare, ma una volta arrivati, ci siamo resi conto che ne valeva veramente la pena! Il mare è abbastanza freddo, il cielo è nuvoloso e le spiagge sono enormi ma non particolarmente deserte. Alcune persone, le più coraggiose, fanno il bagno, altre restano a prendere il “sole”. Oggi anche io e mio fratello abbiamo assaggiato il gelato danese e, almeno io, ho dato pienamente ragione ai miei genitori quando dicevano di sentirsi molto sazi. Pranziamo nel parcheggio vicino le sculture di sabbia e dopo pranzo ci spostiamo verso Esbjerg.
Appena arrivati veniamo impressionati dai famosi “colossi”, ma dopo una breve visita siamo subito ripartiti. Ci fermiamo direttamente a Ribe. Alle 20 abbiamo un appuntamento importante con il guardiano notturno: un signore, travestito con abiti tipici, racconta in danese e in inglese storie raccapriccianti del luogo durante una ronda attraverso le vie principale della città. Una bellissima esperienza. Anche due o tre classi hanno partecipati al giro e tutti erano interessati a ciò che raccontava l’uomo anziano e soprattutto al suo bizzarro bastone.
Dopo la ronda, torniamo in camper. C’è un po’ di freddo stasera.
Giorno n° 23 (mar 27 agosto)
La mattinata io, la mamma e il papà la trascorriamo nel centro di Ribe, mentre Andrea resta in piazza dove trova una rete wifi libera. Non facciamo niente di straordinario, ma passeggiare qui è piacevole. Prima di tornare in camper, passiamo da una bellissima pasticceria vicino il municipio. Dopo aver mangiato, esserci rilassati e aver fatto camper service, ripartiamo per dirigerci verso Lakolk. Parcheggiamo il camper direttamente sulla spiaggia.
Ma notiamo che moltissime persone fanno così, anche perché non ci sono altre possibilità. Bisogna comunque fare molta attenzione a dove si lascia il mezzo perché la sabbia in alcuni punti non regge il peso. In questo caso, però, ci sono dei camioncini attrezzati che, dietro un piccolo compenso, aiutano a ripartire. Abbiamo anche assistito ad un salvataggio. La voglia di fermarsi, uscire le sedie e rilassarsi è tanta, ma purtroppo dobbiamo ripartire. La fine della parentesi danese si sta per avvicinare. Verso le 19:00 arriviamo a Tonder e ci fermiamo nel parcheggio di un supermercato a due passi dal centro, in compagnia di un altro camper. La sera facciamo un giro della città particolarmente triste rispetto alle altre, dopodiché cena, film e a nanna.
Giorno n°24 ( mer 28 agosto)
Stamattina rifacciamo lo stesso giro della sera precedente, ma come ci è capitato altre volte, anche oggi ci sembra di aver visto due paesi completamente diversi. Compriamo gli ultimi souvenirs danesi come gli immancabili biscotti nel magnifico, ormai a noi familiare, “Tiger”. Pranziamo in un paese li vicino e poi subito ci spostiamo verso il confine tedesco.
Giorno n° 25 ( gio 29 agosto)
Oggi abbiamo fatto molta strada e papà ha guidato quasi tutto il giorno a parte una breve pausa a Celle. È stata una bella passeggiata e abbiamo anche fatto alcuni acquisti. Le giornate passano in maniera diversa ormai. Non ammiriamo più grandi monumenti,, ma solo il cursore del navigatore che via via si avvicina sempre di più all’Italia.
Germania – Celle
Giorno n°25 (ven 30 agosto)
Per spezzare l’interminabile tratto che ci divide dal confine con la Svizzera, decidiamo di fare una sosta a Kassel. Non è una città molto conosciuta, ma per unire l’utile al dilettevole, abbiamo fatto questa pausa. La città non offre niente di speciale, solo qualche libreria ben fornita e la casa dei fratelli Grimm, ma nel giro di un paio di ore eravamo già sul camper. Anche l’ultima tappa tedesca ormai è alle nostre spalle.
Giorno n°26( sab 31 agosto)
Mancano 400 km al valico con la Svizzera. Ormai il viaggio volge al termine. Vedendo le previsioni in tv ci rendiamo conto che la fortuna ci ha presi per i capelli, dal momento che già da domani il tempo peggiorerà con violenti alluvioni. Nell’aria di servizio dove ci siamo fermati per dormire c’è pure il carico e non volendo attraversare la Svizzera esageratamente carichi decidiamo di riempire un solo serbatoio.
Continuiamo a macinare chilometri. Come una macchinetta papà, instancabile, decide di fare una sosta solo a Sigen per pranzare. La sosta successiva la facciamo in Svizzera a circa 40 km dal San Gottardo. Dal momento che abbiamo comprato 32 € di vignetta all’inizio del viaggio, ed essendo valida per un anno, decidiamo di sfruttarla il più possibile. La nostra intenzione era quella di non uscire mai dall’autostrada, per paura di essere pesati, ma il nostro navigatore ha voluto farci entrare dentro Zurigo.
Inizialmente eravamo abbastanza affascinati dalla bellezza della città, ma quando abbiamo visto che per due, tre volte passavamo sempre dalle stesse strade e che non c’era verso di riallacciare l’autostrada, abbiamo perso la pazienza. Dopo circa un’oretta o poco più riusciamo a rintracciare la nostra strada e abbastanza spediti ci avviciniamo in Italia. La sera eravamo già in patria.
Giorno n°28 (domenica 1 settembre)
Abbiamo passato la mattinata alla ricerca dell’occasione perfetta nel “Fashion Village” di Barberino del Mugello. Ma lo shopping ci ha un po’ preso la mano, principalmente a me e alla mamma, infatti non ci rendiamo conto che il tempo passa e che non riusciamo a mantenere la nostra tabella di marcia. Questa infatti prevedeva che stasera noi saremmo dovuti essere a Pescara a trovare dei nostri amici, ma a causa dell’orario e della lunghezza del tragitto tutto deve essere posticipato di un giorno. La decisione definitiva, dopo vari ripensamenti, è stata presa solo al momento del bivio. O andavamo a Civitavecchia e prendevamo la nave per Palermo, oppure giravamo in direzione Pescara. Alla fine la voglia di rivederli è stata troppo forte e papà si è preso l’incarico di fare 12 ore no stop di marcia per recuperare il tempo impiegato ed arrivare in tempo a Caltanissetta.
Giorno n°29 (lunedì 2 settembre)
Abbiamo dormito in autostrada e io avevo accanto una terribile cella frigorifero. Che inferno!! Nelle aree di servizio si ha la possibilità di avere alcuni servizi e soprattutto, dipende dalla posizione e dalla struttura, un po’ di sicurezza rispetto ad un’uscita sconosciuta, ma quando si incappa in imprevisti come un camion accanto.. è la fine! Chi ha il sonno pesante o ha la fortuna di addormentarsi prima della suo arrivo neanche sente la differenza, ma chi, come me, va a dormire sempre più tardi rispetto agli altri, può mettersi l‘anima in pace. Dopo un ottimo pieno a 1,675 in un distributore in autostrada continuiamo a fare strada.
Arriviamo a destinazione nel primo pomeriggio, dopo aver guastato la sorpresa annunciando il nostro arrivo. Passiamo la serata mangiando arrosticini e parlando dei tempi passati, ma in meno che non si dica era già ora di ripartire e, come minimo, dovevamo raggiungere l’autostrada, stanchezza permettendo, per accorciare il “tappone” del giorno dopo.
Giorno n° 30 (martedì 3 settembre)
Oggi papà ha dato il meglio di sé: ha percorso gran parte dell’Italia senza mai lamentarsi, sempre al massimo dell’attenzione. Ha dato prova, anche se non ce n’era neanche bisogno, di essere in grado di fare miracoli quando si mette in testa una cosa. L’unica uscita dall’autostrada la facciamo in Puglia, precisamente a Chiatona. Giusto il tempo di un bagnetto e di un pranzo veloce, poi subito si riparte. Quest’anno c’è anche la curiosità di fare la Salerno – Reggio Calabria, per vedere i traguardi raggiunti in un anno.
Questa volta faremo solo un piccolo tratto e non quello che siamo abituati a fare.
L’ideale per noi sarebbe quello di dormire a Reggio Calabria e di traghettare domani, ma tutto dipende dalle capacità di papà che, anche oggi, riesce a portare a termine la sua missione. Dopo paesaggi stupendi, montagne altissime, interminabili gallerie, asfalti logorati e ponti altissimi, finalmente vediamo la nostra Sicilia e ancor prima posti familiari: Gioiosa Marea, Scilla, Villa San Giovanni….e Reggio Calabria, la mia città natale.
Verso le nove siamo già al porto e lì ci parcheggiamo. Potremmo anche traghettare ma questa significherebbe imbarcarsi subito, non avere neanche il tempo di fare la nostra rituale passeggiata alla marina e di fermarsi alla prima area di servizio in autostrada. Dopo aver considerato i pro e i contro, decidiamo di restare e di cenare con una buonissima e mitica brioche da “Cesare”in via Marina.
Passeggiamo lungo il Corso Garibaldi e troviamo un set per una fiction della Rai così ci fermiamo qualche minuto perché stanno girando una scena con attori che ammiriamo, primo fra tutti, Luca Zingaretti e Luisa Ranieri ma purtroppo non riusciamo a vederli quindi scendiamo di nuovo sulla via Marina dove c’è un concerto! Ma adesso siamo stanchi, soprattutto il papà così andiamo a dormire.
Giorno n° 31 (mercoledì 4 settembre)
Prendiamo il traghetto delle 9:00 e in 45 min siamo già in Sicilia. Un caldo asfissiante ci da il suo benvenuto. Dalle notizie che ricevevamo dai parenti, sapevamo che a casa il tempo era stato brutto e che molto spesso il sole lasciava il posto alle nuvole, ma in fin dei conti ci ha fatto compagnia durante tutto il viaggio e comprendiamo che ha piacere di accompagnarci fino alla porta di casa. Il paesaggio muta drasticamente. Ormai le distese di prati e le coltivazioni immense di grano e orzo sono solo un ricordo, adesso anche gli alberi ci abbandonano. Intorno a noi vediamo solo paglia dorata che ricopre le colline.
Questa è casa nostra, ma, dopo 31 giorni di assenza, non sembra neanche tanto familiare. Mentre siamo ancora in autostrada e vediamo camper nella direzione opposta proviamo invidia. Siamo diventati insaziabili.
Ancora non siamo neanche arrivati, che abbiamo già voglia di fare una nuova esperienza, in un altro paese. Ma per quest’anno il nostro viaggio ormai è finito. Possiamo solamente rivedere le foto cercando di rispolverare quelle fortissime emozioni provate nell’attimo in cui sono state scattate. In meno di due ore siamo dietro la porta di casa. La serratura si apre e la porta ci fa entrare. Casa dolce casa, in fin dei conti mi sei mancata!
***FINE DEL RACCONTO DEL VIAGGIO***
Simona Scebba
ITINERARIO E AREE DI SOSTA
1. lunedì 5 Agosto
Partenza per imbarco Palermo-Genova ore 19,00
2. martedì 6 Agosto
Arrivo a Genova alle 17,00
3. mercoledì 7 Agosto
Serravalle – Avigliana (TO)
4. giovedì 8 Agosto
Sacra di San Michele
5. venerdì 9 Agosto
( Valico Monginevro) – Strasburgo
6. sabato 10 Agosto
Lussemburgo ( P Bus GPS N. 49.59980 – E. 6.10515)
7. domenica 11 Agosto
Gent ( AA GPS N 51.03778 – E 3.76722) e Brugge
8. lunedì 12 Agosto
Bruxelles ( Parcheggio lungo il viale dell’Atomium GPS N. 50.89688 – E 4.33863)
9. martedì 13 Agosto
Alblasserdam ( AA GPS N 51.88583 – E 4.63028)- Kinderdijik- Rotterdam
10. mercoledì 14 Agosto
Amsterdam( Camping Vliegenbos GPS N 52.38917 – E 4.92584)
11. giovedì 15 Agosto
Amsterdam – Monnickendam ( PS GPS N 52.45816 – E 5.04893)– Marken -Volendam (AA GPS N 52.49086 – E 5.06328)
12. venerdì 16 Agosto
Edam (PS GPS N.52.51266 – E 5.06006)–– Hoon ( AA GPS N 52.64651 -E 5.05442)
13. sabato 17 Agosto
Amburgo – Lubecca – Traghetto per la Danimarca
14. domenica 18 Agosto
Falesie di Moon Klimt ( PS GPS N 54.96553 – E 12.54753) – Stege – Koge (PS GPS 55.47139 – E 12.19371))
15. lunedì 19 Agosto
Copenaghen ( City Camp GPS N 55.66103- E 12.55769)
16. martedì 20 Agosto
Copenaghen ( City Camp)
17. mercoledì 21 Agosto
Copenaghen – Helsingor (Porto GPS N.56.04167- E 12.61611)
18. giovedì 22 Agosto
Helsingor – Hillerod (PS GPS N 55.94145 – E 12.30832)
19. venerdì 23 Agosto
Egeskov ( AA GPS N 55.17453 – E 10.48992) – Korsor ( Porto N. 55.32780- E 11.13349)
20. sabato 24 Agosto
Storebaelt- Odense ( PS GPS N 55.37817 – E 10.37004) – Aarhus( Porto GPS N 56.16508 – E 10.22218)
21. domenica 25 Agosto
Aarhus – Ringkobing (PS GPS N 56.08849 – E 8.24025)
22. lunedì 26 Agosto
Sonderving ( PS GPS N 56.12130 – E 8.11608) – Esbjerg ( PS GPS N 55.48751 – E 8.41235) – Ribe (A.A. GPS N 55.32471 – E 8.75774)
23. martedì 27 Agosto
Ribe – Isola di Romo – Spiaggia di Lakolk
24. mercoledì 28 Agosto
Tonder ( PS GPS N 54.93748 – E 8.87182) – fine Danimarca
25. giovedì 29 Agosto
Germania – Amburgo – Celle
26. venerdì 30 Agosto
Kassel – Zurigo
27. sabato 31 Agosto
Traforo del San Gottardo
28. domenica 1 Settembre
Barberino del Mugello
29. lunedì 2 Settembre
Pescara
30. martedì 3 Settembre
Reggio Calabria porto
31. mercoledi 4 Settembre
Arrivo a Caltanissetta
Chilometri percorsi 7.000
Litri di carburante 810,93