Prepariamo questo viaggio con grande entusiasmo perché è la prima volta che abbiamo la disponibilità di ben 43 giorni di vacanza.
Per questo abbiamo optato per un itinerario che in parte riprende il nostro precedente viaggio a Capo Nord fatto nel 1997.
Il viggio è svolto con un C.I. Elliot garage P su Fiat Ducato 130 el’equipaggio è composto da: Roberto – guidatore, Michela – navigatrice, Habibi e Jamila – gatte di camper
Periodo: 18 giugno – 30 luglio 2011
Nel nostro sito di viaggi www.nomader.hellospace.net troverete ben 95 gallerie di foto di questo splendido viaggio ed inoltre è possibile scaricare questo diario anche senza foto.
Nel diario vi sono le coordinate dei camper-service visti lungo il tragitto e di molte aree di sosta da noi utilizzate.
A differenza di allora, che avevamo visitato la Svezia e quindi la Norvegia, decidiamo di attraversare i Paesi Baltici (meta di un nostro precedente viaggio) e di traghettare da Tallin a Helsinki.
Per completare la visita della Finlandia e giunti al nord scendere per la Norvegia, dedicando ampio tempo alle Isole Lofoten.
Dopo aver letto varie guide e diari di bordo, constatiamo che il costo della vita è ancora più caro di quanto ricordavamo, per cui decidiamo di caricare il camper con una buona scorta di vettovaglie.
Per il vestiario ci regoliamo portando di tutto un po’ in modo da far fronte a qualsiasi temperatura.
Tabella con le spese del viaggio
SPESE CARBURANTE | ||||
GIORNO | NAZIONE | KM | LITRI | EURO |
18/06/2011 | Italia | 17.182 | 54,41 | 79,00 |
19/06/2011 | Austria | 17.582 | 52,60 | 77,00 |
20/06/2011 | Rep. Ceca | 18.019 | 50,73 | 73,89 |
Polonia | 18.484 | 48,70 | 61,88 | |
21/06/2011 | Lituania | 18.997 | 48,52 | 62,33 |
24/06/2011 | Finlandia | 19.481 | 48,94 | 67,00 |
26/06/2011 | 19.945 | 45,00 | 62,50 | |
27/06/2011 | 20.390 | 42,25 | 57,00 | |
29/06/2011 | 20.835 | 45,36 | 63,00 | |
01/07/2011 | 21.280 | 47,75 | 64,00 | |
02/07/2011 | 21794 | 51,00 | 78,30 | |
03/07/2011 | 22.068 | 30,57 | 42,00 | |
04/07/2011 | 22.302 | 25,00 | 35,00 | |
05/07/2011 | Norvegia | 22.595 | 30,05 | 52,27 |
07/07/2011 | 23.012 | 39,07 | 68,78 | |
09/07/2011 | 23.435 | 48,43 | 84,38 | |
10/07/2011 | 23.826 | 30,23 | 52,98 | |
12/07/2011 | 24.240 | 43,03 | 73,65 | |
14/07/2011 | 24.622 | 37,62 | 66,72 | |
17/07/2011 | 25.094 | 49,71 | 87,50 | |
18/07/2011 | 25449 | 34,00 | 56,48 | |
18/07/2011 | 25.881 | 40,57 | 70,73 | |
20/07/2011 | 26.254 | 35,00 | 60,65 | |
22/07/2011 | 26.590 | 34,00 | 56,21 | |
23/07/2011 | 26.934 | 34,00 | 58,47 | |
25/07/2011 | 27.332 | 39,50 | 66,84 | |
26/07/2011 | Svezia | 27.762 | 41,50 | 64,60 |
28/07/2011 | Danimarca | 28.243 | 50,00 | 77,84 |
Germania | 28.576 | 42,39 | 61,00 | |
29/ | 35,91 | 54,01 | ||
30/07/2011 | 29.318 | 47,54 | 71,02 | |
Italia | 29.757 | 47,53 | 72,01 | |
TOTALE | 12.936 | 1350,91 | 2.079,04 |
TRAGHETTI | |||
GIORNO | DA | A | EURO |
22/06/2011 | Tallin | Helsinki | 276,00 |
13/07/2011 | Melbu | Fiskebol | 35,00 |
17/07/2011 | Lodingen | Bognes | 63,51 |
20/07/2011 | Linge | Eisdal | 26,50 |
22/07/2011 | Lavik | Oppedal | 28,67 |
TOTALE | 429,68 |
CAMPEGGI | ||||
GIORNO | NAZIONE | CITTA’ | NOME | EURO |
22-23/06/2011 | Finlandia | Helsinki | Rastilla | 64.00 |
03/07/2011 | Ivalo | Luxia | 20.00 | |
18/07/2011 | Norvegia | Trondheim | Flakk | 30.00 |
TOTALE | 114,00 |
Sabato 18/06/2011 partenza ore 17.30 – Km. 17.120
Percorriamo la A4 in direzione Trieste e allo svincolo prendiamo la A23 in direzione Tarvisio, subito dopo Udine il cielo si fa minaccioso e il vento diventa violento tanto che siamo costretti a rallentare l’andatura; verso le 20, a circa 30 km da Tarvisio, decidiamo di fermarci in un parcheggio lato autostrada perché il tempo è peggiorato notevolmente.
Chilometri percorsi 204
Domenica 19/06/2011 partenza ore 10.00 – Km. 17.324
In questa prima notte abbiamo dormito poco perché ci sembrava di essere in mezzo ad un diluvio universale, ha piovuto tutta la notte e, a tratti, gli scrosci, misti a grandine, diventavano così violenti da svegliarci; pertanto ci siamo alzati tardi e così infreddoliti da dover accendere la stufa (temperatura esterna 7°).
Ci mettiamo in viaggio con direzione Villach e Vienna, a circa 100 km da Vienna, verso le 13.00 ci fermiamo un paio d’ore per il pranzo ad una piazzola autostradale.
Il brutto tempo continua a seguirci, piove a tratti e fa freddo.
Alle 15.00 continuiamo il percorso che ci porta a Vienna, quindi entriamo in Repubblica Ceca con direzione prima Brno e poi Olomouc, verso le 18.00 vediamo finalmente il sole e la temperatura sale fino a 17°.
Passato Olomouc ci dirigiamo verso Ostrava, alle 20.00 circa ci fermiamo a Dolni Ujezd in un parcheggio adiacente ad un ristorante, appena fuori dall’autostrada, dove contiamo di passare anche la notte; usciamo per fare la nostra camminata quotidiana e dobbiamo coprirci perché l’aria è freddina.
Chilometri percorsi 649
Lunedì 20/06/2011 partenza ore 9.30 – Km. 17.973
Anche questa notte abbiamo riposato male, questa volta a causa del tipo di pavimentazione delle strade polacche, che sono a lastroni di cemento e nei giunti il dislivello crea un forte rumore al passaggio dei veicoli, quasi tutti camion.
Il tempo continua ad essere brutto e fa freddo, 14° alle 9.30.
Raggiungiamo la Polonia e quindi ci dirigiamo verso Varsavia.
Ci fermiamo a Bielsko al Decathlon per comperare un paio di scarpe da running, perché dimenticate a casa; verso le 13.00 sostiamo per il pranzo su un parcheggio dell’autostrada.
La tabella di marcia pomeridiana procede molto lentamente perché le strade sono brutte ed in rifacimento, gli ultimi 60 Km prima di Varsavia li percorriamo a passo d’uomo perché c’è una lunga coda dovuta ad un grave incidente.
Per fortuna il tempo è un po’ migliorato e riusciamo a vedere il sole fino a Varsavia, dove troviamo un cielo plumbeo e un bel temporale.
Passata Varsavia ci dirigiamo verso Bieljstok, ma visto che sono già le 20.30, subito dopo la periferia, ci fermiamo presso il parcheggio di un piccolo distributore, un po’ defilato rispetto alla strada principale, dove speriamo di dormire almeno senza la compagnia di camion frigo (come la notte scorsa).
Dato che ha smesso di piovere usciamo per la nostra passeggiata rigeneratrice e ci addentriamo per un sentierino nel bosco.
Chilometri percorsi 521
Martedì 21/06/2011 partenza ore 9.00 – Km. 18.494
Abbiamo trascorso finalmente una notte tranquilla, tanto per cambiare ogni tanto pioveva ma la temperatura è stata più gradevole. La giornata promette bene, infatti c’è un po’di sole.
Ci muoviamo con direzione prima Tomza e quindi Augustow, e Suwalti. Alle 11.30 raggiungiamo i 19° e ci sembra arrivata l’estate. Dalle 13.00 circa alle 14.15 ci fermiamo per il pranzo nel grande parcheggio per Tir di un ristorante lato strada.
Nel pomeriggio passiamo da un temporale all’altro, intervallati da sprazzi di sole; riusciamo a mantenere un’andatura più regolare perché le strade (a parte un tratto di una quindicina di chilometri, tutto solchi e buche) sono migliorate e vi è meno traffico di camion.
Entriamo in Lituania, percorriamo la A 5 e quindi la E 67 verso Kaunas, quindi Vinius e Riga.
Alle 18.45 ci fermiamo in un parcheggio lato strada a Puskonai perché vediamo un piccolo laghetto e decidiamo di approfittare del po’ di sole che ora c’è, per fare la nostra camminata.
Dopo un’oretta rientriamo ed essendo, presto per fermarci definitivamente, pensiamo di andare ancora un po’ avanti.
Poco dopo entriamo in Lettonia e ci pentiamo della nostra decisione perché non troviamo più aree di sosta (escludendo a priori i parcheggi per tir e quelli cittadini), inoltre la strada è in rifacimento ed il percorso è disagevole.
Per fortuna alle 21.00 circa, a 17 Km da Riga, vediamo un segnale turistico sulla sinistra, che non sappiamo dove porti, ma poco dopo aver imboccato la laterale troviamo uno slargo che ci sembra adatto per passare la notte, di qui passano solo poche macchine che vanno ad alcune casette poco lontane.
Alle 22.00 c’è ancora luce.
Chilometri percorsi 636
Mercoledì 22/06/2011 partenza ore 9.15 – Km 19.130
Abbiamo trascorso una notte tranquilla, la prima senza pioggia, e ci siamo svegliati con un pallido sole, ci mettiamo in moto con direzione Tallin.
A parte il primo tratto, la strada è discreta ed il traffico pesante è diminuito, cominciamo ad incrociare vari camper provenienti dalla direzione opposta; alle 11.00 entriamo in Estonia, dove non c’è assolutamente traffico, abbandonati definitivamente i pascoli e le campagne, la strada ora corre in mezzo alla foresta.
Alle 11.30 ritroviamo l’area di sosta di Rannemetsa, dalla quale parte un bel sentiero attrezzato, che abbiamo già avuto modo di apprezzare, che porta ad una alta torre di avvistamento, da dove si gode un bel panorama, e quindi a dei laghetti, così ci mettiamo le scarpe adatte e rifacciamo il percorso; sul lato opposto della strada, salita una scaletta, si apre una radura nel bosco, con tavoli da picnic, barbeque, caminetto, legna e WC.
Alle 14 circa, dopo aver pranzato ci rimettiamo alla guida.
Arriviamo a Tallin alle 16.30 circa, ci dirigiamo all’imbarco della Viking Line, il tempo di fare i biglietti e ci imbarchiamo, la traversata dura due ore e mezza circa (16.50 – 19.30 che con il fuso orario diverso qui in Finlandia sono le 20.30), il mare è calmo, la nave è bella e affollata, ma riusciamo comunque a trovar posto al bar dove ci dedichiamo alla lettura.
Sbarcati, il navigatore ci guida al campeggio, ben segnalato lungo la strada (N 60° 12’ 409 – E 25° 07’ 288).
Il campeggio (pagamento anticipato) è carino e pulito, è dotato di vari blocchi di servizi (con tessera magnetica) e del camper service, le docce calde sono gratuite, è fornito di lavanderia e di un locale riscaldato per asciugare il bucato, vi sono saune e giochi per i bambini.
Vi è anche una piccola spiaggia.
Dopo esserci sistemati, pulito il camper e fatto le docce, è già tardi per recarci in città e decidiamo di cenare in camper, anche perché qui dobbiamo spostare le lancette dell’orologio di un’ora più avanti.
Alle 23.00 c’è ancora luce.
Chilometri percorsi 341
Giovedì 23/06/2011 sosta a Helsinki
Appena svegli restiamo delusi perché il tempo, che ieri sera prometteva bene, è di nuovo brutto, Il cielo è coperto e fa freddo (13°).
Quando siamo pronti, ci infagottiamo con vestiti pesanti e giacche impermeabili e ci dirigiamo al metrò, che si trova a due passi dal campeggio e ci porta in centro (il biglietto, valido per qualsiasi mezzo pubblico, costa: 2 € sola andata, 7 € per 24 ore e 10.50 € per 48 ore).
Poiché piove poco, dopo una prima passeggiata per le vie del centro, decidiamo di andare all’isola di Suomenlinna, fortezza marittima, citata in tutte le guide come cosa da non perdere, si accede con una traversata su un piccolo ferry boat (sono validi i biglietti del metro) di circa un quarto d’ora.
Scesi dal ferry inizia piovere molto forte, così ci rifugiatiamo in un bar dove pranziamo aspettando pazientemente che spiova.
Dopo un’oretta si rasserena e riusciamo a fare il giro dell’isola, sospinti incessantemente da un forte vento.
L’isola, patrimonio dell’UNESCO, è carina, ci sono dei percorsi all’interno delle fortificazioni e dei bastioni, dei musei e vari punti di ristoro, sicuramente con il bel tempo l’avremmo apprezzata di più.
Tornati a Helsinki seguiamo parte di un itinerario indicato nella guida che comprende la piazza Kauppatori con l’obelisco di pietra sormontato da un’aquila dorata e la fontana della sirena (da molti indicata come il simbolo di Helsinki, il palazzo presidenziale, la cattedrale Uspenski tutta in mattoni rossi, la piazza del Senato con al centro la statua dello zar Alessandro II e la Tuomiokirkko (cattedrale luterana) tutta bianca con le cupole blu, quindi arriviamo alla piazza Rautatientori con la grande stazione centrale, capolavoro dello stile romantico nazionalista finlandese.
A questo punto, stanchi, infreddoliti e sfiniti dal un fortissimo vento che non cessa mai di soffiare decidiamo di rientrare al campeggio dove in camper accendiamo anche la stufa.
Venerdì 24/06/2011 partenza ore 15.00 – Km 19.283
Poiché il campeggio va lasciato alle ore 15.00, utilizziamo la mattinata per terminare il giro turistico della città; il tempo migliora via via e non ci sembra vero di vedere il sole.
Vediamo il Parlamento, la Finlandia Talo (sala concerti progettata da Alvar Aalto), il Museo Nazionale, la chiesa Temppeliaukio scavata direttamente nella roccia, la piazza Hietalahti, dove ci sono i mercati coperti e il mercatino delle pulci, che però, essendo oggi la festa nazionale di mezza estate, troviamo tutto chiuso e non vi è alcun banchetto.
Tornati al campeggio, alle 15.00, dopo le operazioni di carico e scarico, riprendiamo il viaggio, da qui in poi non ci serviremo più delle autostrade.
Prima tappa è Porvoo (seconda città più antica della Finlandia) a una quarantina di chilometri da Helsinki, seguendo la 130, bel paesino, visitabile in un’oretta, la giornata è calda e finalmente possiamo vestire quasi estivi.
Parcheggiamo in uno dei tanti parcheggi a tempo. La città vecchia di Porvoo è un dedalo di viuzze acciottolate sulle quali si affacciano casette in legno colorato del XVIII secolo, una chiesa medievale in pietra e lungo il fiume delle caratteristiche case sull’acqua, in ocra rossa, patrimonio dell’Unesco.
Proseguiamo alla volta di Ruotsinpyhtaa, un minuscolo villaggio con case in legno, lungo un fiume che nel 1743 segnava il confine tra Russia e Svezia, la passeggiata è di una mezz’oretta.
Il parcheggio è di fronte alla vecchia industria siderurgica, ora sede del museo della fucina.
Ultima tappa per oggi è Kotka, dove fatichiamo trovar parcheggio per la notte, perché o sono a tempo o sono pieni, troviamo posto vicino a dei giardini tra il centro città ed il Maretarium , in fianco alla chiesa di legno.
Dopo cena visitiamo i Sapokka Meripuisto, parco acquatico con sentieri escursionistici, roseti, cascatella ed esposizione di pietre particolari.
La città offre anche il Maretarium: 20 vasche gigantesche, ognuna con un ambiente marino diverso.
Chilometri percorsi 153
Sabato 25/06/2011 partenza ore 10.15 – Km 19.624
La notte è stata tranquilla, a parte il ticchettio costante della pioggia sul tetto, che fa innervosire la nostra micia Habyby.
Oggi, prendendo direzione Helsinki, imbocchiamo la 170 e ci dirigiamo verso Hamina (30 Km circa).
Come già notato ieri, i paesi sembrano deserti e per le strade non c’è praticamente traffico, unici esseri viventi sembrano essere i gabbiani ed i cani accompagnati dai loro padroni.
La strada si snoda in mezzo ad un bosco, dove ogni tanto appare una casetta, in legno, rossa, con un giardino curato e fiorito; se ci fosse il sole sarebbe molto bucolico e certamente più godibile.
Arrivati a destinazione, per fortuna piove poco e, coperti (14°), possiamo girare per questo minuscolo paese a pianta ottagonale; le strade si irradiano dal municipio settecentesco, con case in legno dell’ ottocento, una chiesa neoclassica, una ortodossa, un museo municipale, il museo del mercante e del samovar; attorno al paese si vedono i resti dei bastioni, poiché un tempo questa era una fortezza per difendersi dai russi.
Per la sosta, anche notturna, non c’è che l’imbarazzo della scelta, i parcheggi sono molti e grandi.
Andiamo ad imboccare la 26 per recarci a Lappeenranta, cittadina sul lago più grande della Finlandia.
Arrivati sul posto, dopo aver pranzato in un’area di sosta, ci accoglie una violenta pioggia, praticamente un diluvio, che ci impedisce di uscire dal camper.
Per fortuna le strade di queste città sono belle larghe ed è possibile girarle in camper, così riusciamo ad intravedere, almeno in parte, le attrazioni del luogo, dato che non abbiamo neppure l’alternativa della visita alla Casa museo Wolkoff, perché in questo ponte festivo anche tutti i musei sono chiusi.
Vediamo la chiesa in legno e, dall’altra parte del parco, il suo campanile; il Linnoitus, massicce fortificazioni un tempo avamposto a difesa di S. Pietroburgo, oggi sedi di musei, botteghe artigianali, locali pubblici.
In riva al lago, vicino alla darsena, scorgiamo il castello di sabbia, opera rinomata di molti artisti.
Se il tempo fosse stato un pochino più clemente avremmo potuto parcheggiare in uno dei numerosi parcheggi, dove, novità, ci sono già altri camper, e fare una piacevole passeggiata.
Delusi, indichiamo al navigatore dove portarci, sperando di essere più fortunati, prendiamo la 6/13 per S. Pietroburgo, quindi la 6 per Savonlinna.
Incrociamo vari camper finlandesi che procedono in senso inverso.
Arriviamo a Savonlinna alle 16.20 e sappiamo che la visita al castello è fino alle 16.30, perciò prendiamo giacche ed ombrelli ed usciamo subito.
Non possiamo entrare, ma non è ancora stato tolto il ponte girevole, così riusciamo a vedere il davanti del castello da vicino, rispetto ai castelli italiani e francesi non è niente di così fantastico come descritto nelle guide.
Lì vicino c’è un museo anch’esso chiuso.
Piove poco per cui ne approfittiamo per fare una passeggiata sul lungo lago.
Cerchiamo sul navigatore Kerimaki, dove c’è una gigantesca chiesa in legno, dobbiamo tornare in dietro di 5 Km e poi prendere la deviazione a sx.
Poco prima di arrivare alla chiesa, ben visibile data la sua mole, ci fermiamo in un parcheggio, sulla destra, sterrato, con tanto di tavolo e torretta di avvistamento, sul lungo lago.
C’è un po’ di sole e dato che sono solo le 19.30, decidiamo di andare a fotografare la chiesa (che domani piova?), per essere di legno è davvero bella grande, torneremo domani per fotografarne l’interno.
La passeggiata è stata piacevole e tornati al camper ceniamo con l’ultima verdura fresca portata da casa.
A mezzanotte c’è ancora luce sufficiente per non accendere le lampade all’interno del camper e ci facciamo violenza per andare a dormire, le gatte sono molto perplesse e guardano l’oblò dal quale filtra la luce come di giorno.
Chilometri percorsi 321
Domenica 26/06/2011 partenza ore 10.45 – Km 19944
Ci svegliamo in compagnia, infatti nella notte è arrivato un furgoncino che si è messo accanto a noi; intanto che riorganizziamo un po’ il camper spunta un timido sole e l’aria si scalda (18°), torniamo a piedi alla chiesa, che non fotografiamo in quanto si sta svolgendo la messa, da dentro si coglie ancora di più la sua grandezza, è spoglia ed essenziale.
Verso le 10.45 accendiamo il motore del camper per recarci all’antico monastero ortodosso di Valamo ed al convento femminile di Lintula, percorriamo la statale 14 e dopo una ventina di minuti ci fermiamo presso un’area pic-nic dove, lato strada, è allestito un piccolo museo all’aperto sulla vita rurale (stalle, fienile, mulino..), mentre più internamente vi è una spiaggetta sul lago; ripreso il viaggio ad un certo punto deviamo per Varkaus.
Ci fermiamo a pranzare in un’area di sosta in riva ad un lago, dove cerchiamo anche di prestar soccorso ad un camper di finlandesi in panne.
Verso le 16.30 arriviamo a Valamo, il complesso monastico è carino, la chiesa del ‘77 e quella più vecchia del ’40, sono interessanti, restiamo comunque un po’ delusi, probabilmente ricordando gli enormi monasteri della Romania.
Per la sosta non ci sono problemi e per chi volesse trascorrere lì la notte, vi è una bella area di sosta, subito prima del monastero, sulla sx, con tavolo e WC.
Ci rimettiamo in marcia, ripercorrendo la strada dalla quale siamo arrivati, e poco dopo troviamo ben indicata la deviazione per il convento.
Qui restiamo ancor più delusi, il complesso conta pochi edifici e la chiesa è moderna.
Tutto sommato le tappe di oggi, a nostro avviso, si possono togliere da un eventuale itinerario dal tempo un po’ tiranno.
Sono le 17.30 ci mettiamo in viaggio per arrivare a Jyvaskyla. Giunti a Varkaus prendiamo la 23 e poi seguiamo le indicazioni.
Anche tutta questa zona è un susseguirsi di laghi e laghetti. Ad un certo punto, sulla sx (N 62° 19.710’ E 26° 54.261’), troviamo un’area di sosta con WC, dove possiamo vuotare il nostro.
C’è un chiosco di bibite ed è in riva ad un lago.
Arrivati a destinazione troviamo parcheggio proprio a due passi dal centro e poiché sono le 19.30 decidiamo di visitare la città e poi cercare un’area di sosta nel verde dove cenare e passare la notte.
Vi è una strada pedonale “quasi affollata”, è la prima città “viva” che vediamo, è moderna e vi sono molti edifici progettati da Alvar Aalto, grande architetto del XX sec., peccato che il suo museo sia chiuso.
Prendiamo la direzione Seinajoki e la statale 18/23, sembra non esserci più dove fermarci, ma finalmente, alle 21,40, troviamo un punto pic-nic sul lago, lato strada (N 62° 16.081’ E 25° 31.894’).
Chilometri percorsi 396
Lunedì 27/06/2011 partenza ore 9.30 – Km 20.340
La prima parte della notte è stata tranquilla, ma verso mattina i rumori del traffico ci hanno fatto dormire poco e male, stranamente in questo tratto di strada c’è un via vai inusuale, inoltre un gabbiano, verso le sei, si è messo a passeggiare sul tetto del camper facendo impazzire la nostra gatta Jamila.
Siamo diretti a Virrat e lungo il percorso facciamo una breve tappa per visitare l’antica chiesa di Petajavesi, (entrata a pagamento 5 euro a persona) a giusto titolo facente parte del patrimonio dell’Unesco; ci fermiamo nell’area parcheggio in riva al lago (N 62° 15.010’ E 25° 11.333’) e, attraversato il ponte, restiamo incantati ad ammirare questo gioiellino, la cosa più bella che abbiamo visto finora in Finlandia.
All’ora di pranzo ci fermiamo nel parcheggio di un supermarket per fare un po’di spesa, ma purtroppo Jamila è velocissima e scappa fuori dal camper, si spaventa e va a rifugiarsi sotto al camper, a nulla valgono i nostri richiami, terrorizzata va a incastrarsi in mezzo al motore, dove non riesce più a muoversi.
Dopo una lunga attesa e vani tentativi per liberarla, ci decidiamo a chiamare i vigili del fuoco.
Per fortuna, dopo varie manovre si riesce ad estrarla incolume dal vano motore.
Il pompiere è contento e la coccola, non ci chiede nulla per l’intervento, ma noi insistiamo perché accetti almeno una bottiglia di vino come ringraziamento.
Felici anche se scossi, ripuliamo la micia, la coccoliamo e rassicuriamo e poi ci rimettiamo in viaggio.
Poco dopo ci fermiamo a Virtain Perinnekyla, ben segnalato sulla strada, dove un villaggio contadino è stato adibito a museo all’aperto, la passeggiata è piacevole e la giornata è estiva.
Verso le 20.00 ci fermiamo in una bella area di sosta con tavoli pic nic (N 61° 52.381’ E 24° 10.458’) dove è indicato un percorso attrezzato da fare a piedi attorno al laghetto, peccato che in alcuni punti manchino le passerelle e si debba procedere su un terreno acquitrinoso.
Chilometri trascorsi 246
Martedì 28/06/2011 partenza ore 10.30 – Km. 20.506
La piazzola si è rivelata molto tranquilla, abbiamo dormito come ghiri fino a tardi, probabilmente dovevamo smaltire l’ansia e la tensione accumulate ieri.
Dopo aver pulito e riassettato il camper, riprendiamo la statale 66, strada panoramica per eccellenza secondo la nostra guida, non dissimile dalle altre, secondo noi.
Arriviamo a Tampere e vediamo l’indicazione di parcheggi lungo il canale, vicino al delfinarium ed al parco acquatico (gratuiti esibendo il biglietto d’ingresso al parco), un bus navetta collega il parcheggio più lontano con l’entrata del parco, da qui in 10 minuti a piedi si raggiunge il centro della cittadina; la cattedrale è un po’ più lontana, ma vale la pena arrivarci, è una bella costruzione in mattoni rossi e l’interno è molto particolare.
Purtroppo la Vanha kirkko è in restauro e non è visibile né esternamente né internamente.
Visitiamo il Centro Finlayson, vecchio stabilimento tessile riconvertito in un complesso di pub, ristoranti, bar, internet point, ecc. e la Alexander kirkko.
Nel frattempo mangiamo in un ristorante messicano che ci ispira più dei pochi locali del posto. La città è animata e vi è molta gente per le strade, evidentemente durante il ponte di mezza estate tutti erano in vacanza.
Abbiamo notato che anche qui, come a Helsinki, la frutta e certa verdura vengono vendute a litro.
Ora prendiamo la 12/9, poi la 12 e quindi la 56 ed arriviamo alle 18.05 ad Hameenlinna, naturalmente il castello di Hame è già chiuso e ci accontentiamo di girarci intorno, non perdiamo poi molto!
Tornati in camper imbocchiamo la 10 per Turku.
Poco dopo ci attraversa la strada un capriolo (così sembra a noi perché non ha i palchi come le renne) e più tardi una volpe passeggia lato strada e si volta a guardarci.
Abbiamo bisogno di far rifornimento d’acqua e per fortuna, lungo la strada vediamo un magazzino di ortaggi che ha fuori un rubinetto, e chiedendo, ci lasciano fare il pieno.
Ci fermiamo per la notte in una delle tante piazzola di sosta alle 21.00.
Chilometri trascorsi 259
Mercoledì 29/06/2011 partenza ore 10.00 – Km 20765
La notte è passata bene senza alcun disturbo, c’è già il sole e fa caldo.
Riprendiamo la statale 10 e ad un paio di chilometri prima di arrivare a Turku vediamo, sulla dx, una fontana d’acqua potabile (N 60° 27.885’ E 22° 20.079’).
Arrivati in città non riusciamo a trovare un parcheggio adeguato alla lunghezza del nostro camper per cui ci rechiamo al Museo dell’Artigianato (entrata euro 4 a persona): è una porzione di città sopravvissuta all’incendio del 1827, con case di artigiani e carpentieri, complete di tutti gli arredi ed utensili da lavoro, trascorriamo piacevolmente un paio d’ore.
Ci spostiamo con il camper al terminal dei traghetti dove vi è Il castello più grande della Scandinavia, edificato nel 1280 alla foce del Aurajoki, che vediamo solo esternamente perché per poter entrare dovremmo attendere un’ora che termini la visita guidata.
Troviamo parcheggio con disco orario a fianco della cattedrale, dove si sta tenendo un concerto, quindi non possiamo vedere l’interno e il museo che è chiuso.
Riprendiamo la marcia con direzione Naantali, statale 185 e quindi 192, diretti a Rauma, e facendo una piccola deviazione ci fermiamo a Uusikaupunki, dove abbiamo letto esserci una collina con i mulini a vento, che però noi non riusciamo a trovare; visitiamo il paese, carino e molto frequentato da chi ha barche, al porto ci sono le bancarelle perché deve esserci una festa paesana.
Facciamo un po’ di spesa al supermercato e ci rimettiamo al volante.
Arriviamo a Rauma verso le 20.00 e giriamo un’oretta tra le viuzze della città vecchia, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, ed ammiriamo le belle case e le chiese.
A questo punto la fame si fa sentire e andiamo a cercarci un posto tranquillo dove fermarci, prendiamo direzione Pori, statale 8.
Troviamo un bel parcheggio con bar e tavoli pic nic sulla sx (N 61° 15.853’ E 21° 42.314’) dove ci sistemiamo per passare la notte.
Chilometri percorsi 323
Giovedì 30/06/2011 partenza ore 9.30 – Km 20988
Tutto bene durante la notte, siamo pronti per andare a nord, ci dirigiamo a Pori dove visitiamo la chiesa neogotica di Keski Pori, il cui interno è reso piacevole da vetrate policrome.
Ci rechiamo al Mausoleo Juselius, fatto costruire da un padre per suo figlio, ma non possiamo entrarci perché è ancora chiuso (entrata alle 11.00), peccato perché è riccamente affrescato.
Riprendiamo la E8 con direzione Vaasa, prossima meta è Karijoki sulla 663.
Prima di arrivare in paese troviamo la deviazione (su sterrato) per Susiluola, il sito dove si trova la grotta del lupo, uno dei ritrovamenti archeologici più importanti della Finlandia.
Parcheggiato il camper percorriamo 500 m. a piedi per arrivare alla grotta (dobbiamo cospargerci di Autan perché ci sono molte zanzare), possiamo vedere l’interno solamente attraverso una grata che ne protegge l’accesso; poiché il pannello illustrativo ci rimanda al centro visitatori, vi ci rechiamo , prendendo una deviazione segnalata un po’ più avanti, qui troviamo una gentile signora che ci illustra le poche tavole descrittive della zona e compriamo del buon miele locale.
Dopo una ventina di chilometri arriviamo a Kristianestad, piacevole cittadina sulla costa, dove passeggiamo per il centro con le sue case in legno colorate, una coppia di locali ci invita ad entrare nel loro giardino dove possiamo vedere una bella casa centenaria, ci mostrano orgogliosi l’interno della loro casa (che probabilmente affittano) e ci spiegano che era un vecchio fienile; al centro del giardino c’è uno strano caminetto dove stanno affumicando il salmone, così ci viene spiegato il procedimento.
La chiesa nuova sembra quella già vista stamattina, mentre la chiesa vecchia è in legno rosso ed è diversa dalle altre.
Sono le 18.30 e vogliamo arrivare a Vaasa prima della chiusura dei grandi supermercati, dove speriamo di trovare una memoria per la macchina fotografica, dato che una sta andando fuori uso.
In un’area di sosta lungo la strada (N 62° 30.3181’ E 21° 27.040’) troviamo i WC e scarichiamo.
Arrivati a Vaasa troviamo il centro commerciale Prisma e dato che sta per chiudere e siamo soli in parcheggio, decidiamo di cenare qui.
Indichiamo al navigatore che vogliamo andare a Vanha Vaasa (città vecchia) ed arriviamo in un parcheggio sterrato proprio davanti al complesso di rovine della città abbandonata dopo l’incendio, poco distante vi è l’attuale chiesa Korsholm, una volta sede della Corte d’Appello, visitiamo il sito in una mezz’oretta visto che il tutto è concentrato in una piccola area. Poiché la zona ci sembra molto tranquilla decidiamo di passare qui la notte.
Chilometri trascorsi 281
Venerdì 01/07/2011 partenza ore 9.45 – Km. 21269
IL parcheggio è ancora deserto e nessuno ci ha disturbato.
Ci muoviamo sulla 269 alla volta di Seinajoki, città moderna il cui centro vanta edifici progettati da Aalto, che noi non vediamo perché piove “a secchi rovesci” ed è impossibile uscire dal camper.
Riprendiamo il viaggio con meta Jacobstad, sperando che il mal tempo non ci segua.
Ci fermiamo a mangiare in un’area con bar e piccolo laghetto, dove finlandesi incuranti della pioggia fanno il bagno.
Verso le 14.00 riprendiamo a muoverci ed ha smesso di piovere.
Arriviamo in città e possiamo andare a visitare il centro, dove ormai le case ci sembrano uguali a quelle già viste, ragione per cui saltiamo la preventivata sosta a Kokkola e ci dirigiamo, per la E 8, ad Oula. Il paesaggio orami è cambiato, a tratti boscosi si alterano vasti prati e campi di foraggio. Troviamo un parcheggio con WC e vuotiamo ma per la notte ci portiamo poco più avanti dove un segnale indica un percorso pedonale nel bosco, è una bella area sulla sx. (N 64° 41.672’ E 24° 40.803’) con tavoli e, appena più all’interno, casupole/riparo in legno e barbecue, noi ne approfittiamo per fare una grigliata, dopo cena ci raggiunge il diluvio di Seinajoki che dura un’oretta.
Chilometri percorsi 352
Sabato 02/06/2011 partenza ore 14.00 – Km.21.621
Questa notte ha piovigginato,ma ora sta uscendo il sole, così decidiamo di percorrere parte di uno dei due sentieri ad anello (15 e 25 Km) indicati nel pannello illustrativo dell’area pic-nic; la passeggiata è piacevole ma, dopo un’ora e mezza circa, quando il sentiero si inoltra nel bosco decidiamo di tornare indietro per proseguire nel nostro itinerario. Tornati al camper, mangiamo e poi ci rechiamo ad Oula, città molto grande, la cui attrattiva principale è la piazza in riva al mare, sempre molto animata perché vi sono un grande mercato e dei caratteristici magazzini, molto ben ristrutturati, ora adibiti a bar/ristoranti o negozi di souvenir, un colpo d’occhio da non perdere; in alcune bancarelle si cuociono pesciolini e salmone da mangiare al momento, noi invece compriamo del pesce fresco al mercato coperto. Come al solito andiamo a vedere la chiesa, dove al nostro arrivo sta entrando una bella sposa. Davanti al municipio (lato mare) vi è una rappresentazione bronzea molto interessante perché molto particolare.
Tornati in camper prendiamo direzione Rovanjemi, percorriamo un tratto della 23 e quindi la 849, dove ad un certo punto incrociamo una renna che procede in senso opposto al nostro, noi rallentiamo al massimo, data la quasi assenza di traffico, e lei ci viene tranquillamente incontro per poi deviare nel bosco. Proseguiamo verso Rauna, sulla 924, percorriamo un tratto sterrato per lavori in corso, diminuiamo perciò ulteriormente la velocità, così riusciamo a vedere, su uno spiazzo laterale, due lepri ed una renna seduta a guardarle. Pochi metri più avanti sulla sx. c’è un parcheggio, con WC. (N 65° 59.904’ E 26° 12.496’). Ora Imbocchiamo la 78 per Rovaniemi e pioviggina. Rovaniemi è una città moderna sviluppatasi grazie al turismo, noi proseguiamo e andiamo al Napapiri Artic Circle dove vi è il villaggio di Babbo Natale, qui vi sono ampi parcheggi, acqua, e possibilità di dormire, se fossero pieni ve n’è un altro poco distante (N 66° 32.411’ E 25° 48.098’); per chi viaggia con bambini segnaliamo il Santa Park, un parco di divertimenti tematico, che si trova prima del villaggio. Troviamo tutto molto diverso da come ricordavamo, tutto molto “centro commerciale”, non c’è più quella atmosfera un po’ magica di quando c’erano solo la casa di Babbo Natale, l’ufficio postale ed un unico negozio di souvenir, veramente made in Finlandia. Fa freddo ma visto che c’è il sole, usciamo a farci un giro e due foto sul Circolo Polare.
Chilometri percorsi 320
Domenica 03/07/2011 orario di partenza 11.45 – Km. 21943
Ci alziamo col cielo coperto e tutti infagottati facciamo un giro per il complesso turistico. Jamila brontola perché ha freddo e va a ripararsi sotto ai sacchi a pelo. Ci muoviamo alla volta di SodanKyla, ma poco dopo esserci mossi vediamo un bel parcheggio in riva al lago con spiaggia e sentiero attrezzato per la nostra passeggiata quotidiana (un po’ corto ma pazienza), nel parcheggio vi sono caratteristiche casette a capanna adibite a WC, spogliatoi, informazioni, e caminetto, il tutto molto curato e pulito (N 66° 34.932 E 26° 01.465). Dopo mangiato ripartiamo , c’è meno vento ma il cielo è sempre grigio. La vegetazione è ulteriormente cambiata: gli alberi sono più bassi e i boschi meno estesi e fitti, si vedono pochissimi fiori che hanno lasciato spazio a muschi e licheni. Sodankyla è un paesetto in riva al lago e c’è anche un campeggio, visitiamo la vecchia chiesa in legno, dentro al cimitero che è veramente carina. Poi andiamo al supermarket a comprare un po’ di cibarie, facciamo il pieno di carburante e via alla volta di Ivalo.
Lungo la strada, a circa 40 Km da Ivalo vediamo sulla sx l’insegna di un campeggio “natura”(N 68° 20.095’ E 27° 19.959’), ci fermiamo e chiediamo informazioni; la socievole padrona ci offre il caffè e i biscotti, ci spiega che il campeggio offre, oltre ai classici servizi anche la sauna, decidiamo di fermarci e pertanto ci viene preparata la sauna e il fuoco per il barbecue.
Il campeggio non ha piazzole delimitate, ma vi sono diversi punti per l’allaccio della corrente oltre allo scarico delle acque grigie, per il wc chimico e il carico dell’acqua; la struttura della sauna è nuova, tutta in legno, con wc e doccia doppia completa di tutto il necessario (shampoo, saponi, fon, ecc.), l’ambiente è accogliente e molto pulito. E’stata la nostra prima esperienza di sauna e ci è piaciuta molto, anche per il fatto di essere soli. Anche se a tratti piove, Roberto ha comunque cotto la carne nel grande fuoco accanto al camper, è un bel filetto di maiale comprato oggi, ammorbidito con una salsa rossa, è buono e morbido, assomiglia al nostro prosciutto cotto. A mezzanotte c’è una luce favolosa, calda e senza contrasti, così ci vestiamo bene e andiamo a fare una passeggiata lungo il fiume e nel bosco.
chilometri percorsi 248
Lunedì 04/07/ 2011 partenza ore 12.10 – Km.22.191
Abbiamo dormito beatamente fino a tardi. Ora pulizia del camper e normali operazioni per affrontare un altro periodo fuori dai campeggi, mentre facciamo acqua una renna ci passa accanto e, dopo essersi fermata sul ciglio della strada, si ferma e osserva se ci sono macchine, prima di attraversare. La proprietaria del camping, con la quale abbiamo fatto una bella chiacchierata, ci spiega che di notte dormono ai margini dell’area del campeggio. Ci spiace un po’ lasciare questo posto dal clima così familiare.
Lungo la strada per Ivalo notiamo tantissime aree di sosta molto belle e pulite in riva ai tanti laghi che costeggiamo, ci fermiamo in una di queste per cucinarci e mangiare il salmone che avevamo comperato. Il paesaggio è ancora cambiato, gli alberi sono bassi, meno fitti e vi sono molti arbusti, dal terreno spuntano, sparsi, grandi sassi sporgenti, in molti punti è acquitrinoso. Ci stupisce vedere che il cielo sembra basso, ti sembra che se allunghi una mano puoi acchiappare le nuvole. Non segnaleremo più la presenza di renne (poro) che a piccoli branchi camminano in mezzo alla strada e ti passano a lato senza scomporsi.
Ad Inari facciamo qualche altra spesa, perché, stivato il frigo, c’è ancora un po’ di posto e in Norvegia sarà tutto molto più caro. Prendiamo qualche souvenir nel negozio subito prima del paese (quello con l’orso in legno) che ha fama di avere prezzi abbordabili, troviamo comunque tutto molto caro e molta paccottiglia mescolata a pochi prodotti veramente artigianali o locali. Subito fuori dal paese vi è il museo Siida (entrata euro 9,00 a persona), da non perdere, sui Sami, sul loro ambiente e sul loro modo di vivere, è strutturato in due parti, quella al chiuso, sulla natura delle regioni artiche, è fatta davvero bene ed è affascinante, per ciò che è esposto e per come è stato allestita la grande sala; l’esterno è un museo all’aperto, diverso da quelli già visti, perché mostra il modo di vivere di questo popolo.
Ora procediamo verso Utsjoki lungo la E 75, poi ci attende la Norvegia. Ci fermiamo per la notte in un’area abbastanza interna rispetto alla strada (N 69° 35.044’ E 27° 14.049’) dove facciamo una passeggiatina e dove ci imbattiamo in strani animaletti, grandi circa 10 cm. , con una folta pelliccia color miele solcata da una riga scura sul dorso e con una codina molto piccola, corrono come matti da una parte all’altra della strada, sembrano fare la staffetta. Li vediamo anche durante la passeggiata, dove non ci sentono arrivare e corrono fino quasi ai nostri piedi, sono cicciotti ed hanno un musetto simpatico. A mezzanotte usciamo a fotografare il sole che splende fra gli alberi e avvolge tutto con la sua luce dorata.
chilometri percorsi 169
Martedì 05/07/2011 partenza ore 11.00 – Km 22360
Ci mettiamo in viaggio dopo aver fatto il punto della situazione. A circa 25 Km da Utsjoki, vediamo sulla sx, un parcheggio (N 69° 41.041’ E 27° 04.690’) dal quale parte un sentiero, leggiamo i cartelli illustrativi che mostrano il percorso all’interno della Riserva Luonnonpuisto Kevo, così decidiamo di fermarci. Il percorso indicato sembra essere avventuroso, è attrezzato, ha addirittura una specie di teleferica per l’attraversamento a piedi di un lago, ha vari punti base per chi compie tutto il percorso, 62 Km, con arrivo a Inari. Noi chiaramente ne percorriamo solo una piccola parte, arriviamo comunque al 1° punto base, su un laghetto, dove vi sono il wc, una capanna con la legna, ascia e badile, tavolo e grande barbeque. L’attraversamento delle zone umide è attrezzato con passerelle. Notiamo tracce di presenza di renne, alci, volpi ed altri animali dei quali non decifriamo le “cacche”; ci imbattiamo negli animaletti visti ieri sera. Il sentiero non è assolutamente faticoso, perché sale molto gradualmente. Mangiamo dei panini e poiché sono già le 16.00, ci rimettiamo in viaggio proseguendo sulla E6. Il paesaggio è ancora cambiato, ora attraversiamo le dolci colline lapponi, che in questa stagione sono di un bel verde che contrasta col cielo azzurro disseminato di nuvolette bianche che sembrano aver fatto il “frisè”.
Alle 16.30, ora finlandese, ovvero 15.30, ora norvegese, attraversiamo la frontiera. Dapprima la strada segue il percorso del tumultuoso fiume Teno, molti sono i pescatori, a riva, in barca e al centro del fiume, probabilmente ci saranno i salmoni. Poi costeggiamo vari laghetti e saliamo in montagna, dove l’aria si fa bella fresca; sui monti che abbiamo davanti ci sono vari nevai, il paesaggio è quello alpino. A Karasjok ci fermiamo per un prelievo, non visitiamo il museo Sami (il migliore della Norvegia) perché da quello che leggiamo e possiamo vedere dall’esterno è molto simile e certamente non migliore di quello visto ieri. Di fronte al centro commerciale, segnalato, c’è il camper-service. In questo tratto di Norvegia abbiamo visto alcune piazzole di sosta con wc, e, a differenza di quelli Finlandesi sono belli puliti.
Ci fermiamo per la notte poco dopo Lakselv, in un bel parcheggio lungo il mare, con tavoli, wc, spiaggetta (N 70° 06.263’ E 24° 55.164’) dove le renne brucano le piantine al limitare della zona sabbiosa.
Chilometri percorsi 242
Mercoledì 06/07/2011 partenza ore 10.15 – Km 22.602
Notte molto fredda e così pure la mattinata, cielo sempre coperto, soffia un vento forte. Abbiamo dormito in 4 camper senza essere disturbati dal traffico. In questa strada passano quasi più camper che macchine. Ci rimettiamo in viaggio e ci fermiamo spesso per fotografare scorci di mare molto belli, incrociamo anche un gregge vagante. Il paesaggio è suggestivo: da un lato basse montagne, roccia e conifere, dall’altra il mare con isole, isolotti e caratteristiche casette di pescatori, e di fronte monti più alti e brulli, con chiazze di neve. Siamo diretti verso Repvag, sulla rotta per Capo Nord e i camper che vanno e che vengono non si contano, ad un certo punto vediamo sulla dx una grande impalcatura con i merluzzi appesi ad essiccare, in una metà vi sono appesi i pesci senza testa, nell’altra metà solo le teste, che verranno esportate in Africa, in alcuni paesi dove sono considerate afrodisiache. Più avanti vediamo un’area sosta in riva al mare e sulla sx un negozietto di manufatti Sami, ma non è questo a colpirci quanto piuttosto il nevaio con cascata che si vede più sopra. Fermiamo il camper, ci vestiamo molto pesanti perché c’è un vento gelido, e ci avviamo arrivando in una mezz’oretta quasi ai piedi della magnifica cascata. Tornati al camper decidiamo di mangiare e poi, ripresa la marcia, a circa 80 Km da NordKapp, lasciamo la rotta per l’estremo nord e deviamo a destra. Il paesino è un fazzoletto in riva al mare, ma visto dal camper da lontano, è un gioiellino. Dopo un giretto tra le case dei pescatori, ripercorriamo a ritroso la strada già fatta, ora c’è il sole e il paesaggio è ancora più bello.
La nostra nuova meta è Forsol, lungo la E 6 direzione Alta, e deviando per la 94 si attraversa Hammerfest. Lungo il percorso ammiriamo degli splendidi paesaggi sul mare, con casette di pescatori ancora in attività, barche colorate, renne che pascolano e gabbiani che volteggiano. Hammerfest è una cittadina moderna e vivace, ma noi preferiamo arrivare a Forsol.
Anche questo è un piccolissimo paese di pescatori, che ci ripromettiamo di visitare domani mattina perchè ormai è ora di cercarci un bel posto per la notte. Troviamo una grande area sterrata sulla baia dal lato opposto del paese, dopo un po’ siamo già in 4 camper. Da qui, se il tempo migliorerà, dovremmo vedere il sole a mezzanotte esattamente come a Capo Nord (N 70° 43.145’ E 23° 49.252’). A mezzanotte il sole è coperto dalle nuvole, che peccato! Il nostro vicino di camper ci dice che lui viene da Nord Kapp, e per due notti, non è riuscito a vedere il sole.
Chilometri percorsi 248
Giovedì 07/07/2011 partenza ore 11.30 – Km 22854
Ci alziamo e c’è il sole anche se fa freddo. Andiamo a fare una passeggiata in paese e tre renne con i loro piccoli ci precedono per tutto il tragitto camminando pochi metri avanti a noi. Tornati al parcheggio, dove troviamo altre renne che brucano intorno al camper, proseguiamo per circa 500 m. ed arriviamo al sito archeologico di Kulturminner, dove sono stati trovati resti di insediamenti umani del 3000 a. C., peccato che la spiegazione in versione inglese sia appena accennata. La passerella che attraversa il sito termina in una piccola baia con la spiaggia sabbiosa, è un incanto essere soli in un posto così bello,dove l’unico “rumore” è il canto degli uccelli. A malincuore ci rimettiamo in viaggio, ripercorriamo la 94 fino a ricongiungerci con la E 6, direzione Alta. Ci fermiamo per strada a comprare il pane e a mangiare. Il paesaggio cambia spesso, durante il percorso si alternano altopiani con sassi rocciosi e brillanti ricoperti di muschi e licheni; laghetti turchesi in mezzo alla brughiera; vecchie montagne, ormai ridotte a colline, brulle e chiazzate dal bianco dei nevai che resistono a queste poche giornate di sole; litorali, dove la bassa marea ha creato una enorme distesa di ciottoli ed alghe.
Saltiamo la città di Alta che non merita una visita e ci dirigiamo al museo all’aperto (N 69° 56.796’ E 23° 11.186’ – entrata 85 NOK a persona) a circa 5 km dopo il centro abitato; lo abbiamo già visto nel nostro precedente viaggio e lo ricordiamo come molto interessante; anche questa volta ammiriamo le belle incisioni rupestri che si trovano lungo un percorso attrezzato, anche con tavoli e panche, in una vasta area in riva al mare. La visita dura circa 2 ore. Il sito è patrimonio dell’UNESCO ed è stato premiato come museo europeo dell’anno nel 1993. La vegetazione è rigogliosa e vediamo per la prima volta anche i lamponi nordici, la cui pianta è infinitamente più piccola della nostra e i frutti sono di un bel rosso accesso ora che sono acerbi e diventeranno giallo-arancio quando giungeranno a maturazione. Per la sosta notturna non si può usufruire del parcheggio del museo perché il piano stradale è molto inclinato, ma prendendo la E6 in direzione Narvik circa dopo 5 minuti vediamo sulla destra, prima di un ponte, parcheggiati in riva, diversi camper di pescatori, noi, visto che è ancora presto, decidiamo di proseguire. Nella cittadina di Talvik vi è un punto sosta con WC e camper-service. In questo tratto vediamo alcune bancarelle dove i Sami vendono i loro prodotti di artigianato e spesso vi sono anche le loro caratteristiche tende. La strada segue l’andamento di un bel fiordo, vi sono paesini di pescatori da cartolina e aree dove sostare per tutti i gusti; poi il fiordo si restringe e sembra quasi un grande fiume incuneato tra montagne ancora piene di neve, che con questa luce offuscata dalle nuvole, hanno un aspetto un po’ incombente”. Ci fermiamo per la notte in un’area lungo la strada.
Chilometri percorsi 227
Venerdì 08/07/2011 partenza ore 10.00 – Km 23.081
Proseguiamo per la E 6 fino ad incrociare la E 8. Decidiamo, seguendo le indicazioni della guida, di non prendere i traghetti a Olderdalen e Svensby, ma di fare il giro del fiordo perché la spesa è leggermente inferiore mentre il tempo, calcolando le attese, si equivale, ma abbiamo il vantaggio di godere di panorami stupendi. Lungo la strada vi sono numerosissimi punti sosta , ed ogni volta vale la pena fermarsi per fotografare le montagne innevate che scendono a picco sul mare, con cascate e ruscelli. Ci fermiamo al passo Gildetun, dove c’e un albergo e bancarelle dei Sami, il panorama da qui è notevole, peccato pioviggini.
Circa alle 18.00 arriviamo a Tromso e andiamo subito a vedere la chiesa di Tromsdalen (Cattedrale dell’Artico) progettata da Viktor Sparre, è un’opera molto particolare, la visita è a pagamento (35 NOK a persona), l’interno non offre molto, vi è una grande vetrata che raffigura Cristo e un organo; a noi è piaciuto di più l’esterno. Visto che c’è il sole, decidiamo di salire in funivia sul Storsteinen a 421 m., la stazione di partenza è a circa un chilometro dalla chiesa, parcheggiamo sul piazzale antistante( non è possibile la sosta notturna), e prendiamo subito la cabina che parte ogni 30 minuti, il biglietto di sola andata costa 55 NOK, andata e ritorno 105 NOK a persona. Arrivati sopra ci troviamo su un davanzale naturale da cui si ammira uno scenario davvero splendido sulla città e i suoi fiordi. Passeggiamo fino al nevaio e poi scegliamo di scendere a piedi, circa 30 minuti di ripida discesa tra nevai e una vegetazione montana. Poiché sono già le 21.00 ci rechiamo al parcheggio della fabbrica di birra Mack, dove abbiamo letto si può sostare anche di notte, si trova subito a fianco del museo Polaria(N 69° 38.653’ E 18° 57.203’). Purtroppo una volta arrivati sul posto troviamo che vi sono indicazioni di parcheggio privato ed un divieto esplicito per i camper. Vediamo però l’indicazione del Camper service che si trova una cinquantina di metri più avanti, ma il parcheggio è solo a fianco ed è a pagamento nella fascia diurna Noi non abbiamo voglia di alzarci presto per pagare il ticket perciò ci rechiamo al parcheggio dei campi sportivi, dove abbiamo visto già molti camper, per arrivarci torniamo al parcheggio della Cattedrale di ghiaccio (N 69° 38.837’ E 18° 59.361’) e invece di fermarci proseguiamo diritti per 200 m. e poi giriamo a sx, il piazzale è ampio e sterrato, ci sembra di capire che un autobus lo colleghi al centro. A mezzanotte c’è un bel sole, peccato che il panorama non sia dei migliori.
chilometri percorsi 354
Sabato 09/07/2011 partenza ore 16.20 – Km 23.435
Siamo tornati nel parcheggio visto ieri sera, che essendo sabato costa 10 NOK all’ora, negli altri giorni costa un po’ di più. In pratica siamo già nella via principale (Strolgata) con una buona commistione di casette in legno e palazzi moderni, vediamo le due chiese, quella cattolica e quella protestante, e il mercatino, che al mattino è allestito nella piazza, qui compriamo dei gamberi, che poi cuciniamo in camper e che sono squisiti. Purtroppo di sabato la fabbrica di birra, rinomata perché è la più settentrionale del pianeta, è chiusa e non possiamo visitarla e ricevere così in omaggio il suo tipico boccale, ci accontentiamo di andarla a bere al pub di fronte, suggestivo locale e buona birra! Poi ne acquistiamo un po’ di lattine allo spaccio aperto dalle 12.00 alle 16.00. Visitiamo il Polaria (105 NOK a persona) alle 15.00 ed è proprio l’orario in cui danno da mangiare alle foche, anche se non siamo bambini lo spettacolo è comunque piacevole, si possono vedere qui i diversi biotipi artici e vi sono trattati tutti gli argomenti legati alla natura di questa terra. In una struttura a fianco, in un padiglione di vetro, si può visitare un veliero del 1940.
Si sono fatte le 16.00 e, dopo le operazioni in camper service, ci muoviamo alla volta di Husoy, nell’isola di Senja. Alle 19.30 inizia un bel temporale e ci manca solo una mezz’ora per arrivare al paesetto, perciò decidiamo di fermarci in un’area di sosta (N 69° 25.324’ E 17° 56.842’) in riva al mare sperando che domani il tempo sia migliore.
Chilometri percorsi 200
Domenica 10/07/2011 partenza ore 10.00 – Km 23.635
Come sempre la notte è trascorsa tranquillamente, a parte il solito gabbiano che passeggia sul tetto mandando le micie in fibrillazione, la giornata non promette bene e noi facciamo gli scongiuri. Salendo sulle montagne ci siamo trovati immersi in un mare di nebbia e non siamo riusciti a vedere Husoy dall’alto. La strada è ad una sola corsia ma vi sono numerosissimi punti di scambio contrassegnati da cartelli con la lettera M. All’ingresso del paesino vi è una bellissima area di sosta, anche notturna, a pagamento (100 NOK per 24 ore), vi è comunque possibilità di parcheggio libero. Ci aggiriamo per le stradine di questo borgo ed arriviamo fino al piccolo faro rosso, da qui scendiamo sulla scogliera per ammirare i panorami circostanti, volteggiano sopra di noi uccelli bellissimi, bianchi con la testa nera e il becco rosso; il silenzio è rotto solo dal verso dei gabbiani che sono a migliaia. Il tutto è veramente un incanto. Pur essendo domenica ed è già l’una, il negoziante ci lascia entrare nel supermercato a fare un po’ di spesa, è fornitissimo e i prezzi sono buoni, per lo standard norvegese. Mangiamo ancora immersi in questa pace, intanto la nebbia si è parzialmente alzata, ora copre solo la parte più alta delle montagne. Quando ripartiamo diretti verso Grillefjord, dove prenderemo il traghetto per le isole Vesteralen, possiamo ammirare dallo slargo subito prima della galleria, ripercorrendo a ritroso la strada fatta, la splendida vista di Husoy dall’alto, una cosa che riempie gli occhi.
Percorriamo la 862 e quindi la 861, è una strada che costeggia l’isola dalla parte nord occidentale, la strada è molto stretta ma, visto il poco traffico ed i punti di scambio frequenti, non ci sono problemi per i camper, nonostante il fondo non sia dei migliori. Il percorso è uno dei più panoramici visti fino ad ora: fiordi con minuscoli paesetti bianchi e rossi, isolette con la casetta al centro, acque limpide verde smeraldo, passi montani dai quali ammirare l’intero fiordo; il tutto reso quasi irreale dalla luce soffusa e dalle nuvole che tagliano ad una certa altezza tutto il paesaggio. Arrivati a Grillefjord , all’imbarco troviamo il piazzale già totalmente pieno di mezzi e, dalle pochissime informazioni che riusciamo a capire dai manifesti sui muri, poiché non ci sono addetti e l’ufficio informazioni è chiuso, il prossimo, ed ultimo traghetto di oggi, parte tra due ore, senza la garanzia di riuscire ad imbarcarci. A questo punto decidiamo di rinunciare alla traversata con il ferry e di intraprendere il percorso via terra, anche se ciò comporta fare circa 350 km. in più.
Ripercorriamo la 861 fino alla 86, a Finnsnes troviamo le indicazioni di un Camper service e ne approfittiamo (N 69° 13.627’ E 17° 58.677’), poi raggiungiamo la E 6 lungo la quale troviamo un piccolissimo museo contadino all’aperto, data l’ora le casette sono chiuse ma è comunque possibile vederle all’esterno perché non c’è recinzione. Il parcheggio invece è chiuso e quindi ci fermiamo per la cena e la notte, poco dopo, in un’area adiacente ad un fiume impetuoso ed il gorgoglio delle sue acque ci concilierà il sonno. Mentre scarichiamo le foto sul computer una bella e grande volpe esce dalla riva del torrente, attraversa il piazzale proprio davanti a noi e si inoltra nella vegetazione al di là della strada.
Chilometri percorsi 279
Lunedì 11/07/2011 partenza ore 9.50 – km 23914
Stamattina ci siamo alzati un po’ più tardi perché durante la notte lo scroscio della pioggia ci ha svegliato spesso. Ci rimettiamo in viaggio, ben vestiti, perché fa freddo ma almeno piove poco. Dopo un quarto d’ora vediamo le indicazioni per il Polarzoo e decidiamo di percorrere i 3 km della deviazione per vedere com’è (N 68° 41.487’ E 18° 06.652). Si tratta di un vasto zoo a recinti con lupi, volpi argentate, linci, orsi ecc. ll costo è di NOK 250 a testa (600 NOK per la famiglia), noi non amiamo vedere gli animali rinchiusi perciò non lo visitiamo, segnaliamo la presenza di un camper service nella struttura. Alle le 12.15, percorrendo la E 10, attraversiamo il ponte che collega la terraferma alle isole Vesteralen. La Statale E10 attraversa tutte le isole, i panorami continuano ad essere suggestivi grazie alla foschia che avvolge ciò che è in lontananza e smorza i colori rendendo il paesaggio ovattato, peccato non si possa rendere questa atmosfera intrigante attraverso la fotografia. Lasciamo la E 10 per imboccare la 85 con direzione Sortland e quindi la 82 per Andenes che raggiungiamo verso le 17.00. Ci dirigiamo subito al centro prenotazione per il Whalesafari (safari di avvistamento delle balene) che si trova vicino al faro e all’ufficio turistico, prenotiamo per domani, la scelta era tra due orari e due imbarcazioni diverse: al mattino con un catamarano che ci impiega un po’ meno ma è meno indicato per chi soffre di mal di mare, la seconda opzione, quella che abbiamo scelto noi, è nel primo pomeriggio con un peschereccio. Alla reception troviamo una addetta che parla bene anche l’italiano e ci da’ tutte le informazioni, spiegandoci che il costo è di 830 NOK a persona, il check-in va fatto alle ore 13.45, dalle 14.30 alle 15.30 abbiamo una visita guidata al Centro Balene, dove viene spiegata la biologia delle balene e l’ecosistema del loro ambiente, quindi alle 16.00 si parte dal porto per l’escursione che durerà dalle 3 alle 5 ore a seconda degli avvistamenti. Il paese non ha nessun a attrattiva, a parte il caratteristico faro rosso che ne è divenuto il simbolo, visitabile con orario 12.00 – 14.00, mentre il litorale con direzione Bleik è veramente uno spettacolo, una decina di chilometri di paradiso naturalistico, con le rocce a strapiombo sul mare e dei pinnacoli rocciosi che spuntano qua e là dove le onde vi si infrangono. Verso le 19.00 cerchiamo un posto per la notte lungo questa costiera e poco dopo Andenes, subito prima di una galleria (N 69° 17.862’ E 15° 59.623’), vi è uno slargo con delle piazzole in cemento proprio sulla scogliera, noi ci fermiamo su una piazzola incuneata tra due rocce come un balcone affacciato sul mare, fantastico. Da qui vediamo splendere il sole e speriamo di ammirarlo anche a mezzanotte, invece a quell’ora piove a dirotto.
Chilometri percorsi 322
Martedì 12/07/2011 partenza ore 12.00 – Km 24.236
Ci alziamo tardi visto che dobbiamo attendere l’orario del check-in, prepariamo tutto il vestiario necessario per il safari, per fortuna abbiamo giacca a vento e pedule. A mezzogiorno ci muoviamo e andiamo fino a Bleik a vedere se c’è un camper-service, senza trovarlo, perché quello di Andenes è nel piccolo campeggio ed è a pagamento. Lungo il tragitto per recarci al punto del check-in ci fermiamo per acquistare il pane e farci due panini prima di iniziare l’avventura. Arrivati al punto di raccolta, paghiamo e tra i vari gruppi scegliamo quello con la guida che parla francese. Per prima cosa si va a visitare il museo delle balene che non è niente di che ma la guida ci da tutte le informazioni sull’argomento e prima di iniziare le spiegazioni fornisce chi ne ha bisogno di pastiglie per il mal di mare; quando terminiamo, alle 16.00, ci portiamo con il camper al porto nel parcheggio riservato (per chi non ha mezzi dista solamente 5 minuti a piedi) e ci imbarchiamo sul peschereccio. Siamo molto emozionati, il mare è un po’ mosso ma il tempo sembra predisporsi al bello, l’avvicinamento alla zona dura circa un’ora e mezza di navigazione, poi il biologo aziona il sonar e attraverso gli altoparlanti si sente il caratteristico verso delle balene che ci fa capire quanto vicini siamo; il primo avvistamento è un delfino e a seguire riusciamo a vedere ben 3 capodogli, un cosa veramente emozionante assistere alla loro respirazione con il caratteristico spruzzo d’acqua e l’immersione con la pinna della coda in alto. La giornata è stata splendida perché è spuntato il sole a riscaldare un po’ (fa molto freddo, consigliabile berretto e guanti) e per gli avvistamenti favolosi. Il disagio causato dal mal di mare (Michela) è stato ampiamente compensato dalla soddisfazione di aver visto ed immortalato con l’obiettivo questo giganti del mare, che di solito si vedono solo in documentario. Arrivati in porto alle 21.00 abbiamo ripreso il camper per tornare a parcheggiare dove ieri, ma troviamo già gli spazi occupati quindi parcheggiamo con altri 4 camper sullo sterrato di fronte, vista mare, sicuri di vedere il sole a mezzanotte, sfortunatamente alle 10 circa comincia l’immancabile pioggia che continua tutta la notte.
Chilometri percorsi 30
Mercoledì 13/07/2011 partenza ore 11.10 – Km 24.266
Rimaniamo a letto un po’ di più perché fa freddo e piove e ci impigriamo; anche le micie sono sotto la loro copertina di pile e stanno rifacendo il pelo invernale. Ci mettiamo in marcia con direzione Melbu per imbarcarci e traghettare sulle Isole Lofoten. Subito dopo Bleik troviamo una discesa sterrata con una bella area di sosta su un bel panorama, ma ahimè il nostro camper è basso e lasciamo sulla strada uno spigolo di fascione posteriore, queste foto ci verranno a costare una bella cifretta. Tra Bleik e Nordmela, in località Stave, vi è la possibilità di partecipare al safari delle foche (Seal safari), informazioni presso il campeggio. Il tratto che stiamo percorrendo merita una sosta ad ogni piè sospinto, ci sono una pace e un silenzio inverosimili, segnaliamo subito dopo Nordmela (N 69° 07.719’ E 15° 39.869’) una bella area su una bella spiaggetta bianca, con tavoli e acqua (c’è anche lo scarico per il wc chimico ma è inlucchettato) ed un’altra area poco prima di Noss. Siamo sulla 82 e ci dispiace poter fare solo brevi fughe fuori dal camper perché continua ad essere brutto tempo. Finalmente a Melbu troviamo il camper service a fianco del supermarket Rema 1000 (N 68° 30.087’ E 14° 48.780’), ci spostiamo all’imbarco del ferry, dove, dopo un’attesa di un quarto d’ora saliamo sul battello per le Lofoten e sbarchiamo a Fiskebol (267 NOK), imbocchiamo la costiera sulla dx, ma è sterrata ed impercorribile causa buche e crateri sul fondo, così torniamo indietro e prendiamo la E 10 per Svolvaer, troviamo subito un’area pic-nic sulla sx che ci invoglia ad una piccola pausa. C’è, a tratti, una parvenza di sole, e non ci sembra vero. I paesaggi sono da cartolina: montagne innevate a picco sul mare che ha tutte le sfumature del verde, isolette di tutte le dimensioni piene di uccelli ed una vegetazione a tratti chiazzata del viola dei fiori di campo e minuscoli paesini con case e giardini curatissimi; su un isolotto notiamo un insolito colore nero, guardiamo col cannocchiale, perché ad occhio nudo ci sembrano cormorani, infatti tutta la superficie ne è ricoperta. A sera arriviamo a Laukvik, posto privilegiato per vedere il mitico sole a mezzanotte, il paesetto non ha nessuna attrattiva, per la sosta notturna bisogna servirsi del piccolo campeggio in paese; poiché non c’è il sole decidiamo di non fermarci in paese e torniamo indietro, ci fermiamo in uno slargo lungo la strada, dove non passa anima viva, poco dopo comincia il solito diluvio.
Chilometri percorsi 228
Giovedì 14/07/2011 partenza ore 10.30 – km 24.494
Tanto per cambiare ha piovuto tutta la notte e così ci attardiamo anche questa mattina sperando che intanto spiova. Imbocchiamo la E10 e poco dopo ci fermiamo perché vediamo il segnale di punto panoramico, c’è un bel piazzale con sentiero attrezzato da dove in effetti si gode di una bella vista sul fiordo. Proseguiamo e raggiungiamo Svolvaer, capoluogo e porto principale dell’arcipelago, ricca soprattutto di supermercati, parcheggiamo davanti alla Coop mega e, miracolo, smette di piovere, ci rechiamo a piedi al porto, è molto caratteristico e scattiamo delle belle foto. Come sempre facciamo un salto a comprare frutta e verdura, intanto ricomincia a piovere. Ci fermiamo al parcheggio della Chiesa di Kabelvag, una delle più grandi, in legno, della Norvegia e poiché sono già le 14 e piove, decidiamo di mangiare prima della visita. In un fortunato intervallo di un quarto d’ora senza pioggia visitiamo la chiesa che è a pagamento (30 NOK), a dire il vero non c’è molto da vedere.
Ripartiamo con destinazione Henningsvaer, piccolo paesetto di pescatori, che viene denominato Venezia delle Lofoten, abbastanza sfruttato turisticamente, e anche qui graziati dal tempo, facciamo una gradevole passeggiata tra le casette; carino ma non eccezionale. Durante tutto il giorno gli occhi ci si riempiono di viste spettacolari, diverse ad ogni curva della strada, confermandoci il motivo della fama di questi luoghi.
Ci siamo diretti a Eggum dove sappiamo esserci un posto ideale per l’ormai illusorio sole di mezzanotte, dopo il paesetto si imbocca una stretta stradina dove ci passa giusto il camper, non ci sono problemi in quanto il traffico è nullo, arrivati alla fine della strada (N 68° 18’ 20’’ E 13° 38’ 57’’) scopriamo che l’accesso alla scogliera è a pagamento (100 NOK), visto che piove e non c’è speranza che esca il sole, rinunciamo e facciamo dietro front, fermandoci per la notte in uno slargo lato strada di fronte ad una fermate del bus molto curata.
Chilometri percorsi 159
Venerdì 15/07/2011 partenza ore 10,30 – km. 24.653
Siamo molto demoralizzati perché anche stanotte è piovuto ininterrottamente e al risveglio pioviggina, quasi quasi rimpiangiamo di non essere tornati in Marocco. Ci avviamo svogliatamente verso Borg dove c’è un museo vichingo, non ci fermiamo a visitarlo perché abbiamo sentito da altri camperisti che non è un granché (100 NOK a persona) e perché uno di noi (Michela) sta male. Proseguiamo quindi per Unstad, la strada è un po’ stretta e tortuosa ma offre bei panorami, arrivati alla fine, come ieri, l’accesso è a pagamento (100 NOK per la notte, da mettere in una cassettina al cancello), la spiaggia è molto bella, scendiamo per un paio di foto e torniamo indietro. Intanto la giornata si schiarisce e fa capolino un timido sole, la prossima tappa è Uttakleiv, altro punto panoramico per il sole a mezzanotte (ammesso che ci sia ancora), dalla E 10 la segnalazione per Uttakleiv indica anche la spiaggia di Haukland, visto che ormai la giornata si è messa al bello, decidiamo di andarci. La spiaggia si trova subito prima della galleria alla cui uscita c’è la nostra destinazione (N 68° 11.962’ E 13° 31.767’), è dotata di un ampio parcheggio, di wc pulitissimi, lavelli con acqua non potabile e tavoli da pic nic, è molto grande e racchiusa tra le montagne di una baia, è una bella fascia di sabbia bianca tra un tappeto verde di erba e le molte sfumature di turchese dell’acqua. La giornata è calda ed essere qui ci sembra un sogno, ora finalmente cogliamo appieno il fascino di queste isole. Decidiamo di andare al paese per poi tornare a pranzare qui. Il paese è composto da quattro case inserite in un bel contesto tra montagne scoscese, prati e grande spiaggia bianca. Per accedere al parcheggio della spiaggia è sempre richiesto il pagamento, come nei precedenti punti panoramici. Facciamo anche qui due foto ma non siamo delusi perchè ci attende il posto già visto, forse più incantevole. Torniamo a Haukland e decidiamo di trascorrere qui la giornata e, se perdura il bel tempo, anche la notte “fusse che fusse la volta buona”. Dopo mangiato percorriamo il sentiero (che forse era la strada quando non c’era la galleria) che parte a fianco del parcheggio, scoprendo che la zona è un’area protetta, arriviamo in un’oretta a Uttakleiv, proprio dove c’è il parcheggio a pagamento. Lungo il percorso ci imbattiamo in greggi di pecore belle cicciotte, il panorama è splendido e a metà strada vi è, protetto da una roccia, un punto sosta con tavolo e barbeque, molto bello. Tornati al camper ci godiamo l’ultimo sole del pomeriggio seduti fuori con tavolo e sedie. Alle 23.00 ci vestiamo pesanti e rifacciamo, come gli equipaggi degli altri camper, parte della passeggiata del pomeriggio, fino a raggiungere un ottimo punto dove, eureka, abbiamo brindato davanti al sole a mezzanotte. Felici ci incamminiamo per tornare al camper, avvolti da questa luce magica che colora di rosa tutto ciò che ci circonda, giunti sul versante della spiaggia vediamo far capolino la luna piena, sembra rotoli sul crinale della montagna, sembra un fotomontaggio vedere all’una del mattino la luna e il sole in contemporanea.
Chilometri percorsi 48
Sabato 16/07/2011 partenza ore 11.00 – km 24.701
Ci svegliamo tardi perché siamo andati a dormire alle 2.00, finalmente c’è il sole anche se l’aria è molto fredda. Abbiamo fatto il punto della situazione per vedere come gestire questi ultimi giorni, e così, a malincuore, lasciamo questo piccolo paradiso per completare il giro delle Lofoten. Andiamo a riprendere la E 10 e con le deviazioni segnalate visitiamo: Mortsund, ex villaggio di pescatori, ora albergo, con le Rorbu (case rosse in legno su palafitte) incastonate in una bella baia; Nusfjord, paesetto a fine fiordo con le sue Rorbu, su un ruscelletto dove ci fermiamo per una foto vediamo nuotare una lontra; Flakstad, chiesetta in legno rosso con la cupola a cipolla, Ramberg, anche questo tipico paese di pescatori, con una lunghissima e bianchissima spiaggia; Hamnoy, grazioso paese diviso in due da un ponte, all’entrata del centro abitato sulla dx vi è un camper service con scarico acque grigie e scure e carico acqua, qui c’è una rivendita di pesce, sia fresco che secco, anche sottovuoto, noi compriamo dello stoccafisso e dei gamberi freschi; Reine, il più grazioso di questi paesi, molto turistico, i suoi Rorbu si distinguono perché hanno le barche sotto la casa, all’interno delle palafitte; per ultimo A (questo è il nome del paese), dove parcheggiamo alla fine della strada, su un ampio parcheggio, arriviamo al porticciolo seguendo un percorso pedonale e ci aggiriamo anche qui fra i Rorbu. Gli ultimi tre paesi sono incantevoli per la posizione in cui sono inseriti e per la cura con cui sono conservati, in tutti ci sono musei dello stoccafisso, ed è possibile vedere questi pesci ad essiccare fuori dalle case o nei tralicci.
A questo punto dovremmo prendere il traghetto a Moskenes per Bodo, ma decidiamo di evitare questo lungo traghetto optando per ritornare a Ledingen e traghettare a Bognes, essendo questa una traversata più corta (meno traumatica per il mal di stomaco di Michela); quindi ripercorriamo la E10 e ci fermiamo a un chilometro da Leknes per la notte in un’area con wc, lato strada.
Chilometri percorsi 179
Domenica 17/07/2011 partenza ore 10 – km 24.880
Oggi si continua il viaggio di trasferimento, ripercorriamo la strada già fatta, ma con il sole, è tutto un altro panorama, ci riempiamo gli occhi per l’ultima volta, prima di lasciare questo paradiso incantato. Alle 12.55 arriviamo a Lodingen, giusto in tempo per imbarcarci sul traghetto che in un’ora ci porta a Bognes (494 NOK, il ferry parte ad ogni ora). Da qui prendiamo la E6 che ci condurrà a Trondheim. Lungo la strada ci fermiamo nell’area pic-nic di Steigen per farci un caffè ( N 67° 54.037’ E 15° 51.385’), qui c’è anche la possibilità di scaricare il wc ed è ideale per la sosta notturna; leggiamo nei pannelli che a pochi passi, sulle rocce scavate da un torrente, c’è una bella incisione rupestre che risale a circa 9.000 anni fa, percorriamo per un tratto il torrente attraverso un sentiero che lo affianca, così ci sgranchiamo un po’ le gambe. Risaliti in camper poco dopo vediamo uno scoiattolo sul ciglio della strada, a noi piacciono molto questi avvistamenti. Subito prima di arrivare a Fauske un’aquila vola poco sopra al nostro camper e così possiamo vederla molto bene a occhio nudo, in effetti quando ci fermiamo al Camper service di Rognan (N 67° 05.080’ E 15° 23.130’) scopriamo leggendo i manifesti illustrativi che in questa zona ci sono molti rapaci ed altri uccelli; l’area è favolosa: tavoli pic-nic anche coperti, con fioriere, giochi per bimbi, barbecue coperti, ampio parcheggio, ottimo per la sosta notturna perché lontano dalla strada. I panorami che vediamo lungo questo percorso sono totalmente diversi da quelli delle isole: attraversiamo vallate con laghi, fiordi, torrenti, le montagne sono più alte ed innevate e i numerosi ruscelli e cascatelle brillano al sole, la vegetazione è alpina e siamo circondati da boschi. Verso le 20.00 arriviamo al Circolo Polare Artico, facciamo le foto di rito e una breve passeggiata tra le piramidi di sassi di tutte le dimensioni, ci chiediamo se quella fatta 14 anni fa con nostro figlio ci sia ancora. Il negozio di souvenir è ancora aperto così compriamo una grande renna adesiva per il camper. Nell’ampio parcheggio ci sono molti camper posizionati per la notte ma noi decidiamo di proseguire un altro po’, visto la destinazione ancora lontana. Percorrendo la strada vediamo tante belle aree pianeggianti adatte alla sosta notturna, sulle 21.30 ci fermiamo in una di queste, dotata di wc, tavoli e casetta per un eventuale riparo per chi non avesse di meglio.
Chilometri percorsi 477
Lunedì 18/07/2011 partenza ore 10 – km 25.357
Oggi ci attendono tanti chilometri perché vogliamo arrivare entro sera a Trondheim, quindi decidiamo di non fare soste se non quelle strettamente necessarie. Segnaliamo la presenza di un Camper service a Mo i Rana (N 66° 18.263’ E 14° 07.410’). Programmiamo la sosta per il pranzo presso il parcheggio delle cascate di Laksforsen (N 65° 37.516’ E 13° 17.510’) visto che il navigatore ci dà i tempi di percorrenza di circa 2 ore e mezza. Arrivati, troviamo un grande parcheggio pianeggiante e dopo mangiato facciamo proprio due passi per vedere questa immensa valanga di acqua che scende impetuosa per 17 metri sul Vefsna.
Ora il paesaggio scorre tra vallate boscose e altopiani verdeggianti, il terreno è coltivato a foraggio e l’erba è di un bel verde, vi sono distese enormi di fiori viola, un vero colpo d’occhio, oltre a greggi di pecore si cominciano a vedere grandi allevamenti di bovini, in una fattoria fotografiamo le mucche con la frangetta (la razza scozzese highlander), peccato che piova e quindi il loro lungo pelo è schiacciato. Verso sera iniziamo a vedere campi coltivati a grano, segno che stiamo avvicinandoci alla meta. Poiché abbiamo bisogno di ricaricare le batterie della macchina fotografica e di fare bucato decidiamo di recarci al campeggio indicato nella guida, è a 10 km dalla città ma è servito da un bus che con varie corse lo collega ad essa. Alle 21.30 arriviamo e scopriamo che la foto idilliaca sulla guida non corrisponde alla realtà, il campeggio è superaffollato, è dotato di pochissimi servizi e di una sola lavatrice/asciugatrice pertanto c’è la coda fino a tarda sera e non riusciamo ad usufruirne, non essendoci allacciamenti elettrici sufficienti ci viene assegnato un posto provvisorio all’ingresso del camping; come rimpiangiamo le belle aree di sosta dei giorni scorsi! Per fortuna almeno il tempo si è messo dalla nostra e la pioggia battente che ci ha accompagnato per tutto il giorno ha lasciato il posto a un po’ di sereno, speriamo bene per domani. Alle 11 e mezza notiamo con dispiacere che non c’è più la luce dei giorni scorsi e il sole lascia posto all’imbrunire.
Chilometri percorsi 557
Martedì 19/07/2011 partenza ore 17.30 – Km 25914
Questa mattina appena svegli cerchiamo di prenotare lavatrice ed asciugatrice, niente da fare, troppe prenotazioni, forse domani; a questo punto si lava la biancheria indispensabile a mano e visto che è una bella giornata di sole ci arrabattiamo a stenderla fuori dal camper, poiché non c’è possibilità di tirare dei cordini. Visto che ieri fino a tarda sera c’era la coda e non siamo riusciti a usufruire delle docce, ritentiamo stamattina e dopo le 11.00 riusciamo ad accedervi senza dover fare attesa. Il campeggio è collegato alla città da un autobus che ferma non molto lontano, ma le corse sono molto poche sia per l’andata che per il ritorno. Decidiamo così di lasciare il campeggio per cercare un parcheggio in città, vediamo dalla mappa che ce n’è uno vicino allo stadio, così diamo l’indirizzo al navigatore e lo troviamo senza problemi (N 63° 25.570’ E 10° 22.949’). Il parcheggio gratuito ed usufruibile anche per la notte, è diviso in due settori, uno per i camper ed uno per le autovetture, ma dei camper sono parcheggiati anche in questo; noi troviamo un posto sull’area dei camper ed, attraverso il ponte pedonale, in dieci minuti siamo al centro. Visitiamo la Cattedrale Nidaros Domkirke ed il Palazzo Arcivescovile, la chiesa originaria del XII secolo, mescola vari stili architettonici, è costruita in steatite blu e grigio-verde con guglie e tetto verderame, è un autentico gioiello, la visita è a pagamento (60 NOK sola cattedrale, 120 NOK cattedrale, Arcivescovile e Tesoro), l’interno è buio per meglio apprezzare le vetrate policrome, si crea un’atmosfera particolare e si intravedono le belle decorazioni, noi non riusciamo a salire sul campanile perché l’accesso è regolamentato e il tempo di attesa è più di un’ora. Passeggiando per la Munkegata, la via principale, vediamo la Var Frue Kirke, il Palazzo Reale di stile barocco e rococò; la piazza Torvet con le sue bancarelle e la statua di Olaf Tryggvason, fondatore della città. Ci spostiamo sulla via pedonale e andiamo fino a Midtbyen per vedere i caratteristici magazzini Bryggen e poi ci rechiamo a fotografare il ponte vecchio, inquadrature proprio da cartolina. Decidiamo di salire alla Fortezza, qui c’è un ampio piazzale dove però non si può sostare di notte, l’edificio non è molto interessante ma dai bastioni si ha una bella vista sulla città. Trondheim ci piace anche perché si respira un’atmosfera molto viva, c’è tanta gente che passeggia o è seduta a godersi la bella giornata.
Lasciamo Trondheim per raggiungere il Trollpass, imbocchiamo la E6 e dopo pochi chilometri vediamo l’indicazione di un camper-service presso un distributore. La strada si inoltra tra le montagne, il paesaggio somiglia a quello delle nostre dolomiti, non fosse che per le graziosissime casette in legno, tutte decorate e col tetto erboso. Ci fermiamo in una bella area, lontana dalla strada dove, purtroppo transitano parecchi camion e ci parcheggiamo in riva ad un fiume.
Chilometri percorsi 191
Mercoledì 20/07/2011 partenza ore 10.00 – km 26.085
Abbiamo trascorso una notte tranquilla cullati dal suono del torrente. Riprendiamo la E 6 e poco dopo ci fermiamo nella bella area di sosta di Varstigen (N 62° 29.875’ E 9° 37.299’) da qui attraverso un sottopasso si ha accesso ad un sentiero, che era la vecchia strada reale e che, in mezzo alla natura, corre parallelamente alla nuova strada, ne percorriamo un piccolo tratto e giungiamo ad un ponte di legno, che avevamo visto passando, proprio di fronte ad una vorticosa cascata, ottimo punto per delle belle foto, proseguiamo ancora, ma dopo una mezzoretta torniamo indietro perché pioviggina. Ripreso il viaggio, dopo pochi chilometri notiamo un’altra area sulla sinistra un segnale turistico e un autobus fermo, incuriositi ci fermiamo e scopriamo trattarsi di un orto botanico che attraverso un percorso si sviluppa su una vasta porzione rocciosa, le piante segnalate sono un numero esorbitante, anche questa sosta si è rivelata molto piacevole. Siamo nella zona del Parco Nazionale Dovrefjell e da qui partono molti sentieri per escursioni a piedi, cartelli indicano che si deve far attenzione ai bufali e non bisogna avvicinarsi a più di 200 metri poiché se si sentono minacciati possono diventare pericolosi. La strada percorre una vasta vallata circondata da montagne. I boschi lasciano il posto ad arbusti, muschi e licheni. Poi corriamo paralleli ad un torrente molto impetuoso, siamo circondati di nuovo da alte montagne da dove sgorgano innumerevoli cascate e cascatelle, la natura è di nuovo ricca di vegetazione. Passiamo alcuni centri sciistici dove ci sono mega campeggi. Un segnale turistico indica il punto panoramico Slettafossen (N 62° 19.559’ E 8° 04.685’) ci fermiamo nell’area pic-nic e percorriamo un breve sentiero attrezzato che ci conduce ad una cascata spettacolare per il grande salto che fa l’acqua. Per un lungo tratto la strada procede parallela al vorticoso torrente, mentre dall’altro lato c’è una parete rocciosa solcata da numerose cascate. A Dombas imbocchiamo la 136 e i panorami continuano ad essere incantevoli ovunque volgiamo lo sguardo. Ad Andalsnes troviamo presso la Esso un camper service ( N 62° 33.462’ E 7° 41.219’), e da qui prendiamo la 63 per Trollstigen, la strada è molto stretta e con pendenza anche del 10%, vi sono numerosi tornanti e molti punti di scambio. Il panorama è mozzafiato, sia guardando la cascata in alto, sia in basso verso la vallata. Arrivati in cima troviamo che stanno costruendo una mega struttura in vetro ed hanno attrezzato dei percorsi con alcune terrazze sporgenti da cui si può ammirare la maestosità della cascata che abbiamo incrociato più volte salendo, la serpentina della strada percorsa in salita e la vallata nella sua interezza, guardare giù dà un po’ i brividi e un senso di vertigine. Dopo esserci goduti questa meraviglia torniamo in camper anche perché ricomincia a piovere e proseguiamo sulla 63 per dirigerci a Geiranger con il suo meraviglioso fiordo. I panorami continuano ad essere spettacolari, subito dopo la discesa in valle troviamo la località Valldal, famosa per le sue coltivazioni di fragole, vi sono numerosi banchetti lungo la strada che le offrono a buon prezzo, ci fermiamo per acquistarle, i cestinisono pronti sul banchetto e c’è una cassettina dove mettere i 30 NOK, che squisitezza! Giunti a Linge traghettiamo verso Eisdal (200 NOK), dieci minuti di traversata, e quindi ci fermiamo per la notte in una delle aree a circa 20 minuti da Geiranger.
Chilometri percorsi 238
Giovedì 21/07/2011 partenza ore 10 – km 26.323
La notte è stata tranquilla e il rumore del torrente si è mescolato a quello incessante della pioggia. In prossimità del fiordo di Geiranger, dall’alto, il panorama è spettacolare, approfittiamo di tutti gli scambi tra autoveicoli per godercelo e scattare qualche foto. Il fiordo ha l’acqua verde smeraldo, è incuneato tra alte montagne che scendono a picco sul mare.
Continuando la 63 risaliamo dal fiordo verso il passo, anche qui sono state predisposte terrazze per ammirare il fiordo dall’alto, in cui vale la pena di fermarsi. Il passo si trova a 1.000 metri di altitudine e da qui parte una deviazione per Dalsnibba, che in circa 5 km raggiunge una zona molto panoramica, l’accesso però è a pagamento, le solite 100 NOK, noi rinunciamo, perché per principio riteniamo che la natura debba essere usufruita liberamente da tutti; quindi proseguiamo fino ad uno slargo vicino ad un laghetto e a dei nevai e facciamo la sosta per il pranzo. Ripreso il tragitto, durante la discesa vediamo una bella cascata e ci fermiamo in una piazzola segnalata, dalla quale parte un sentierino attrezzato che porta ad un punto in cui si ha il vortice d’acqua proprio di fronte, purtroppo il sentiero è molto fangoso a causa della nebulizzazione dell’acqua che arriva fino a noi, è impossibile arrivare al belvedere più in basso, ma già da dove ci troviamo lo spettacolo è notevole. Dopo questa breve sosta riprendiamo il viaggio, percorriamo la E 15 e a Stryn imbocchiamo la 60 in direzione Olden. Costeggiamo un bel fiordo e ci fermiamo al camper service, dove facciamo solo acqua perché il pozzetto di scarico è fuori uso (N 61° 50.616’ E 6° 48.712’).
Ora ci aspetta una meta entusiasmante: il ghiacciaio Briksdall, di cui abbiamo visto alcune foto che ci hanno caricato di aspettative. La strada per arrivarci è molto stretta e le gallerie che vi si trovano sono buie, anche il fondo stradale a tratti non è in buone condizioni, la percorriamo tutta facendo particolare attenzione, essa termina in un campeggio che gestisce anche il parcheggio, solo i bus possono proseguire per un altro centinaio di metri, dove vi è una struttura turistica: albergo, bar, ristorante, souvenir. Il parcheggio è strutturato ad ampie piazzole erbose e cartelli indicano che si può accedere a tutti i servizi del camping; paghiamo alla biglietteria automatica 50 NOK (per chi intende passarci anche la notte la tariffa complessiva è di 100 NOK da pagarsi alla reception del campeggio). Sono le 18.00 circa e leggiamo che servono 45 minuti per arrivare al ghiacciaio. Indossiamo pedule, giacca impermeabile e cappellino (che ci saranno molto utili) e ci avviamo, appena poco più su, per chi lo desidera, si può salire in particolari veicoli che portano fino in prossimità del ghiacciaio, nel frattempo inizia a piovigginare, questa che all’inizio ci sembra una sfortuna si rivelerà poi un’ ottima cosa, infatti tutti quelli che si trovavano al ghiacciaio cominciano a scendere a piedi o in car e quando noi vi arriviamo la sua magnificenza è solo per noi, unici spettatori. All’inizio abbiamo percorso un sentiero facile ma in salita, poi ci siamo ricongiunti alla strada bianca che, essendo bagnata, il continuo va e vieni delle vetture, ha reso fangosa. Camminiamo parallelamente ad un torrente ricco d’acqua che, a circa metà salita, diventa una vorticosa e bella cascata, che con la nebulizzazione prodotta dal salto, ci bagna tutti quando attraversiamo il ponte e non solo. Al punto d’arrivo delle vetture c’è una struttura coperta per pic-nic e wc. Da qui già si materializza davanti ai nostri occhi la splendida vista del Briksdal, proseguiamo per altri 10/15 minuti e ci troviamo ai piedi di “sua maestà” che dall’alto della montagna scende fino a noi finendo in un laghetto di ghiaccio fuso dove galleggiano piccoli iceberg. Abbiamo visto molto ghiacciai sulle Dolomiti, ma nulla di così imponente ed affascinante per forma e colore: le pieghe del ghiaccio di un turchese dalle mille sfumature, si sovrappongono formando drappi verticali. Probabilmente è possibile fare dei giri in gommone, perché ne vediamo in riva al lago, e così siamo ancora più contenti di essere capitati quassù di sera, anche perché durante l’ultimo tratto di salita ha smesso di piovere e la montagna con la sua massa di ghiaccio si è totalmente liberata dalle nuvole che ne avvolgevano la cima, quindi godiamo di una visione perfetta! Quando iniziamo la discesa arrivano altri tre gruppetti di persone a godersi lo spettacolo. Torniamo in camper che è tardi e siamo affamati ma contenti. Rifacciamo il percorso a ritroso, praticamente senza traffico e andiamo a parcheggiare in riva al fiordo in compagnia di un camper sgangherato di giovani francesi.
Chilometri percorsi 139
Venerdì 22/07/2011 partenza ore 10.20 . Km 26.472
Ci alziamo riposati, ci dedichiamo alla riorganizzazione del camper e intanto i ragazzi francesi, del camper in sosta con noi, si fanno coraggio e vengono a chiederci se abbiamo del caffè da offrirgli, mettiamo al fuoco le due caffettiere e intanto che aspettiamo chiacchieriamo e ci scambiamo informazioni di viaggio, questi simpatici ragazzi ci ricordano quando eravamo più giovani e viaggiavamo con un Peugeot J7 allestito da noi e con tanta voglia di conoscere posti sempre più lontani, per fortuna questa non ci ha abbandonato. Accendiamo il motore e partiamo alla volta di Bergen. Costeggiamo fiordi, saliamo e scendiamo da montagne, costeggiamo torrenti, riusciamo a vedere un capriolo su un prato lato strada; i panorami pur assomigliandosi hanno sempre delle particolarità per le quali meritano una foto. A Skei presso la Esso segnaliamo un camper-service. A Forde ci fermiamo a comprare le fragole, perché questo paesetto ne è un grande produttore; poco dopo ci fermiamo alla locale COOP e vediamo in vendita le stesse confezioni di fragole ad un prezzo inferiore, pazienza, erano comunque molto buone. Prendiamo la E 39 e quando vediamo la segnalazione della cascata di Huldefossen, ci fermiamo ad ammirarla, cogliendo l’occasione per fare una passeggiata lungo un sentiero che parte dal paese, dove a circa 10 minuti troviamo una bella area attrezzata per il pic-nic, con barbecue e caminetto, tavoli coperti e addirittura, in una struttura in legno la vasca per la sauna.
Alle 17.30 arriviamo a Lavik per prendere il traghetto e notiamo che presso la stazione di servizio c’è un camper service; abbiamo la fortuna di trovare già il traghetto attraccato, per cui in un quarto d’ora siamo già ad Oppedal. A 30 km circa presso il distributore 1-2-3 è segnalato un altro camper service.
Alle 18.30 circa arriviamo a Bergen e seguiamo l’indicazione di parcheggio camper, arriviamo in una zona portuale di magazzini e troviamo l’area, proprio adiacente ad una strada di scorrimento, e si tratta di un parcheggio privato (200 NOK per 24 ore più 50 NOK per l’elettricità, oppure 20 NOK all’ora). Siccome abbiamo già visto Bergen e la ricordiamo bene, inoltre sta piovendo, ci accontentiamo di una passeggiata in centro città. Quando riprendiamo il tragitto ci dirigiamo verso Flam, la E 16 è scorrevole ma con un susseguirsi di gallerie, cerchiamo una piazzola per cenare e dormire, ma poiché fiancheggiamo, da un lato il fiordo e dall’altro la linea ferroviaria, dobbiamo correre a lungo prima di trovare una piazzola idonea.
Durante la cena, riceviamo una telefonata da nostro figlio che, tutto allarmato, vuole sapere dove ci troviamo perchè c’è stato un attentato ad Oslo, con morti e feriti, di cui ancora non è chiara la natura.
Chilometri percorsi 366
Sabato 23/07/2011 partenza ore 11.00 – km 26.838
Anche questa notte è stata piovosa, ci mettiamo in viaggio e il tempo è ancora molto incerto, riprendiamo la E 16 e dopo 5 chilometri da Voss vediamo una bellissima cascata sulla sx, il parcheggio è antistante ad un campeggio e in due minuti si arriva ai piedi di questa cascata che si apre come un’enorme fontana, è proprio bella.
La strada ora corre parallela ad un torrente e forse per questo vi sono poche aree dove fermarsi. A Gudvangen troviamo un’area di servizio Shell con camper service, è un’area molto grande, con supermarket e strutture ricettive stile vichingo, c’è anche una ricostruzione di villaggio vichingo per bambini (100 NOK), sul piccolo fiordo arrivano anche i ferry-boat. Ci dirigiamo verso Flam per vedere la stazione da dove parte il mitico treno: la Flamsbana (350 NOK a persona) questa ferrovia è particolare perché è la più ripida del mondo. Noi decidiamo di non provarla perché ci è stato detto che il panorama non è eccezionale e il costo per 20 Km di tragitto ci sembra esoso. Partecipiamo comunque ad un primato perché subito dopo Flam imbocchiamo la galleria più lunga del mondo, ben 25 km, ad ogni 6 chilometri c’è uno slargo illuminato in modo tale che sembra di trovarsi dentro ad un igloo, circondati da ghiaccio e quarzo.
Seguiamo ora la E 16 e da Borlo la 52 fino a Borgund, dove si trova la Stavkirke (chiesa in legno) del XII sec. Una delle meglio conservate tra le 28 del paese (75 NOK a persona comprensive del museo), la chiesa è molto bella e particolare e ci fa pensare all’oriente, ma l’interno è spoglio, una guida ci mostra con una piletta, infatti è tutto buio, il tabernacolo, le due maschere ed il pulpito; capiamo poi che la guida è da pagare a parte, restiamo un po’ delusi, dato il costo del biglietto ci si aspettava almeno un minimo d’illuminazione, il museo è veramente piccolo visitabile in 5 minuti. La strada poi sale su un altopiano, sembra di trovarsi a quota 3000 delle nostre Dolomiti, invece non superiamo mai i 1000. Anche qui, come per tutto il tragitto odierno le aree dove sostare sono poche; arrivati sopra al passo ci fermiamo lato strada e poiché è uno dei momenti senza pioggia, usciamo per una passeggiata avendo adocchiato un sentiero, in realtà poi questo si immette in una strada di servizio che porta ad una centrale elettrica di smistamento. La passeggiata di un’ora e mezza è molto piacevole, troviamo anche dei grossi funghi con un bel cappello arancione ed un gambo simile a quello dei porcini, ci accorgiamo, però, che al tatto, diventa violaceo, ragion per cui a malincuore li lasciamo lì. Facciamo appena in tempo ad arrivare al camper che inizia di nuovo a piovere e non smette più. Poco più avanti troviamo uno spiazzo abbastanza interno dove fermarci per dormire.
Chilometri percorsi 210
Domenica 24/07/2011 partenza ore 10.15 – km 27.048
Non ne possiamo più, ha piovuto anche questa notte incessantemente e pioviggina anche al nostro risveglio. Riprendiamo la 52 in direzione Geilo, ad Hemsedal vediamo la segnalazione di un camper-service (N 60° 51.598’ E 8° 34.148’) gestito dal comune perché si trova annesso ai magazzini comunali. Poco più avanti troviamo sulla dx un’area di sosta su un lago formato da una diga, poiché ha finalmente smesso di piovere, decidiamo di prendere il sentiero che porta alla diga e di percorrere tutto il camminamento, lo spettacolo della cascata visto da sopra è di grande impatto data la portata d’acqua che scende, in contrasto con la calma dell’acqua del bacino, a guardarla si ha la sensazione strana di essere in mezzo ad essa poiché è quasi al nostro livello. Oltre la diga riprende il sentiero, una bella stradina quasi pianeggiante in mezzo ai boschi e decidiamo di proseguire la passeggiata, dopo più di un’oretta si scatena su di noi il diluvio norvegese e a nulla valgono i nostri ombrelli, torniamo al camper che non abbiamo più nulla addosso di asciutto. Dopo esserci cambiati da testa a piedi ci scaldiamo con una buona zuppa di verdure ed una bistecca.
Per arrivare a Torpo imbocchiamo la E 7 ed arriviamo alla Stavkirke (40 NOK a testa), la chiesa è più piccola della precedente ma molto carina ed ha il soffitto dipinto. Ora ci dirigiamo a Geilo dove c’è una rinomata fabbrica di coltelli, arriviamo alle 16.05 e scopriamo che, essendo domenica, lo spaccio ha chiuso da 5 minuti. Per andare a Uvdal imbocchiamo la 40 dove segnaliamo un camper service (N 60° 31.582’ E 8° 12. 949’), vediamo prima la Uvdalkirke, sempre in legno, carina, poi, seguendo le indicazioni in loco, la Stavkirke, la chiesa è inserita in un contesto rurale molto piacevole, all’esterno si presenta più semplice delle altre, ma l’interno è tutto affrescato (60 NOK a persona), noi paghiamo metà prezzo perché arriviamo 15 minuti prima della chiusura. La prossima destinazione è la chiesa di Nore, arrivati al paese cerchiamo invano una indicazione per la Stavkirke, poi scopriamo che questa chiesa non si trova a Nore, ma, proseguendo sulla 40, una ventina di minuti più in là (N 60° 09.858’ E 9° 00.539), dove la segnalazione indica la deviazione, subito dopo troviamo un camper service, dove però non riusciamo a far acqua perché il rubinetto è chiuso, forse funziona solo a distributore aperto, o forse è in dismissione essendoci un campeggio vicino, come abbiamo visto essere successo in altri luoghi lungo il percorso di questi ultimi giorni. A meno di un chilometro c’è la chiesetta, che visitiamo solo esternamente perché già chiusa, è veramente molto carina e le travi non sembrano vere ma dipinte, il portale è invece affrescato e decorato.
Come ultima tappa della giornata ci rechiamo a Rollag, costeggiamo un torrente con una grande portata d’acqua, ricco di salti e cascatelle, l’acqua ha un colore ocra e il suo aspetto è minaccioso ed infuriato, per niente rassicurante. Prima di arrivare a Rollag il torrente corre sul piano, il suo livello è di pochi decimetri sotto la strada ed il suo letto si è allargato fino a sommergere i terreni circostanti, gli alberi, anche lontano dalla attuale riva, hanno il fusto per metà sotto acqua, lo spettacolo è un po’ inquietante. Arriviamo alla Rollagkirke e parcheggiamo in un piccolo parcheggio adiacente, dove data l’ora, ci fermiamo per la notte. Poiché in questo momento non piove, la osserviamo da fuori e scattiamo alcune foto, che domani non si sa mai. La chiesetta è simile alle altre ed il portone è affrescato, l’interno non lo vedremo neanche domani perché l’apertura è dalle 11.00 alle 17.00 (35 NOK a testa).
Chilometri percorsi 225
Lunedì 25/07/2011 partenza ore 9.45 – km 27.273
Prima notte senza pioggia da tanto tempo, in compenso il cielo è coperto. Andiamo a dare un’ultima occhiata alla chiesetta e proprio di fronte notiamo, all’inizio della strada laterale, un’indicazione di percorso pedonale per una vecchia chiesa a 500 m., visto che abbiamo con noi gli ombrelli ed è vicino, decidiamo di andarci ma poco dopo la strada finisce e bisogna entrare in un angusto sentierino nel bosco, noi abbiamo le scarpe da ginnastica leggere, perché le altre sono ancora fradice da ieri, e quindi desistiamo. Tornati al camper proseguiamo per la strada dalla quale siamo giunti e poco dopo passiamo per un sottopasso alto 3,8 m e largo appena a sufficienza per farci passare; subito dopo sulla sx vediamo il Bygdemuseum, un agglomerato di case rurali in legno, con dei fienili molto belli, particolari di questa regione. Ora ci dirigiamo a Kongsberg, strada facendo ci rendiamo conto che tutti i corsi d’acqua hanno una portata eccessiva e sono limacciosi e che i fiumi e laghetti sono usciti dal loro letto ed hanno allagato vasti terreni e coltivazioni, i giardini delle case sono diventati acquitrini, evidentemente il terreno non riesce più ad assorbire tutta l’acqua di questo periodo; vediamo i tombini lato strada gorgogliare come fontanelle. Arriviamo a Kongsberg ed inizia a piovere, parcheggiamo al centro dove la prima ora è gratuita e andiamo a visitare la più grande chiesa barocca della Norvegia (30 NOK a persona), è in mattoni rossi e la guglia è color rame, riusciamo a vedere, un fortunato intermezzo “asciutto”; l’esterno della chiesa e la piazza sulla quale sorge, che è molto particolare , l’interno della chiesa non ha nulla da spartire con l’esterno, enorme e ridondante, costruito come un teatro con posti a sedere assegnati secondo una rigida gerarchia, una chiesa insomma veramente singolare. Subito fuori città troviamo il Norsk Bergverksmuseum (museo minerario), qui ci sono i vigili del fuoco che sorvegliano la situazione del fiume che sta per invadere il parcheggio, alcuni operai creano argini di fortuna.
Ci dirigiamo verso Notodden e dopo 8 km, nel paesino di Saggrenda, sulla E 134, si possono visitare, per la gioia dei bambini, le miniere d’argento Solvgruvene in trenino, (150 NOK adulti, 80 bambini, per un’ora e mezza di visita). Non essendo più bambini da un pezzo noi ci asteniamo, andiamo invece a vedere l’area camper di Notodden ( N 59° 33 569’ E 9° 14.936’) dove scarichiamo wc ed acque grigie, il carico d’acqua è a pagamento (22 NOK), nell’area vi è un bar e subito dopo un parcheggio camper con elettricità (150 NOK per 24 ore, passa l’addetto per il pagamento di pomeriggio). Continuiamo alla volta di Heddal e ad un certo punto vediamo comparire davanti a noi la bella chiesa, parcheggiamo (è vietata la sosta notturna) in un ampio piazzale e ci godiamo l’ultima, più grande e imponente, stavkirke del nostro viaggio, ci ricorda un po’ quella di Borgund per il tipo di costruzione e per i vari piani e fregi dei tetti, ma questa ha un bell’interno affrescato ed arredato, inoltre un porticato gira tutto intorno al corpo interno della chiesa, alla quale si accede attraverso porte intarsiate.
Visto i recenti fatti di Oslo, decidiamo a malincuore di evitarla e di dirigerci verso casa con calma e tranquillità, confidando in un tempo migliore per poterci regalare qualche ora all’aria aperta. Ritorniamo sulla 134 verso Oslo, lungo tutto il tragitto notiamo smottamenti ai lati strada e allagamenti un po’ ovunque, in particolare a Drammen vediamo un bel tratto di passeggiata e pista ciclabile che correvano lungo lo slargo del fiume e che ora sono letteralmente sommerse dalle acque, spuntano qua e là, in mezzo all’acqua, gli schienali delle panchine e la parte finale dei cartelli informativi. Ad un certo punto prendiamo l’autostrada per evitare Oslo e, una volta usciti cerchiamo, seguendo la E 18, un posto dove trascorrere la notte. Da metà pomeriggio non ha più piovuto, vedremo cosa farà questa notte. Ci fermiamo nel grande parcheggio di un ristorante/pub a lato di un corso d’acqua, la zona ci sembra tranquilla.
Chilometri percorsi 270
Martedì 26/07/2011 partenza ore 9.45 – km 27.543
Abbiamo trascorso una buona notte ed ha piovigginato poco. Riprendiamo il percorso di avvicinamento a casa impostando il navigatore per evitare autostrade e traghetti, ormai abbiamo lasciato definitivamente le montagne ed ora il paesaggio è pianeggiante/collinare, ricorda un po’ quello della Toscana, per la dolcezza delle sue curve e per le molte tonalità del verde della campagna, il rosso del cotto delle case toscane è sostituito dal rosso del legno di queste norvegesi, ma qui l’orizzonte è molto più lontano. Sulla statale 22 con direzione Halden a circa 30 km prima di arrivare in città, sulla dx è segnalato un camper service presso un distributore Best con annesso Pub, qui facciamo le operazioni di carico e scarico e due spese per spendere gli ultimi NOK rimasti. Ad Halden ci fermiamo a visitare la fortezza costruita nel 1600 a difesa della città che è stata in uso fino a pochi anni fa senza subire grosse modifiche. Splende il sole ed è un piacere camminare su e giù per i camminamenti, le torrette, i bastioni, è visitabile anche l’interno ed è tutto gratuito tranne il museo. Mangiamo nel grande parcheggio dove però è vietato il campeggio. Riprendiamo il viaggio e alle 16.05 entriamo in Svezia.
Diamo al navigatore come meta Goteborg e per un tratto ci fa evitare la statale facendoci percorrere strade secondarie senza traffico, un continuo sali-scendi in mezzo alla campagna e ai boschi, qui vediamo, lato strada, vicino ad una casa, un’ alce femmina con il suo piccolo che mangiano erba, non essendoci traffico, anche se la strada è stretta, ci fermiamo col camper per osservarle, loro stanno un po’ sul chi va là, poi visto che tutto è tranquillo ricominciano a mangiare, solo quando ci vedono muoverci per prendere la macchina fotografica grande, si spaventano e se ne vanno, è molto bello vederle muoversi perché sono estremamente agili e molleggiate sulle zampe posteriori, in due falcate sono già al limitare del bosco. Corriamo ancora un po’ e vediamo su un prato un capriolo pascolare, anche questo si lascia ammirare e fotografare prima di decidere di andarsene. Dopo un’oretta circa di percorso su queste strade secondarie ci immettiamo nella E 15, dove, vicino ad un gruppo di case vediamo un cervo che bruca, evidentemente qui gli animali non hanno paura dell’uomo. La strada ben presto e per molti chilometri è in rifacimento ed è un vero e proprio cantiere. Essendo quasi le 19.00 si pone il problema di dove dormire, non avendo mai visto, fino ad ora, aree di sosta. Dopo un po’ vediamo un cartello che indica una deviazione per la spiaggia (N 58° 06.509’ E 12° 08.818’), la imbocchiamo e proseguiamo per un chilometro, la strada termina sul lago Ryrsjon dove c’è una spiaggetta di sabbia con annesso un piccolo campeggio di bungalow. Poco prima dell’accesso del campeggio c’è uno spiazzo sterrato che fa proprio al caso nostro. Poiché sono solo le 19.15, c’è ancora sole e noi ci siamo abituati a cenare tardi, decidiamo di andare a piedi a vedere la spiaggia dove, sulla riva, vi sono delle strutture di rimessaggio barche e la possibilità di noleggiare imbarcazioni e canoe. Verso la fine della spiaggia vi sono dei cartelloni turistici che spiegano che ci troviamo in un Parco naturale e che è possibile percorrere un sentiero ad anello di 16 Km e che noi ci troviamo esattamente nel mezzo, incuriositi perciò proseguiamo e terminata la spiaggia entriamo nel bosco, subito ci imbattiamo in una bella area, piena di funghi, con panca e barbeque, poi però il sentiero si fa fangoso e noi torniamo indietro non avendo le scarpe adatte. Dopo tanto tempo ceniamo lasciando tutto il camper aperto e con ancora un po’ di sole.
Chilometri percorsi 282
Mercoledì 27/07/2011 partenza ore 11.00 – km 27.815
La notte è stata molto tranquilla e c’è il sole, così, dopo le docce, facciamo un po’ di pulizia al camper e ci organizziamo il percorso di rientro a casa, finalmente possiamo mettere via giacche a vento, pile, ecc.. Torniamo sulla E 15 e dopo un quarto d’ora circa vediamo dalla strada una fortezza, allora deviamo per Kungalv e subito troviamo un grande parcheggio gratuito. Non possiamo visitare internamente la fortezza non avendo valuta svedese per il biglietto d’entrata così facciamo una passeggiata per questo piccolo ma grazioso e curatissimo centro. Data l’assenza di aree apposite, essendo anche in piano, decidiamo di farci da mangiare, (non vediamo alcun divieto di sosta notturna).
Proseguiamo e decidiamo di non visitare Goteborg perché è troppo grande e perderemmo troppo tempo, preferiamo soste piccole ma frequenti, la città comunque ci sembra bella e molto vivace, e ci ripromettiamo di visitarla in un’altra occasione. Intorno alle 16.00 passiamo per il piccolo centro di Kungsbacka, ci pare carina, così ci fermiamo per una passeggiata. Poi riprendiamo la marcia forzata verso casa. Sono le 19.00 e si ripresenta il problema di dove pernottare, per fortuna vediamo dopo un quarto d’ora, a Tjarby, una indicazione turistica, non sappiamo di cosa si tratti, ma la seguiamo sperando di trovar il parcheggio idoneo; effettivamente fatta la rotatoria c’è subito un piazzale sterrato che fa al caso nostro (N 56° 32.808’ E 13° 03.182’). Incuriositi dalla segnalazione che indica il punto d’interesse a 350 mt. Ci incamminiamo per il sentierino erboso e troviamo un cartello che ci spiega brevemente in inglese che i massi che ci troviamo di fronte e che si trovano nell’area circostante, piantati nel terreno verticalmente, sono menhir che risalgono all’età del bronzo. Notiamo che il sentiero prosegue dentro al bosco, e continuiamo la passeggiata per un’altra mezzora. Tornati al camper, ceniamo e ci dedichiamo come tutte le sere a scrivere il diario di bordo, osservando dai finestrini un bellissimo tramonto sulla campagna circostante e constatando che sono le 22.00 e sta facendo buio, ben diversamente da quando eravamo su al nord. Dopo più di un mese trascorso in luoghi silenziosi, il rumore del traffico ci dà ora molto fastidio, nonostante sia ben lontano dall’intensità del nostro.
Chilometri percorsi 233
Giovedì 28/07/2011 partenza ore 9.45 – km 28.048
Al contrario di quanto temevamo la notte è stata tranquilla, alle 8.00 un operaio è venuto a tagliare l’erba del sentiero che porta dal parcheggio al sito archeologico, forse non ci sono molti visitatori e hanno pensato di farci cosa gradita, peccato che noi lo abbiamo già visitato. Quando siamo pronti mettiamo in moto ma dopo una decina di minuti ci fermiamo perché vediamo un paese con molti parcheggi in riva al fiume, Laholm, quindi immaginiamo che meriti una visita. Parcheggiamo all’ingresso del centro abitato, dove ci sono già altri camper e roulotte di pescatori, con tutti i loro attrezzi in bella vista, nonostante visia il divieto di campeggio, in quanto, poi vedremo che poco più avanti vi è un parcheggio per camper, un po’ in pendenza, con tavolini e sedie nello spiazzo erboso ( N. 56° 30.500’ E 13° 02.205’). Passeggiamo piacevolmente per le stradine osservando la cura con cui sono tenute le case e le molte statue bronzee che adornano le strade e le piazzette. Ripreso il viaggio impostiamo il navigatore per Kopenaghen , via autostrada, così da evitare il traghetto, infatti passiamo sul ponte che nel ’97 abbiamo visto in costruzione. Alle 12.40 siamo in Danimarca ed al primo distributore ci fermiamo per il pieno e per il pranzo. Poiché, in passato, abbiamo trascorso per due anni le nostre vacanze in questo bel paese, decidiamo, conoscendolo bene, di attraversarlo velocemente e riservarci gli ultimi due giorni per vedere un po’ di Germania, sperando anche in un clima migliore, infatti anche per oggi abbiamo avuto il nostro assaggio di pioggia. Sul ponte che collega Kopenaghen all’isola di Odense il vento è così forte da far sbandare il camper, ci chiediamo come facciano quelli che hanno la roulotte. Alle 17.50 arriviamo in Germania. Usciamo dall’autostrada nella periferia di Schleswig e subito su un prato vediamo due caprioli che si rincorrono, purtroppo non possiamo fermarci a guardarli perché c’è traffico. Per fortuna immediatamente dopo, all’incrocio tra la E 45 e la B 77,, troviamo a 2 km da Jagel un distributore Schell con sanity station (nel parcheggio per camion) e risolviamo il problema scarico wc, dato che in autostrada è vietato ovunque, nel parcheggio vi è un’area riservata ai camper con elettricità a pagamento, tavoli pic–nic, ristorante con wc e doccia aperti giorno e notte (N 54° 28.600 E 9° 32.673’). Andiamo a fare una passeggiata per digerire una cena un po’ abbondante lungo la pista ciclabile e appena oltre il ponte questa entra nella campagna, così possiamo vedere delle lepri spuntare fuori in vari punti erbosi davanti a noi. Tornati al camper scopriamo che il parcheggio si è riempito di mezzi.
Chilometri percorsi 530
Venerdì 29/07/2011 partenza ore 9.45 – Km 28578
La notte è trascorsa tranquillamente fino alle 5.00 circa, poi sono cominciati i rumori dei motori dei veicoli al distributore. Ci mettiamo in viaggio sulla 77 e subito vediamo lato strada un leprotto baruffare con un colombo, qualche chilometro dopo sulla dx c’è una rivendita di camper con camper-service. Verso le 11.00 vediamo ai margini di un bosco l’indicazione di passeggiata, così andiamo a camminare un’oretta, poi ci fermiamo a fare la spesa in un piccolo market e appena troviamo un parcheggio ci fermiamo a mangiare. Decidiamo di fare qualche ora di percorso autostradale per portarci avanti, ma purtroppo in vicinanza di Amburgo troviamo una bella coda che ci rallenta il viaggio anziché velocizzarlo quindi decidiamo di uscire e riprendere la strada statale, ma ormai siamo ad Amburgo e restiamo imbottigliati nel traffico anche qui, attraversando la città vediamo degli scorci molto belli e pensiamo che vale proprio la pena tornarci con calma, tanto più che al porto abbiamo visto un parcheggio camper. A questo punto, valutato che i tempi del ritorno sono abbastanza stretti, rientriamo in autostrada e tra rallentamenti e code riusciamo ad arrivare ad Hannover verso le 19.00. Lungo l’autostrada abbiamo assistito alla bella scena di un cerbiatto che saltellava in mezzo ad un campo di grano e più avanti un altro che brucava proprio vicino alla strada. A questo punto usciamo di nuovo per cercare un posto per la notte, Proseguiamo il percorso per la statale e attraversiamo molti campi di grano e caratteristici paesi con le case con le travi in legno a vista e ci fermiamo nel parcheggio di uno di questi, a Gottingen, centro abbastanza grande e con molti parcheggi, ne scegliamo uno a fine città perché è molto interno e tranquillo.
Chilometri percorsi 407
Sabato 30/07/2011 partenza ore 9.30 – km 28.985
La notte è trascorsa in tutta tranquillità, tanto per cambiare ha piovuto e piove ancora. Durante il tragitto ha continuato a piovere per cui non ci siamo fermati in nessun posto per visitare o camminare e siamo sempre rimasti in autostrada, questo non ha impedito che in vari punti del percorso scorgessimo 6/7 caprioli o cerbiatti, non è facile distinguerli in corsa. Alle 17.50 siamo entrati in Austria e alle 19.00 in Italia, oramai, mangiato un panino in un autogrill, decidiamo di fare una tirata fino a casa.
Chilometri percorsi 1.071
Km 30.056
APPUNTI, OSSERVAZIONI, NOTE DI VIAGGIO
Finlandesi, norvegesi (come tutti i popoli nordici) hanno molta cura della loro casa, sia che si tratti di benestanti che di semplici pastori o pescatori, spesso i norvegesi decorano l’esterno con forme nere in ferro, le finestre hanno delle tende piccole, quasi dei pizzi, perché non vogliono oscurare il poco sole che hanno, abbelliscono sempre l’interno dei davanzali di tutte le finestre con vasi di fiori (in particolare orchidee giganti) e altre suppellettili, spesso di vetro, esse sono scelte con cura perché in genere, ogni balcone è monotematico (tutte bottiglie blu, tutti gatti, tutte barche,…).
In questi paesi i fiori, godendo di tante ore di luce, hanno colori e dimensioni fuori dal comune, abbelliscono città, paesetti, strade e prati, I norvegesi in particolare amano molto i fiori a tal punto che quando segano l’erba nei campi evitano accuratamente di tagliarli, per cui in mezzo al verde ci sono eccezionali isole o bordure colorate. Nei giardini ci sono belle composizioni di piante preparate con molto gusto ed estro, ed originalità, spesso sono decorati con sculture in legno, secchi, attrezzi da lavoro, ruote, ancore, ecc.
Le cassette delle lettere nelle cittadine vengono spesso pitturate o decorate in modi fantasiosi; le cassette di chi abita fuori del centro abitato sono sempre lato strada principale, anche se la casa si trova in stradine nel bosco, e sono inserite in una casetta di legno bidimensionale, arrivano perfino a riprodurre fedelmente la casa.
In tutto il nord vi sono belle piste ciclabili, a volte ampie quasi più della strada stessa, che collegano i paesi tra loro e sentieri pedonali attrezzati con pannelli esplicativi del percorso e della flora e fauna del luogo, con parcheggio e area sosta all’accesso e talvolta punti attrezzati con barbecue e panche anche lungo il sentiero. In tutti i punti di interesse (musei, sentieri, percorsi naturalistici, aree attrezzate, ecc..) si trova il libro delle firme dove lasciare le proprie osservazioni. In Norvegia, alcune aree di particolare interesse paesaggistico, l’accesso e la sosta notturna sono a pagamento, in genere, rispettivamente, 20 e 100 NOK, per il pagamento si deve inserire la cifra in una cassettina posta all’ingresso.
Ogni paesetto, anche il più piccolo e sperduto ha almeno un museo, anche se alle volte sono proprio infimi e non troppo interessanti. Purtroppo gli orari di apertura al pubblico della maggior parte dei punti di interesse (10.00 – 15.00 per le chiese, 10.00 – 18.00 per il resto) è per noi camperisti molto limitante, infatti capita spesso di fare molti chilometri per poi arrivare a destinazione e non poter vedere ciò che interessava, inoltre, data la lunghezza del viaggio e i tempi stretti per effettuare tutto il percorso, ci si trova quasi sempre a dover scegliere tra le visite ai musei e quelle alle opere architettoniche, noi in genere siamo a favore di queste ultime.
Osserviamo che i camperisti ed anche i “roulottisti” finlandesi salutano come succedeva un tempo da noi e come noi continuiamo a fare sempre quando incrociamo altri camper. Per i camper non vi è alcun problema né per la sosta né per il pernottamento, ovunque si trovano aree con tavoli, barbecue, wc e possibilità di sosta per più veicoli, molto spesso il wc ha anche lo scarico per la vaschetta del camper, la Norvegia merita un plauso per la pulizia dei servizi pubblici. Per il rifornimento idrico bisogna rivolgersi ai distributori di carburante non automatici o nei camper-service.