Corridonia è una cittadina situata nel maceratese, tra le Valli del Chienti e del Cremone. Nel corso del tempo ha mutato nome diverse volte, fino a ricevere l’attuale nel 1931, in onore di uno dei suoi più illustri cittadini, Filippo Corridoni (1887-1915), sindacalista rivoluzionario, morto eroicamente sul Carso.
A tale personaggio, nel 2010, è stato dedicato un Museo che conserva materiale fotografico, documentario e bibliografico relativo alla sua attività, ma non è l’unico riconoscimento che gli è stato attribuito: infatti, il suo nome riecheggia anche nell’omonima Piazza, cuore pulsante della città ed uno dei più interessanti esempi di architettura razionalista italiana, costruita sull’antica Piazza Castello, di cui restano la Chiesa di San Francesco, edificata intorno all’anno Mille dai Benedettini del monastero di Santa Croce al Chienti, ed alcune case del XV secolo.
Sulla Piazza si affacciano sia il Palazzo Comunale con la splendida Sala Consiliare, all’interno della quale è presente un dipinto murale raffigurante Mussolini a cavallo come San Giorgio, danneggiato dagli antifascisti locali dopo la Liberazione, sia il monumento a Filippo Corridoni, che ritrae l’uomo con un fucile in mano, appena colpito dal fuoco nemico, mentre sta per cadere di schiena. Infine, alla sua sinistra, è collocata la lapide dedicata all’altro grande eroe, M.O.V.M. della Città Eugenio Niccolai, persona di indiscutibile valore umano e militare, del quale tutt’ora è possibile visitare la casa natale contenente significativi cimeli.
Successivamente, dirigendosi verso Piazza del Popolo, ci si ritrova di fronte alla bellezza incontrastata di Palazzo Persichetti-Ugolini, residenza patrizia della famiglia omonima, attualmente sede della Biblioteca comunale e della Pinacoteca Civica e Raccolta d’Arte Sacra. Tra gli artisti di maggior rilievo spiccano Durante Nobili da Caldarola, i fratelli Morganti, Francesco Trevisani, Giovanni Maria Morandi e la collezione delle opere di Sigismondo Martini. A quest’ultimo personaggio è stata dedicata la struttura dell’Ippodromo, spazio adibito per le corse al galoppo, che accoglie annualmente eventi di portata nazionale.

Di fronte al Palazzo Persichetti-Ugolini sorge il Teatro Velluti, realizzato all’inizio dell’Ottocento riadattando gli spazi di un’antica Chiesa originariamente dedicata a Sant’Antonio da Padova.
Nello spazio urbano, però, Corridonia conserva moltissime tracce del suo passato medievale, come la meravigliosa cinta muraria e le porte castellane denominate “Porta Romana” e “Porta San Donato Vecchia”.
Inoltre, sono presenti alcuni esempi di architettura sacra, come la Chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro, Paolo e Donato, la quale è stata ricostruita nel Settecento su disegno di Giuseppe Valadier su una struttura del XIII secolo, che ospita anche l’omonima Pinacoteca che raccoglie quadri e tele dal ‘400 al ‘600. Le opere principali sono senza dubbio la “Madonna in trono che allatta il Bambino” del Crivelli e la “Madonna del Latte” di Andrea Da Bologna.
Altre strutture da non perdere sono la Chiesa di San Donato, particolare per la presenza di un sacello al suo interno, e la Chiesa Santa Maria di Costantinopoli, da visitare assolutamente per vedere un volto di Cristo di Guido Reni. Nei pressi di quest’ultima si estende la Villa Fermani, angolo paradisiaco e panoramico, contornato da spazi verdi, che nel periodo estivo fa da cornice al Festival del San Severino Blues.
Inoltre, su una collina a trecento metri dal centro abitato sorgono l’ex convento dei Frati Minori dell’Osservanza, conosciuto come “Gli Zoccolanti”, e l’annessa Chiesa della Madonna dei Monti.

Ai contorni del paese trova spazio il circuito internazionale Cogiskart, tra i più importanti d’Europa, il quale ha ospitato innumerevoli gare, ma anche grandi campioni sportivi.
Infine, poco fuori Corridonia, si può ammirare uno dei monumenti romanici più interessanti delle Marche, ovvero la splendida Chiesa di San Claudio al Chienti, situata nell’area archeologica della città romana di Pausulae, che è possibile raggiungere attraversando un suggestivo viale di 548 cipressi di incantevole bellezza e maestosità.