Viaggio svolto dal 30 agosto al 06 settembre 2011 su un totale di 1.200 km circa. Equipaggio di tre camper: Marina e Andrea con Emma (8 anni) e Chiara (6 anni); Daniela e Alberto con Giovanna (6 anni); Chiara e Piero con Giacomo (13 anni) e Anna (8 anni). I nostri Camper: Rimor Katamarano del 2010 (affittato); Rimor Koala 45 del 2011 (affittato); Laika Ecovip 2.1 (di proprietà).
Tappe
– Abbazia di San Galgano (martedì)
– Porto Ercole – spiaggia Feniglia (mercoledì e giovedì)
– Necropoli di Sovana, Pitigliano (venerdì)
– Pienza e Monteriggioni (Sabato)
– San Miniato e Monzambano (Domenica)
– Gardaland (lunedì)
Pernottamenti
– Parcheggio vicino a abbazia di San Galgano (a ovest di Siena): 1 notte – gratis (parchimetro solo dalle 08.00 alle 20.00)
– Camping Feniglia (Porto Ercole): 2 notti – ??,00€ (più gettoni acqua calda)
– AA presso Agricamping Vecchio Fienile (tra Sorano e Castell’azzara): 1 notte – 6,00€ a persona, piazzola gratis se si cena presso l’agriturismo (20,00€)
– Parcheggio presso Agriturismo Cameli (vicino a Certaldo): 1 notte – gratis se si cena presso l’agriturismo (23,00€)
– AA a Monzalbano (Mantova): 1 notte – 10€ tutto compreso
Obiettivo della vacanza è visitare la Toscana meno conosciuta (almeno per noi) della Maremma e della Val d’Orcia, seguendo un tratto dell’antica via Francigena. Come premio finale regaleremo alle bambine (e ai grandi…) una intera giornata a Gardaland.
1° giorno (mart. 30/08) – trasferimento Mestre-San Galgano (ovest di Siena) (4,30 ore circa)
Partiamo alle ore 14.30 da Mestre, direzione San Galgano, (uscita Colle val d’elsa sud, SS Firenze-Siena)
Arriviamo presso l’abbazia e posteggiamo i camper al parcheggio che si trova dietro il cimitero (c’erano solo altri tre camper). In 5 minuti a piedi raggiungiamo il sito dell’abbazia costruita dai cistercensi nel 1300 insieme all’annesso monastero. Il sito fu abbandonato dai monaci a causa delle pestilenze e carestia. Tutt’intorno non c’è alcuna edificazione urbana e si rimane affascinati dall’imponente abbazia senza tetto. Sarà stata colpa del cielo terso e blu, ma lo spettacolo ci lascia senza parole.
Saliamo per una stradina che ci porta al più antico eremo di Montesiepi, con il soffitto a cupola e la pietra in cui San Galgano inserì la sua spada: ovviamente le bambine fantasticano sulla storia della “spada nella roccia”!
Comincia ad imbrunire, ceniamo e ci incamminiamo vs l’abbazia illuminata, da non perdere; ma lo spettacolo più incredibile è il cielo stellato: complice l’assenza di inquinamento luminoso (luna compresa!), ci sembra di accarezzare la via lattea e i bambini si divertono a cercare le costellazioni.
2° e 3° giorno (merc. 31/08 e giov. 01/09) – trasferimento zona Orbetello (Argentario) e sosta mare
Alle 8.30 partiamo in direzione Orbetello per goderci due giorni di mare. Arriviamo vs le 11.00 e troviamo posto al camping Feniglia (1 stella) che si trova a pochi passi dall’omonima spiaggia (il tombolo a sud che unisce la terraferma all’isola dell’Argentario). Scegliamo il camping rispetto alle AA segnalate (Le Miniere e Renzo) più che altro per la vicinanza al mare (le AA sono a 800 mt con servizio autobus. AA Renzo è un semplice parcheggio, mentre Le Miniere ci è sembrato molto più bello e ben attrezzato).
Il camping è modesto e un po’ vecchiotto, ma ci sono tutti i servizi ed è abbastanza pulito. C’è la spiaggia attrezzata tenuta bene e una zona di spiaggia libera cmq pulita. Il mare è trasparente. Di fronte si scorge la baia di Porte Ercole.
Ci ha deluso lo stato di trascuratezza e sporcizia della Pineta e la gestione caotica della strada che praticamente finisce davanti al camping e quindi davanti alla spiaggia…
Avevamo letto che c’è una ciclabile lungo tutta la pineta del tombolo con accessi al mare e così il pomeriggio decidiamo di avventurarci con le bici… una follia!!! Dopo 200 mt facciamo dietro-front in quanto insetti di tutti i tipi ci assalgono (mosche, zanzare, api e altro non ben definito ma molto agguerriti) ed è letteralmente impossibile proseguire. Capiamo inoltre che i vari accessi al mare sono “bau-beach”…
Il secondo giorno visitiamo Orbetello (20 minuti di bicicletta). E’ un paesino che non offre molto da visitare a parte il duomo, ma è certamente curioso il paesaggio intorno: una striscia di terra con laguna da entrambe le parti. Il centro del paese offre ristoranti e bei negozi per lo shopping, ma soprattutto un gelato con panna montata che possiamo definire strepitoso (in piazza vicino alle poste).
4° giorno (Venerdì 2 settembre): Maremma e la zona etrusca (Sovana e Pitigliano)
Di buon mattino partiamo in direzione Sovana per visitare la necropoli etrusca (arriviamo in un’ora e mezza), facente parte del Parco archeologico “Città del tufo”.
Durante il trasferimento, il paesaggio ci offre un susseguirsi di emozioni: non è il classico belvedere delle cartoline, con campi di girasole, fiori e prati verdi, ma i colori sono quelli dei campi a fine estate, dopo il raccolto e pronti per la nuova semina. Il colore dominante è il rosso tufo tipico di questa zona della maremma, con il verde di alti cipressi e ombreggianti pini marittimi.
Decidiamo di visitare solo la necropoli e tralasciare il resto del parco archeologico e la visita ai paesi di Sovana e Sorano (sarà per un’altra volta). Rimaniamo piacevolmente sorpresi perché l’area è ben tenuta (molto ombreggiata fortunatamente) e ampia, presso ogni tomba troviamo dettagliate descrizioni che ci aiutano a comprendere ed entrare un po’ nella civiltà etrusca. Curiosa è la strada scavata nella collina di tufo, il “cavone”, con altissime pareti che presentano varie incisioni e che termina in cima alla collina ricca di vigneti carichi d’uva.
Mangiamo nel parcheggio e poi ci dirigiamo a Pitigliano (il P per camper è abbastanza lontano dal centro dove lasciamo 2 camper e con il terzo ci dirigiamo al P di Piazza Mercato, indicato solo per macchine ma ci sono già altri camper!). Anche qui altra piacevole sorpresa: la cittadina è costruita sul tufo e si erge sopra la collina. Dentro le antiche mura è un susseguirsi di vicoli, cantine, trattorie e negozi d’artigianato.
Ci dirigiamo all’agricamper Vecchio Fienile sulla strada tra Sorano e Castell’Azzara. Corrente elettrica, C.S., WC e docce calde. Ceniamo alla cucina della sig.ra Irma (ottimo e abbondante)
5° giorno (Sabato 3 settembre): Val d’Orcia (Pienza e Monteriggioni)
Ci trasferiamo vs Pienza, lungo la val d’Orcia, città ideale fatta costruire da Enea Silvio Piccolomini da Siena, una volta eletto Papa Pio II (da cui il nome della città). E’ un piccolo borgo famoso ai molti per il formaggio di pecora (capitiamo proprio nei giorni della festa del cacio).
Il centro offre il duomo, il palazzo del comune e il palazzo Piccolomini, che è stata residenza della famiglia fino agli anni ’60. E’ assolutamente da visitare, anche i bambini sono stati attenti e attirati dalle spiegazioni della guida che racconta un importante spaccato di storia e di cultura di questa meravigliosa terra toscana. Scopriamo che la val d’Orcia è patrimonio dell’Unesco, riconoscimento più che meritato.
Mangiamo un panino con pecorino e porchetta e ci dirigiamo a nord, destinazione il borgo di Monteriggioni. C’è un ampio parcheggio proprio sotto le mure di questo medioevale castello, perfettamente conservate. Il centro è molto piccolo, ma molto ben tenuto e curato: sembra proprio di tornare indietro di qualche secolo!
Prossima destinazione: agriturismo Cameli (zona Certaldo), scelto da Giacomo in quanto ha la piscina.
Arriviamo verso le 16.30 (un po’ a fatica in quanto mancano cartelli stradali…), c’è solo posteggio Camper (su una posizione che domina la vallata a sud di Firenze). Ci sistemiamo e ci buttiamo subito in piscina. C’è anche un bagno con doccia calda e ne approfittiamo prima di preparaci per la cena, rigorosamente ospiti dell’agriturismo (anche in questo caso il parcheggio è compreso nel prezzo). Anche qui ottima cena. Il proprietario ci rassicura per la notte, “fate solo attenzione ai cinghiali !!!
6° giorno (Domenica 4 settembre): San Miniato e Monzambano
E’ domenica, la notte è stata tranquilla. Chiara, Piero, Anna e Giacomo partono per tornare a casa, mentre gli altri due equipaggi si dirigono verso San Miniato. Lo abbiamo scelto come meta intermedia senza informarci più di tanto, per cui non ci aspettiamo più di tanto e invece… anche qui piacevole sorpresa.
Già il paesaggio ammirato durante il viaggio è cambiato, non più campi di terra rossa, ma vigneti e uliveti, il classico panorama delle terre fiorentine e pisane. Il paesino scopriamo essere ricco di storia. Solo per citare alcuni episodi, fu territorio di Federico II di Svevia che vi fece edificare il castello, in quanto centrale crocevia sull’antica via Francigena (percorsa ancora oggi da pellegrini e non); San Miniato fu poi libero comune e sede vescovile.
Vi si trovano grandi conventi (come quello francescano che si dice fu fondato proprio da san Francesco), palazzi (bellissima la facciata di quello vescovile, tondeggiante e completamente affrescata) e chiese. Per non parlare del museo che conserva importanti opere (ma che purtroppo non riusciamo a visitare per mancanza di tempo; se lo avessimo saputo prima ci saremmo organizzati diversamente)
Nota: c’è un ampio parcheggio che si trova lungo la salita al paese, dotato di ascensore che porta direttamente in centro!
Dopo pranzo partiamo per lasciare la Toscana e dirigerci verso il lago di Garda per l’ultima tappa.
In tre ore e mezza siamo a Monzambano, in provincia di Mantova, scelto come punto d’appoggio vicino a Gardaland. Ci era piaciuto la definizione di “comune amico dei camperisti”. L’AA è bella e curata e dall’anno prossima sarà aperta una nuova parte, definita Oasi del Camper, con tanto di laghetto (e annessi animali), immerso nel verde del prato e degli alberi, dove trovano spazio le piazzole attrezzate.
Purtroppo siamo investiti da un super temporale proprio mentre passeggiamo lungo il Mincio (ideale per le biciclette).
7° giorno (Lunedì 5 settembre): Gardaland
In 15 minuti siamo ai cancelli di Gardaland dove parcheggiamo i camper (5€ tutto il giorno) e ci addentriamo nell’avventura!
Che dire di questa vacanza? Abbiamo goduto di paesaggi, storia e cultura unici come la Toscana sa offrire, e torniamo a casa con il desiderio di conoscerli ancora meglio: sarà per la prossima volta.