Ilario, Chiara e Paola ci raccontano il loro viaggio in camper fatto a Berlino ed in Svezia per le vacanze estive di luglio, a bordo del loro camper Blu Sky 400.
DESTINAZIONE: Svezia
INIZIO VIAGGIO: venerdì 8 luglio 2011
FINE VIAGGIO: mercoledì 27 luglio 2011
KM TOTALI PERCORSI: 5140 km
SPESA TOTALE: Euro 2.300 circa (pasti esclusi)
EQUIPAGGIO: Ilario (54 anni), Paola (49), Chiara (18), Viviana (13), Fabrizio (11).
PUNTO DI PARTENZA: Forlì (Emilia Romagna)
MEZZO DI TRASPORTO: camper Blu Sky 400
REDATTORI DEL DIARIO DI BORDO: Ilario, Chiara, Paola.
Venerdì 8 luglio
Dopo una lunga giornata di lavoro e preparativi, finalmente alle 20 riusciamo a partire con il camper da Forlì.
Abbiamo letteralmente riempito il camper di pacchi di pasta, perché sappiamo che nei paesi nordici – per quanto belli siano – l’alimentazione non è delle più sane…
La calda voce di Laura Pausini ci fa compagnia fino a Modena, dove alle 9.30 (ora per noi inconsueta) ci fermiamo a mangiare per la gioia di Viviana, la buona forchetta della famiglia.
Dopo aver messo a letto i due piccoli, alle 10.20 ci rimettiamo in marcia e non ci fermiamo che a Trento verso mezzanotte per concederci il meritato riposo.
Sabato 9 luglio
Sveglia di buon mattino perché ci attendono tanti chilometri.
All’alba varchiamo il confine austriaco al passo del Brennero e al secondo autogrill ci muniamo della vignetta valida per dieci giorni al costo di otto euro.
Oltrepassiamo Innsbruck (dove ci fanno pagare altri otto euro per il pedaggio del ponte Europabruck) e ci dirigiamo verso Monaco di Baviera.
Dopo aver percorso 540 km, eccoci in Germania; proseguiamo per Norimberga e all’ora di pranzo facciamo una piccola sosta in una graziosa cittadina presso Lauf.
La nostra prima tappa sarà Berlino, che ci hanno descritto come una bellissima città.
Nel pomeriggio maciniamo chilometri su chilometri, che paiono non finire mai, anche perché le indicazione per Berlin Zentrum iniziano già molto prima dell’effettiva entrata in città.
Percorriamo la A10 in direzione Frankfurt am Oder, poi ci spostiamo sulla A113 seguendo i cartelli per Friedrichshain e successivamente per Tiergarten.
Arrivati in Leipziger Straße, svoltiamo in Friedrich Straße e proseguiamo dritti fino alla Chaussee Straße.
Nel cercare l’area di sosta (in realtà un parcheggio ben attrezzato al numero 82 della Chaussee Straße), percorriamo alcune importanti vie della metropoli e abbiamo già modo di osservare monumenti (una costruzione che ha tutta l’aria di essere il famoso Muro, la Porta di Brandeburgo…) che visiteremo meglio domani.
La nostra area di sosta, oltre ad essere in un’ottima posizione che rende veloce e semplice il raggiungimento del centrocittà (sia con la metro a 200 metri di distanza che con le bici), ci mette a disposizione servizi, docce, camper service ed elettricità.
Domenica 10 luglio
Essendo la Svezia il nostro obiettivo principale, la nostra tappa berlinese sarà breve e cercherà di coprire solo i monumenti più importanti della città, evitando naturalmente visite ai musei e al giardino zoologico che ci porterebbero via troppo tempo.
Al mattino, dopo aver constatato che il sole splende, inforchiamo le biciclette e percorrendo al contrario la strada di ieri sera raggiungiamo Unter den Linden (Sotto i Tigli), dove pedaliamo allegramente in direzione Alexanderplatz.
Lungo la strada, abbiamo modo di visitare la chiesa di St. Hedwige, di ammirare la Neue Wache e di vedere il Berliner Dom in tutto il suo splendore. Infatti, voluto dalla moglie dell’imperatore Guglielmo II, fu eretto a fine ‘800 per dare alla città un luogo di culto degno di una grande capitale.
Attraversato lo splendido ponte sulla Sprea, il Marx-Engels-Brücke, siamo attirati dalla vivacità di alcuni negozietti che espongono articoli veramente curiosi. Tra questi, il famoso “Ampelmann” (l’Uomo del Semaforo), personaggio simbolico per Berlino che rappresenta l’omino dei semafori pedonali.
Nei negozi di souvenirs di tutta la città, non è raro trovare orsi di ogni dimensione e colore, poiché essi sono l’animale simbolo di Berlino.
Superata la Marienkirche, ci dirigiamo verso la Fernsehturm (la Torre della Televisione) con l’intenzione di salire a quota 207 metri, ma giunti in prossimità ci spaventa l’idea che l’ascesa in ascensore venga compiuta in soli 40 secondi.
Rinunciamo quindi all’impresa anche se siamo convinti che il panorama ne valesse veramente la pena. Essendo l’ora di pranzo, tra i tanti fastfoods della zona scegliamo il McDonald; finito il pranzo, eccoci in Alexanderplatz: la piazza in sé non ha nulla di particolare ma colpisce per le sue dimensioni e per l’orologio universale Urania che segna l’ora delle principali città del mondo.
Poi, con le nostre preziose biciclette, ci dirigiamo al celebre Checkpoint Charlie, che era l’unico punto di passaggio tra il settore occidentale di Berlino e quello orientale.
Lì vicino, tra i numerosi souvenirs shops, scorgiamo un resto del famoso Muro. Questi luoghi ci danno la possibilità di ripercorrere la storia recentissima dell’Europa anche se a nostro avviso si lascia troppo spazio all’aspetto commerciale e consumistico della tragica vicenda.
Sembra incredibile ma pare che alcuni berlinesi dell’est rimpiangano la DDR e l’influenza sovietica.
Ripercorriamo Friedrich Straße (sede dei negozi delle principali firme europee) fino ad arrivare nuovamente ad Unter den Linden, viale tracciato nel 1967 e arricchito da quattro filari di tigli, purtroppo abbattuti dai nazisti per favorire il passaggio delle parate militari.
Nel dopoguerra i tigli sono stati ripiantati e oggi rendono verdissimo l’accesso alla Porta di Brandeburgo. La Brandenburger Tor è il simbolo della riunificazione tedesca e accoglie ai suoi piedi, nella Pariser Platz, numerosi artisti di strada.
Oltrepassata la Porta di Brandeburgo, ci fermiamo a dare una veloce occhiata alla facciata del Reichstag, sede del Parlamento tedesco e luogo in cui il 30 aprile 1945 fu sancita la definitiva disfatta della Germania nazista.
Poi ci addentriamo nel Tiergarten, enorme polmone verde all’interno della metropoli, dove ci concediamo un po’ di riposo prima di ripartire pedalando alla volta della Colonna della Vittoria e dello Schloss Bellevue, residenza del Presidente della Bundesrepublik.
Ultima tappa prima di tornare esausti e affamati all’area di sosta, è un’immensa piazza coperta di blocchi di cemento costruiti nel 2005 a perenne ricordo del terribile sterminio dell’Olocausto.
Lunedi 11 luglio
Stamattina decidiamo di rinunciare alle bici perché stanotte ha piovuto e anche la giornata non si prospetta delle più soleggiate. Prima di lasciare l’area di sosta passiamo dalla signora che la gestisce per il pagamento (23 euro a notte) e notiamo ancora una volta quanto sia gentile e cordiale.
Il nostro primo obiettivo è ritrovare il tratto di Muro non demolito che al nostro arrivo abbiamo notato lungo la Sprea. Questi resti sono stati dipinti con colori molto vivaci e rappresentano messaggi di pace, speranza e unione.
Purtroppo anche qui molte persone hanno ritenuto di dover lasciare a tutti i costi traccia del loro passaggio imbrattando il Muro con firme, frasi senza senso e amenità varie, senza pensare al valore storico ma soprattutto i dolori e i drammi che il Muro trattiene.
Ci rimane poco tempo per lo shopping, ma non rinunciamo ad una visita al celebre KaDeWe (Kaufhaus Des Westens, il secondo grande magazzino più grande d’Europa dopo Harrods): bella la merce esposta ma altissimi i prezzi.
Amaro il ricordo lasciatoci dai vigili berlinesi sul parabrezza del camper… multa per sosta in parcheggi riservati ai pullmann. In città, comunque, il traffico è intenso ma ben regolato e ordinato e fortunatamente non abbiamo problemi a girare col camper.
Nel pomeriggio facciamo una capatina alla periferia del quartiere di Charlottenburg, dove si trova l’Olympiastadion, tappa fortemente richiesta dagli appassionati di calcio della famiglia che ci ricorda l’emozione vissuta cinque anni fa quando l’Italia è diventata campione del mondo proprio in questo stadio.
Sono ormai le 17.30: imbocchiamo la A10, direzione Amburgo, per poi dirigerci verso Rostock dove arriviamo verso le 20.
Purtroppo non troviamo disponibilità di posti sui prossimi traghetti per Trelleborg (non abbiamo prenotato), anche perché non è permesso il pernottamento sul mezzo e le cabine sono esaurite.
Dirottiamo quindi la scelta verso Gedser, in Danimarca; ci imbarchiamo alle 21 (il check-in è mezzora prima dell’imbarco) e con solo un’ora e mezzo di traversata raggiungiamo il suolo danese.
Percorriamo pochi chilometri per imboccare la E55 verso Kopenhagen e alla prima area di sosta, chiamata “Il faro”, ci fermiamo per la notte.
Martedi 12 luglio
Sveglia presto per raggiungere Kopenhagen tramite l’autostrada e successivamente il ponte che dalla Danimarca ci porta a toccare finalmente il suolo svedese, a Malmö (pedaggio: 80 euro!).
Scendiamo di pochi chilometri a sud con la E20 per raggiungere Falsterbo e sulla strada abbiamo modo di trovare un supermarket per rifornirci di viveri. Oggi per fortuna c’è il sole ma l’aria è fresca: siamo proprio al Nord!
Continuiamo a seguire le indicazioni per il campeggio Ljungens: non è un granché, ma i servizi sono dignitosi, anche se le docce sono a pagamento. Nel pomeriggio, bella pedalata verso la punta della penisola da cui si scorge in lontananza il profilo del ponte di Malmö. Il paesaggio è abbastanza selvaggio, la sabbia bianchissima.
Nota negativa della giornata: il campeggio pullula di zanzare che ci pungono anche attraverso i vestiti e ben presto ci ritroviamo pieni di fastidiose punture.
Mercoledi 13 luglio
Al nostro risveglio piove a dirotto.
Partiamo quindi dal camping e torniamo a Malmö, dove fortunatamente troviamo parcheggio molto vicino al centro.
Ci addentriamo per le vie della città, molto pittoresche, e ammiriamo gli edifici caratteristici che circondano le due piazze principali (la Stora Torget e la Lilla Torget), tra cui il Rådhuset, il municipio.
Nonostante piova e faccia freddo, notiamo che gli “indigeni” passeggiano tranquillamente per la città, spesso senza ombrello e con vestiti estivi, al contrario di noi che siamo imbacuccati contro l’aria fredda e le intemperie. Nel primo pomeriggio facciamo una breve passeggiata nei grandissimi parchi di Malmö, spesso e volentieri abbelliti dai laghetti.
Poi imbocchiamo la E6 e inizia il viaggio verso Helsingborg, dove purtroppo rimaniamo poco a causa della grande difficoltà di trovare un posteggio vicino al centro e della paura di arrivare troppo tardi in campeggio.
Abbiamo comunque il tempo di visitare velocemente il porticciolo, da cui si vede distintamente la costa danese proprio di fronte a noi (è lontana solo pochi chilometri), la grande piazza centrale (Hamntorget) col Rådhus (municipio) e infine dedichiamo qualche minuto a delle spiritose foto con delle statuette di marmo a forma di simpatici coniglietti trovate davanti all’entrata di un museo.
Ci rimettiamo in viaggio e alle sette di sera arriviamo al campeggio Hagöns di Halmstad, dove secondo un altro resoconto ci dovrebbero essere dei coniglietti che scorrazzano per le piazzole, ma non ce n’è traccia, magari anche a causa del cattivo tempo (in compenso, numerosi barbecues accesi emanano un odore davvero delizioso!).
Il campeggio è grande, tenuto ottimamente e anche i bagni sono pulitissimi (docce a pagamento); mentre gli adulti esplorano la zona, i ragazzi si divertono su un tappeto elastico.
Stasera le nuvole si sono diradate e abbiamo l’occasione di vedere un magnifico tramonto roseo; il sole non cala che verso le dieci. Che meraviglia!
Giovedi 14 luglio
Ancora una giornata di pioggia incessante.
Dopo aver fatto camper service, al mattino ci mettiamo in marcia sulla strada 26 alla volta del lago Vättern, uno dei più grandi di tutta la Svezia.
Osserviamo con soddisfazione che anche le strade statali sono perfettamente mantenute.
Arrivati a Jönköping, ci si sposta sulla E4 dopo una breve sosta per il pranzo e la direzione è quella di Gränna, un gradevole paesino sul lago che visitiamo nel pomeriggio.
Qui notiamo il proliferare di negozietti che offrono dolciumi a volontà, in particolare bastoncini di zucchero duro colorati.
Nel tardo pomeriggio arriviamo a Vadstena e troviamo alloggio in un enorme campeggio, il Vadstena Camping (anche chiamato Vätternviksbadet), dove finalmente le docce sono gratis.
La pioggia non ci ha abbandonato per tutta la giornata ma stasera possiamo godere di un posto in riva al lago Vättern.
Venerdi 15 luglio
Il nostro campeggio ha un’unica scomodità: il fatto che si sviluppi sul lungo e noi che siamo lontani ci mettiamo un po’ ad arrivare dal nostro camper alla reception o alla zona giochi.
In compenso, dal suo interno parte la pista ciclabile che stamattina ci conduce all’ameno paesino di Vadstena, dove passeggiamo lungo la via centrale, ammiriamo i riflessi che la luce produce sul lago e visitiamo brevemente il castello che però non ci entusiasma particolarmente.
Nel pomeriggio ci concediamo un po’ di riposo, dedicandoci ad attività sportive e faccende domestiche, che però alla fine ci rendono più esausti del solito.
Sabato 16 luglio
La sveglia suona presto: alle sei ci rimettiamo in viaggio, destinazione Stoccolma, la capitale svedese costruita su 14 isole; ma quello che ci stupisce maggiormente è che pare che l’arcipelago di cui fa parte sia costituito da più di 24.000 isole e isolette.
Verso le dieci raggiungiamo le porte della città; il nostro primo obiettivo è un’area di sosta vicino al centro, dove ci dicono che dobbiamo attendere le 14 per sapere se si libera qualche posto.
Decidiamo allora di cercare un campeggio segnalato su un altro resoconto, ma dopo un infinito tempo di ricerca scopriamo che del camping non c’è la minima traccia.
Infatti, come sperimenteremo anche stasera, Stoccolma non è una città esageratamente grande ma perdersi è facilissimo, anche cartine alla mano.
Finalmente, verso l’ora di pranzo troviamo uno straripante parcheggio al porto (Strandvägen), dove dobbiamo lottare un posto con le unghie e coi denti.
Dopo esserci rifocillati, si parte per il nostro primo tour della città.
Prima tappa: ufficio del turismo in Hamngatan, dove per 1775 corone svedesi (circa 180 euro) facciamo la Stockholm Card per tutti e cinque (paghiamo due adulti e tre ridotti – fino a 17 anni), che ci permetterà per 48 ore di usare illimitatamente i mezzi pubblici, di entrare nei musei e in altri luoghi convenzionati. Tutto sommato, un bel vantaggio!
Poi ci dirigiamo verso il centro storico, il Gamla Stan, e nel frattempo visitiamo la Jacobskirkan e la Gustav Adolf Torg.
Giunti al Gamla Stan, ci troviamo ad ammirare l’imponente Riksdagshuset, vecchia sede del Parlamento, e il palazzo reale (Kungliga Slottet), dove capitiamo giusto in tempo per vedere il cambio della guardia.
Poi visitiamo Storkyrkan, la cattedrale; da lì arriviamo alla piazza Stortorget e percorriamo le stradine del vecchio centro storico che la collegano con Jarntorget: un guazzabuglio di viottoli pieni di negozietti di souvenir, così abbiamo anche modo di dedicarci ad un po’ di shopping.
Ripercorriamo poi a ritroso le stradine per visitare l’isola di Riddarholmen, da cui si gode una bellissima vista sullo Stadshuset, il vecchio municipio.
Verso le sette facciamo ritorno al camper e ci spostiamo nella prima area di sosta di questa mattina.
L’area si trova sull’isola di Långholmen, proprio sotto il ponte Västerbron: noi la raggiungiamo dal nostro parcheggio percorrendo Hamngatan, poi Klarabergsgatan, il lungo ponte Centralbron che porta sull’isola Södermalm, Hornsgatan e infine Långholmsgatan.
Prima del ponte Västerbron, una deviazione sulla destra permette di raggiungere l’area di sosta, non particolarmente bella ma che ha elettricità e camper service disponibili oltre al fatto di essere vicina al centro.
La nostra unica difficoltà, avendo inizialmente sbagliato strada, è stata che sull’isola di Södermalm eravamo incappati in alcuni tunnel dove il limite di altezza era 3,40 e 3,50 metri, con grossi rischi per la nostra bagagliera.
Domenica 17 luglio
Dall’area di sosta di Långholmen non vi sono bus diretti verso il centro, ma uno dei gestori in compenso ci segnala la fermata della metropolitana (Hornstull) che può essere raggiunta percorrendo per circa 300 metri Långholmsgatan.
La linea 19 per Mörby Centrum conduce in pochi minuti alla stazione centrale di Stoccolma, da dove si raggiungono facilmente i vari punti di interesse.
Ci avviamo verso la torre dello Stadshuset, ma ci dicono che purtroppo non possiamo visitarla stamattina perché è necessario prenotare l’orario di salita a causa della forte affluenza di pubblico.
Per chi come noi intende partecipare ad una Messa di rito cattolico, c’è la possibilità di farlo alla Storkyrkan, la cattedrale sull’isola di Gamlastan. Appena usciti, abbiamo modo di assistere alla cerimonia del cambio della guardia davanti al palazzo reale che ha luogo ogni domenica alle 12 con solennità.
Il pomeriggio lo trascorriamo a Skansen, che raggiungiamo velocemente col tram numero sette.
Skansen è un enorme parco sull’isola di Djurgården dove è possibile vedere animali d’ogni sorta, dalle renne ai macachi, dalle foche ai serpenti. Graziosissima inoltre la ricostruzione di case, edifici e luoghi di lavoro del passato con costumi che si attengono fedelmente all’epoca.
Lunedi 18 luglio
In questa prima settimana trascorsa in Svezia abbiamo potuto constatare che, come tutti i paesi del Nord, gli abitanti parlano perfettamente l’inglese, dai più giovani ai più anziani.
Prima dell’avvio del nostro terzo giorno a Stoccolma, ci fermiamo alla reception dell’area di sosta dove è possibile acquistare pane fresco. Poi con le stesse modalità di ieri ci rechiamo in centro. La prima meta di oggi è lo SkyView, a cui si giunge con la linea T18 della metro (direzione Gullmarsplan).
Lo SkyView è il più grande edificio sferico del mondo: attraverso due capsule esterne si arriva a 130 metri d’altezza per godere di un panorama mozzafiato di tutta la capitale svedese. Non lo consigliamo a chi soffre di vertigini!
Vorremmo salire sul Katarinahissen ma un cartello ci avverte che gli ascensori sono rotti.
Andiamo allora a prenotare la visita alla torre dello Stadshuset, che visitiamo subito prima di pranzo.
Saliamo i 365 scalini che ci portano alla sommità della torre da cui si ha una vista spettacolare di tutta Stoccolma.
Dopo un leggero spuntino ci aspetta il classico giro in battello (Historical Canal): ognuno di noi viene fornito di cuffietta per ascoltare nella propria lingua preziose notizie lungo il tragitto.
Il nostro prossimo obiettivo è il Vasamuseet sull’isola di Djurgården: all’interno viene custodito il vascello Vasa che nel 1628 affondò subito dopo il varo. Sono previste delle visite guidate, purtroppo non in italiano, perciò ne seguiamo una in inglese e le notizie che ne ricaviamo sono molto interessanti. Prima di rientrare alla base ci perdiamo ancora tra gli innumerevoli negozietti che costellano Drottninggatan, dove facciamo ulteriori acquisti.
Martedi 19 luglio
Partiamo di buon’ora dall’area di sosta e, dopo una brevissima tappa all’Hard Rock Café in Odengatan (giusto il tempo di qualche foto), ci allontaniamo un po’ dispiaciuti dalla capitale. La meta è Västervik, dove abbiamo letto di un enorme campeggio con circa mille piazzole sui fiordi della costa svedese orientale.
Vi giungiamo nel pomeriggio, dopo esserci fermati a pranzare nel graziosissimo paesino di Söderköping, pochi chilometri dopo Norrköping sulle rive del Göta Kanal.
Incredibile, ma troviamo il campeggio Lysings Badet quasi completamente pieno. Riusciamo a sistemarci in uno spiazzo di fortuna senza elettricità. Comunque il camping è abbastanza bello e i ragazzi approfittano subito di piscina e campi da calcio. Ad oggi abbiamo percorso ben 2790 chilometri.
Mercoledi 20 luglio
Oggi trascorriamo la giornata in campeggio, ad eccezione della passeggiata in bicicletta di stamattina al paese di Västervik, dove era in corso una fiera con dimostrazioni in diretta della lavorazione del legno.
Ci accorgiamo ben presto che il campeggio è confortevole dimora di molte zanzare…
Abbiamo letto che in estate in questa zona della Svezia il sole sorge verso le tre del mattino e tramonta alle undici della sera e in effetti in quelle rare sere in cui il cielo è sereno possiamo godere di scenari mozzafiato; purtroppo, il cielo rimane coperto quasi tutti i giorni.
D’inverno, invece, pare che a questa latitudine il sole non sorga che alle dieci e tramonti solo quattro ore dopo: molto suggestivo, ma anche un po’ inquietante.
Giovedi 21 luglio
Ripartiamo con il camper dal campeggio e ci dirigiamo verso Kalmar attraverso la E22. Kalmar è una città, piuttosto importante storicamente parlando, affacciata sul Mar Baltico proprio di fronte all’isola di Öland, dove andremo nel pomeriggio. Facciamo un giro in centro prima di pranzo: è un luogo molto animato e vivace e ricco di pasticcerie, quindi decidiamo di approfittarne facendo un adeguato rifornimento.
Intravediamo anche il castello, ma la lunga coda ci dissuade dal visitarlo. Nel primo pomeriggio, accompagnati da un “discreto” venticello, attraversiamo il lungo ponte al termine del quale ci dirigiamo verso la parte meridionale dell’isola (strada 136).
L’isola è famosa per i suoi mulini a vento e infatti se ne incontrano innumerevoli. Giungiamo all’estremità sud (Lange Jan) in un paesaggio sempre più brullo. La zone del faro è incantevole e tra cigni e uccelli di vario genere riusciamo anche a scorgere cinque foche grassocce spaparanzate sugli scogli.
Il vento aumenta e salendo sul faro è talmente forte che sembriamo prendere il volo.
Successivamente ci rechiamo a Eketorp per la visita del borgo, ma sono ormai le 19 e il sito è già chiuso, quindi rimandiamo la visita al giorno seguente.
Pernottiamo in un parcheggio di fortuna nei pressi di un cimitero, salvo scoprire domani che a pochi chilometri di distanza nel paesino di Grönhögen c’è una bella area di sosta in riva al mare con servizi, elettricità e carico acqua, peraltro non consigliabile in una serata molto ventosa come questa.
Venerdi 22 luglio
Il sito di Eketorp apre alle 10.30; è la fedele ricostruzione della vita in un villaggio del Medioevo.
E’ possibile tirare con l’arco, impastare e cuocere il pane, indossare armature dell’epoca, giocare con i passatempi di una volta o semplicemente osservare la grama vita all’interno del borgo, mentre graziosi maialini ci scorrazzano intorno.
La visita al borgo è apprezzata sia dai grandi sia dai piccoli.
Nel pomeriggio torniamo sulla terraferma.
Per ragioni di tempo non possiamo visitare la parte nord dell’isola che sappiamo ricca di spiagge di sabbia bianca.
La nostra prossima destinazione è Karlskrona.
Decidiamo di fermarci in campeggio (il Dragsö), raggiungibile sull’omonima isola attraversando il centro della città.
Sabato 23 luglio
Dedichiamo parte della giornata alla visita della graziosa città, che raggiungiamo in bici grazie ad una pista ciclabile che in 2 chilometri e mezzo ci conduce al centro cittadino. Combinazione, abbiamo la possibilità di assistere all’esibizione canora di un gruppo di cinquanta giovani nella piazza principale.
I ragazzi sono molto bravi, la città è carina, quindi il tutto è estremamente rilassante. Il pomeriggio è dedicato a sport varii, ad operazioni di routine e a rilassamento in riva al mare, sulla spiaggia del campeggio.
Domenica 24 luglio
E’ purtroppo arrivato il momento di lasciare l’amata terra svedese. Partiamo di buon’ora dal campeggio diretti a Trelleborg; percorriamo la E22, in pochi tratti autostrada e con molti cantieri aperti per la costruzione di altri tratti.
Arriviamo a Trelleborg all’ora di pranzo, giusto in tempo per una rapida visita del centro storico. Alle tre ci imbarchiamo sul traghetto della TT-Line diretto a Rostock che avevamo prenotato ieri via Internet dal campeggio.
Il costo per un camper lungo sette metri più cinque persone è di 180 euro (utile ricordare che un euro vale circa 10 corone svedesi). Sulla nave, con 12 euro a testa, è possibile servirsi a volontà al self-service.
La traversata procede tranquilla, il più piccolo si diverte con un “pirata” che fa giocare i bambini a bordo e alle 21.20 tocchiamo il suolo tedesco, con 3469 chilometri all’attivo. Pernottiamo a Rostock per recuperare le forze per il viaggio di ritorno.
Lunedi 25 luglio
Partenza alle prime luci dell’alba per la lunga traversata della Germania, ovviamente meno stimolante che all’andata. Oltrepassiamo Berlino, Leipzig, Bayreuth e in prossimità di Norimberga Paola ha una trovata geniale che sbalordisce tutti: perché non passare l’indomani a Legoland?
Adesione all’unanimità e quindi variazione di percorso lungo l’A6 e l’A7 per arrivare in serata a Günzburg, vicino a Ulm. L’area di sosta di Legoland non ha più posti disponibili ma è comunque possibile parcheggiare nell’apposito posteggio vicino all’entrata. Scopriremo la sera dopo che 24 ore nel parcheggio ci costano 25 euro (senza contare elettricità e acqua!).
Martedi 26 luglio
L’intera giornata è dedicata a Legoland, il parco divertimenti che riprende l’originale danese, con attrazioni di vario tipo ed un’area di “Europa in miniatura” con monumenti e paesaggi costruiti con milioni di mattoncini Lego: opere veramente da ammirare!
La giornata scorre veloce e verso le 18 è necessario ripartire: l’Italia ci attende!
Con l’autostrada A8 raggiungiamo Monaco dove ammiriamo l’imponenza dell’Allianz Arena, quindi Rosenheim ed entriamo in territorio austriaco.
Pochi chilometri dopo il confine ci fermiamo in un autogrill per qualche ora di riposo.
Mercoledi 27 luglio
Sono circa le sei quando ripartiamo.
Superiamo Innsbruck ed il passo del Brennero, accompagnati da un’interminabile serie di camion.
Ormai sentiamo il profumo di casa e verso le 13 raggiungiamo Forlì, dopo aver percorso in totale 5140 chilometri in camper; ma siamo tutti d’accordo nel dire che ne è valsa veramente la pena!
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