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Home Non categorizzato

Fotografia, istruzioni per l’uso

admin by admin
14 marzo 2011
in Non categorizzato
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Fotografare i paesaggi

La fotografia di paesaggio è senza dubbio una delle più affascinanti, ma il paesaggio è uno dei soggetti più difficili e impegnativi da riprendere, perché richiede lo sforzo di concentrare, in due dimensioni, tutta l’atmosfera e l’emozione suscitate in noi dal luogo prescelto. Fotografando il paesaggio, tre sono gli elementi da considerare: la composizione, l’illuminazione e la lunghezza focale scelta per riprendere. Per quanto riguarda la composizione, è fondamentale scegliere un soggetto, un qualcosa che spicchi su tutto, per evitare una riproduzione in cui tutto risulti appiattito ed anonimo.

Prestiamo attenzione a ciò che ci ha particolarmente colpito, studiamo la scena e cerchiamo di rendere attraverso l’immagine le emozioni che questa ci ha trasmesso.
Utilizziamo per la composizione la “regola dei terzi”, quella della composizione classica, che prevede la divisione del quadro in 3 terzi “ideali” che useremo per posizionare la nostra linea dell’orizzonte a seconda dell’effetto che vorremo ottenere.

Ricordiamoci di prendere anche degli elementi naturali come punti di riferimento nel quadro, ed utilizziamoli come quinte teatrali (fiumi, rocce, piante, etc.) che indirizzino lo sguardo di chi osserva.
Ripetiamo la ripresa da diversi punti di vista, spostandoci “fisicamente” nello spazio, così da trovare l’angolo che renda perfettamente lo spirito del luogo.
Un consiglio utile è quello di studiare le fotografie – oppure le cartoline – di paesaggi, così da poter fare nostri i trucchi compositivi utilizzati da fotografi professionisti.

L’illuminazione è un altro fattore determinante, perché influisce enormemente sul risultato finale. La luce del mattino e quella del tardo pomeriggio sono quelle che garantiscono la massima sicurezza per lo scatto, senza utilizzare filtri o altre apparecchiature. Attenzione a non farci ingannare da alcuni elementi naturali; ad esempio, una spiaggia assolata tenderà a farci sottoesporre, mentre una foresta di tronchi scuri a sovresporre. Puntiamo allora l’esposimetro contro soggetti neutri per realizzare una corretta esposizione.

La lunghezza focale è l’ultimo fattore da valutare; attenzione se utilizziamo il teleobiettivo, perché richiede tempi di esposizione lunghi e mano ferma. Inoltre può far perdere profondità di campo e creare un effetto di “appiattimento” della prospettiva, tuttavia consente di mettere in evidenza particolari lontani. E’ indispensabile comunque una grande confidenza con l’apparecchio. Stesso discorso per il grandangolo, che però si mostra adattissimo a vedute panoramiche nitide e dalla grande profondità di campo.

Fotografare i bambini

Le foto di famiglia sono, da sempre, uno dei soggetti preferiti dai fotoamatori. Apparentemente snobbate da altri, esse si rivelano invece preziosissime, perché costituiscono un buon allenamento per ritratti ed istantanee. Uno spazio particolare, tra i familiari, tocca ai figli o ai nipoti, le cui immagini diventano testimonianza della crescita e del loro sviluppo.

Fotografare i bambini può essere facile e difficile al tempo stesso. Semplice perché chi riprende conosce i soggetti – abbiamo sempre sottolineato come la conoscenza di ciò che si inquadra sia fondamentale per coglierne gli aspetti importanti -, e questo ci garantirà un minimo di disponibilità da parte loro, anche per provare tecniche diverse ed obiettivi differenti.
Il bambino però è un individuo mutevole, capace di trasformare il proprio umore in poco tempo: la pazienza e l’entusiasmo, quindi, possono diventare subito insofferenza e fastidio. Il soggetto è imprevedibile, ed è per questo che dovremo tenere sempre la macchina pronta.
A questo proposito meglio sarebbe utilizzare una pellicola sensibile (400 ISO), in grado di lavorare a luce naturale senza dipendere perciò dal flash. Se poi fossimo costretti ad impiegarlo, facciamo in modo di indirizzarlo verso il soffitto, per non creare fastidiose ombre nette.

All’aperto prestiamo attenzione alla luce giusta, ricordandoci che quella del mattino o del tardo pomeriggio dà risultati migliori. Se invece i bambini stanno giocando, e sono quindi in movimento, scattiamo ad una velocità di 1/250, magari con un grandangolo, per contestualizzare l’azione.
L’obiettivo migliore però è un medio teleobiettivo, perché consente di fare foto ravvicinate pur rimanendo “a distanza”, senza disturbare il soggetto. Infine, a parte il fatto di scattare molte immagini, teniamo sempre presente che la fotografia – e questo vale in generale – è una questione di sguardo. Dove collocarlo è fondamentale: abbassiamoci dunque, e poniamoci ad “altezza” di fanciullo.

Fotografare i tramonti

E’ innegabile: da un punto di vista fotografico i tramonti costituiscono uno dei soggetti più affascinanti, e le foto dei nostri lettori sono lì a testimoniarlo. Le luci sono morbide e seducenti e le silhouette che si vengono a creare incredibilmente eleganti. Del resto lo abbiamo sempre detto: le ore migliori per riprendere sono le prime della giornata, e le ultime.

Fotografare in queste condizioni però richiede tempi di esposizione lunghi, perché la luce non è molta. E’ necessario quindi procurarsi un cavalletto ed un flessibile, per evitare di far muovere la macchina durante il tempo di apertura dell’otturatore. Ciò consentirà di tenere il diaframma più chiuso, perfezionando il risultato.
Per ottenere effetti migliori, è consigliabile anche effettuare un sopralluogo prima della ripresa vera e propria. Questo ci permetterà di scorgere eventuali elementi che si stagliano in controluce, da valorizzare poi al momento dello scatto.

Dal punto di vista dell’ottica, gli obiettivi migliori sono quelli lunghi, che restituiscono un disco solare più grande. Quando inquadriamo, evitiamo grandi aree troppo scure, perché risulterebbero – in stampa – nere e senza dettagli, cosa che non vale per soggetti in controluce, in grado invece di “potenziare” drammaticamente l’immagine. Disinseriamo i dispositivi di regolazione automatica dell’esposimetro, che tendono a smorzare i contrasti, livellando tutto, e facciamo comunque attenzione a dove misurare l’esposizione.
Puntiamo la fotocamera non direttamente sul sole, ma spostiamoci di circa 45°.
Così facendo riusciremo ad avere colori più intensi. Infine, teniamo presente che, in un tramonto, è difficile “centrare” l’esposizione al primo colpo: ricordiamoci allora di utilizzare il procedimento del “bracketing”.

Bilanciamento del bianco

Qualche settimana fa abbiamo parlato del “colore della luce” e della sua temperatura cromatica, che viene misurata dalla “temperatura di colore”, espressa in gradi Kelvin.
La luce, durante la giornata, varia tra i 4.500 e i 12.000 Kelvin; a mezzogiorno di una giornata serena essa è attorno ai 5500k, mentre oscilla tra i 1000k e i 3000k all’alba o al tramonto, e tra i 6000k e gli 8000k quando il cielo è coperto.
Questo vuol dire che durante la giornata la qualità della luce cambia e quindi, fotografando uno stesso soggetto in diversi momenti del giorno o in diverse condizioni atmosferiche, otterremo effetti differenti.

Nelle fotocamere tradizionali a pellicola, la dominante di colore veniva modificata grazie all’uso di filtri particolari, da utilizzare a seconda delle condizioni di luce. Le nuove fotocamere digitali hanno invece una funzione particolare, chiamata “bilanciamento del bianco” (white balance). In sostanza si tratta di “filtri elettronici”, che vengono impiegati per togliere le dominanti di colore e rendere neutra la luce. Ogni apparecchio digitale possiede tre tipi di regolazione per il white balance: automatico, predefinito, personalizzato.

La regolazione automatica tende a fare apparire il bianco neutrale, ma in determinate condizioni – ad esempio riprendendo un tramonto dalle tonalità calde – contribuirà ad eliminare quell’effetto, appiattendo un po’ la fotografia. Le impostazioni predefinite sono invece studiate per condizioni specifiche della luce.
A seconda dei modelli avremo una gamma più o meno ampia di questo tipo di opzione. – Daylight: è la funzione adoperata per le riprese con la luce di mezzogiorno.
– Incandescent: è utilizzata per correggere le alterazioni sui colori provocate da luci artificiali in interni, rendendoli più vicini a quelli naturali.
– Cloudy: riscalda una luce fredda, e si usa per correggere la tonalità dominante nei giorni piovosi.
– Flash: si usa per compensare la tonalità fredda provocata dall’impiego del flash ed agisce eliminando la dominante blu da esso determinata.

Ovviamente, così come per le reflex tradizionali, anche in fotografia digitale non ci sono regole “fisse” per le dominanti di colore, così come non esiste una luce “giusta” con la quale fotografare. L’importante è conoscerne le caratteristiche per poterne padroneggiare gli effetti in fase di realizzazione.

(tratto dalla newsletter Look del 11/03)

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