Viaggio dall’Italia alla Turchia passando per la Grecia. Il nostro amico Giuliano ci racconta la Sua bellissima esperienza alla scoperta di questi due paesi, dove antiche culture e tradizioni si mescolano a bellissimi paesaggi e spiagge da urlo.
Qualche appunto di viaggio:
Siamo partiti da Trieste con il traghetto il 16 maggio e sbarcati a Igoumenitsa, costo del viaggio (prenotato a gennaio) camper + cabina interna per 2 al costo di 400 euro.
A bordo caffè, cappuccini sono cattivi e cari (caffè 3 euro, cappuccino 4.5), meglio organizzarsi prima di salire, anche se ad orario è concesso l’accesso al garage. Noi ci siamo portati al ritorno colazione, pranzo e cena.
All’arrivo in Grecia abbiamo trascorso il primo giorno e prima notte nel porticciolo a Plataria, a circa 15 km da Igoumenitsa. È un piccolo paese turistico con spiaggia, carino.
Anche l’ultima notte prima del rientro l’abbiamo passata lì, parcheggiati con altri camper sulla strada lungo la spiaggia, senza aver problemi (probabilmente perchè in bassissima stagione).
Ioannina:
sulla strada verso le Meteore siamo passati da Ioannina, ricca di storia e meritevole di una visita, bella la rocca sul lago. E al ritorno siamo ci ritornati.Arrivando alla rocca se si gira a sinistra si trova un parcheggio a pagamento, che chiede 8 euro ogni 12 ore ai camper e non fa tariffe orarie!.
Se invece si gira a destra costeggiando le mura si arriva sul bel viale alberato sul lungolago, parcheggio libero, dove abbiamo dormito la notte. La sera vi è un vivacissimo “struscio”, e molti pescatori. Nessuno ci ha disturbati, neanche la polizia che alle 7 di mattina si è fermata vicino a noi per bere un caffè dal thermos.
Alle Meteore ci siamo fermati al camping Vrakos (17 euro a notte con corrente), ben alberato. Proprio sotto le meteore vi è un altro campeggio un paio di Km più avanti, probabilmente più comodo e certamente più panoramico.
Sulla rotonda nel paese prima del campeggio segnalo un negozio di alimentari dove abbiamo trovato il miglior formaggio di pecora e di capra del viaggio.Nel viaggio verso la Turchia abbiamo poi fatto tappa nel porticciolo di Macri, che avevamo trovato descritto in un altro appunto di viaggio: posto delizioso e in quel periodo frequentato solo dai pescatori (buono il pesce comprato appena tolto dalle reti e vivo), una quarantina di Km prima della frontiera turca, poco prima di Aleksandropulos.
Turchia:
Attraversare la frontiera è stato rapido, anche se della carta verde avevo solo la fotocopia in quanto smarrita. La strada è larga, diritta, ed a tratti sconnessa.
Problematico invece comprare il bollino dell’autostrada:cosa facile a dirsi ma non a farsi. Infatti siamo usciti dall’autostrada per passare dall’altra parte dove vi è una costruzione con l’ufficio, l’atrio è di 1 metro x 2 e si divide con alcuni camionisti.
Un vetro a prova di AK47 (Avtomat Kalashnikov mod.1947), spesso 4 cm e con una fessura per passare i documenti ti divide dall’impiegato di cui si vede solo la testa dalla fronte in su coperto dalla sua parte da 1 bancone largo circa 1 metro. Per parlarti la solleva un po’.
In inglese peggio del mio e dopo parecchi equivoci mi spiega che serve il passaporto e l’”otodocument”, (ho capito poi che oto in turco vuol dire auto, quindi il libretto, altro viaggio fino al camper a prenderlo), poi si compila un formulario (scritto in turco che però mi ha in parte riempito il tizio), pagate 35 TL (Lire Turche, circa 12 €) mi da un adesivo che vale 4 giorni fino a Istambul e ritorno da applicare al vetro, se sei ok quando passi non suona la sirena del varco (con me ha sempre suonato a tutti i passaggi a parte il primo, ma nessuno ha fatto una piega!).
Istambul:
Non abbiamo visto indicazioni verso la città o il centro, per cui ad un certo punto siamo usciti scoprendo che l’avevamo superato, probabilmente è meglio seguire le indicazioni per l’aeroporto.
Ci siamo infilati in un traffico piuttosto “vivace”, ma tutti sono stati gentili e ci hanno aiutato a trovare la direzione giusta.
Abbiamo pernottato 3 notti in un parcheggio a pagamento in riva al Bosforo, circa 300 mt oltre l’accesso al Sultanammed (41° 00′ 07.27” N, 28° 58? 36.93” E), sotto una torre di telecomunicazione. (10 euro al giorno), Moschea Blu in bella vista a circa 300-400 mt.
Molto comodo perchè permette di girare a piedi, ma molto rumoroso di notte per l’intenso via-vai di auto con musica a tutto volume e i molti Turchi che fanno pic nic nel praticello adiacente. Un piccolo wc permette lo scarico del wc chimico (acque grigie ? Nel Bosforo !?). Tutto molto pittoresco.
Penisola di Gallipoli:
Siamo scesi fino a Seddülbahir, che è un piccolo paese in fondo alla penisola di Gallipoli (Gelibolu). Evitare la strada che passa per Sarköy che è terribile, usare la superstrada.
Siamo stati in un campeggio, molto spartano perché non ha praticamente servizi ed è solo adiacente ad un ristorante, c’è comunque corrente elettrica ed acqua. (40° 02′ 35.09” N, 26° 11′ 04.70” E), tutti gentili, ristorante ok.
In compenso siamo stati soli in tutta la spiaggia ed il posto è molto carino (l’anno scorso ci sono stati ben 4 Italiani!), la spiaggia è la “V Beach”, dove il 25 aprile 1915 sbarcarono i primi Inglesi, Neozelandesi, Australiani e Indiani per conquistare Istambul e controllare lo Stretto Dei Dardanelli che è qui vicino a Çannakale, ed è largo appena 1500 mt.
Combatterono 9 mesi per avanzare di 3 Km, poi decisero di ritirarsi dopo aver avuto 36.000 morti (i Turchi 85.000).
Vicino c’è uno dei 31 cimiteri inglesi di questa penisola, nella foto vedete la spiaggia, il cimitero ed in piccolo il nostro camper vicino al ristorante.
Molti Australiani, Neozelandesi ed Inglesi vengono qui per pellegrinaggio, ed il massimo è previsto l’anno prossimo per il centenario.
Anche i Turchi hanno i loro cimiteri ed è tutto un via vai di pullman di visitatori.
La penisola è molto bella, molto verde, ricorda l’Istria.
Davanti c’è tutto un passaggio di navi, non c’è mai il mare libero da esse, in un colpo solo ne ho contate fino all’orizzonte 19.
E’ passato anche un sommergibile (in emersione naturalmente).
Penisola Kalcidica, Sithonia:
Di ritorno dalla Turchia ci siamo diretti alla Penisola Calcidica e precisamente nella penisola di mezzo: Sithonia.
Abbiamo pernottato liberamente su una spiaggia (una piccola penisola) appena prima di Toroni, molto tranquilla.
In seguito siamo stati nel campeggio Kalamitsi a Kalamitsi appunto: un grande campeggio su una lunga spiaggia, ben organizzato.